Condannata a quindici mesi la tedesehina ohe rapinò il corteggiatore di 73 anni

Condannata a quindici mesi la tedesehina ohe rapinò il corteggiatore di 73 anni La clamorosa vicenda dell'industriale legato e imbavagliato a filano Condannata a quindici mesi la tedesehina ohe rapinò il corteggiatore di 73 anni Il processo si è svolto davanti al tribunale dei minorenni di Dusseldorf, dove risiede la ragazza - L'amico torinese, che l'aiutò a immobilizzare la vittima e a estorc rie due milioni, è ancora in attesa di giudizio (Nostro servizio particolare) Dusseldorf, 24 gennaio. 71 tribunale dei minorenni ha condannato oggi la modella ventenne Heidrun Peters a quindici mesi di reclusione, riconoscendola colpevole di estorsione e sequestro di persona. Heidrun Peters è la bionda, avvenentissima tedesehina \che nell'ottobre scorso fu al centro di una vicenda piccante veramente straordinaria: con la complicità del suo amante, il torinese Giovanni Gallarini, rapinò in modo romanzesco un industriale di 73 anni che si era invaghito di a a l : o i 3 i lei o meglio al quale essa aveva fatto intenzionalmente perdere la testa. Singolare anche la personalità della vittima, Guido Nannini, un bel tipo di senese arzillo, convinto — Tieppur troppo a torto — di piacere ancora alle donne. E, intravvista in agosto su una spiaggia della Liguria una graziosa turista che non sembrava avere molta dimestichezza con la lingua italiana, approfittando delle proprie modeste cognizioni di tedesco, attaccò discorso. Tutto filò a meraviglia. Neppure quando le cose si fecero più serie, l'industriale etibe il sospetto di essere caduto in un- trabocchetto Arrivò al punto di offrire alla ragazza un posto da segretaria presso di sé a Siena. La bella tedesehina parve confusa, disse che ci avrebbe ripensato, che doveva parlare con i suoi, infine rivelò, scoppiando a piangere, di essere sposata e, per giunta, con un individuo molto geloso. La novità non tornò mollo gradita al Nannini, il quale, a malincuore, pensò di battere in ritirata. Pochi giorni dopo però ricevette a Siena una lettera che gli fece rifiorire in cuore la speranza. <Mio marito è partito per la Svizzera, se vuoi vieni subito. Ti aspetto nel mio alloggio di via Curio Dentato 6. A braccia aperte, la tua Heidrun. TI fascino dell'età matura — penso l'industriale — niente affatto guastato dai capelli bianchi, si faceva ancora sentire. Al colmo dell'orgoglio e della gaia Nannini iìidossò un\abito chiaro, si mise in tasca, per ogm evenienza, centomila lire e il libretto degli assegni e prese il treno per Milano. Heidrun era là alla stazione e gli saltò al collo, felice, con occhi pieni di -promesse. Un pranzo intimo in un ristorante di alta categoria, poi un film umoristico facile per gli stranieri (< Mio zio > di Tati dove il dialogato ha infatti scarsa importanza). Finalmente, verso l'ima, i due giunsero nel sospirato porto di via Curio Dentato. Il Nannini salì gli scalini senza un soffio,,più arzillo che mai. Entrò con passo marziale, ma il sorriso gli morì sulle labbra. Due mani spuntate chissà di dove lo avevano afferrato alla gola. Davanti a lui si ergeva minacciosa la figura di un uomo che lì per lì non riconobbe, sebbene, a pensarci meglio, avrebbe dovuto ricordarsi di avere visto proprio su quella spiaggia della Liguria, nei pressi della tedesehina. A toglierlo d'imbarazzo ci pensò lo sconosciuto, che gli comunicò brutalmente di essere il marito di Heidrun e di volere immediatamente una riparazione. Di quale riparazione si trattasse l'industriale lo comprese poco dopo quando, legato e imbavagliato, fu gettato su un letto e il giovanotto, sedutosi su di lui, gli sfilò il denaro e il libretto di assegni. Pretendevano che firmasse assegni per due, tre milioni. Ad un certo punto la ragazza disse persino dieci. Il Nannini, terrorizzato dalla pistola che l'uomo gli teneva costantemente puntata sul petto, giunse a segnare la cifra, due milioni, arrestati ma non volle assolutamente firmare. Non occorreva. Heidrun sapeva imitare alla perfezione la sua scrittura e ne diede un saggio immediato riempiendo lo spazio vuoto. Il dramma o la farsa durò molte ore. Heidrun uscì e ritornò con i due milioni che era riuscita a incassare. Infine la coppia se ne andò e l'industriale raccolte le estreme energie riuscì a svincolarsi e a chiamare la polizia. Ma Heidrun aveva già preso il volo. Insieme con l'amico, che verrà identificato nel Gallarini, essa quella sera stessa a, bordo della sua Opel varcherà il confine della Svizzera, da dove avrà la sfacciataggine di inviare alla portinaia milanese una cartolina, pregandola di liberare il < poveruomo che aveva dimenticato, legato come un salame, nella sua stanza >. Ma tutti i nodi vengono al pettine e- la notte sul 16 ottobre i rapinatori dell'industriale venivano a Dusseldorf, dove Heidrun risiede, appena rientrati da un ballo. Il Gallarini fu immediatamente estradato ed ora si trova a Milano, in attesa del processo. Per la ragazza non è stato possibile iniziare il procedimento di estradizione, in quanto la magistratura tedesco, si è dichiarata competente a giudicare di un reato commesso in Italia. , _ d. c. ferr Heidrun Peters, la ventenne condannata (Telefoto) L'industriale Guido Nannini

Luoghi citati: Italia, Liguria, Milano, Siena, Svizzera