Accordi fra una compagnia americana e fa Francia sul petrolio del Sahara di Sandro Volta

Accordi fra una compagnia americana e fa Francia sul petrolio del Sahara Accordi fra una compagnia americana e fa Francia sul petrolio del Sahara Il patto assicurerà a Parigi l'esportazione di grossi quantitativi di carburante e forti entrate di valute (Dal nostro corrispondente) Parigi, 17 gennaio. Superata anche la formalità del voto all'Assemblea Nazionale, il Primo ministro ha già ripreso la preparazione d'un altro gruppo di ordinanze che il Consiglio dei ministri promulgherà entro il 5 febbraio. Michel Debré avrebbe voluto che in questo gruppo fosse compresa anche la riforma amministrativa, ma altri Ministri lo hanno dissuaso per evitare polemiche alla vigilia delle elezioni amministrative del mese di marzo. La riforma amministrativa verrà così rinviata con un altro gruppo di provvedimenti che completeranno la riforma delle strutture dello Stato. Questo gruppo non verrà però promulgato con ordinanze ministeriali, ma sottoposto all'approva zione dei deputati e dei senatori alla ripresa parlamentare del 28 aprile. Se l'Assemblea Nazionale dovesse allora respingere alcune delle riforme, verrebbe snz'altro disciolta e si procederebbe a nuove elezioni. Fra le altre riforme in corso di studio, la più importante è senza dubbio quella fiscale, che potrà ristabilire un certo equilibrio nella ripartizione dei contributi richiesti ai cittadini, o i , equilibrio oggi compromesso dalla prevalenza delle Imposte indirette, che fa pesare la maggior parte dei sacrifici sulle categorie meno privilegiate della popolazione. Non meno importante sarà la riorganizzazione del circuito di distribuzione, rivolta a ridurre le enormi differenze che esistono oggi nei prezzi fra la produzione e la vendita al dettaglio. Alla base di questa riforma sarà l'istituzione del mercati di Stato. Un'attività legislativa molto intensa è stata dunque affrontata da. Michel Debré con la col laborazione, più ancora che dei Ministri, dell'equipe di tecnocrati che sono i veri autori delle riforme. Oltre a quelle cui abbiamo accennato, molte altre se ne preparano, meno spettacolose, ma altrettanto importanti per il rinnovamento della vita nazionale, nei settori in cui ordinamenti antiquati ne paralizzavano l'efficienza. Fra le altre misure imminenti, ci sono quelle per incoraggiare le imprese non attive ad operare la propria conversione, per far fronte alla concorrenza straniera, diventata più incalzante dopo l'entrata in vigore del Mercato Comune Europeo. L'incremento alle costruzioni edilizie sarà un altro dei mag¬ giori obbiettivi dei provvedimenti ministeriali. Queste attività sono rivolte a creare le condizioni per lo sviluppo d'un Paese moderno, però non basterebbero da sole ad assicurare quella vastità di scopi che è alla base del programma politico di Charles De Gaulle e dei suoi collaboratori. A questo fine, tutte le loro speranze risiedono in un elemento preciso: il petrolio del Sahara, e, a giudicare dalle ultime notizie, sembra che i fatti confermino il loro ottimismo. E' infatti imminente la firma di un accordo fra la Compagnia francese dei petroli e la Standard Oli New Jersey per le ricerche petrolifere sahariane. Le ricerche si svolgeranno per era su una superficie di 20 mila chilometri quadrati, lungo la frontiera tunisina. Il governo francese ha già approvato In linea di massima l'accordo che ora sta per essere concluso anche nei particolari. La compartecipazione sarà per il 50 per cento americana e pei il 50 per cento francese. Le trattative con la Standard Oil erano incominciate sotto il governo Bourgès - Maunoury ma poi erano state interrotte, al principio del 1958, dal gover no Gaillard, che temeva provo¬ cassero reazioni antiamericane in Francia. Appena arrivato al potere, 11 generale De Gaulle si è invece mostrato favorevole alla ripresa delle trattative con la grande compagnia degli Stati Uniti, considerata la più potente del mondo. L'accordo avrà il vantaggio dì associare la Esso allo sfruttamento del Sahara e di assicurare così l'esportazione immediata del prodotto in tutti i Paesi europei e, principalmente, in Germania e in Inghilterra, garantendo alla Francia forti entrate di valute. La firma dell'accordo, che è attesa di ora in ora perché il direttore generale della Compagnia francese dei petroli è già partito a questo fine per l'Iran, costituisce anche un notevole successo politico dei governo Debré, perché il Sahara era considerato finora una zona pericolosa per gl'interessi americani: installarvisi, nel momento più acuto delle agitazioni panarabe, avrebbe potuto esporre a rappresaglie nel Medio Oriente. La presenza della Standard Oil nel Sahara viene interpretata perciò dai commentatori francesi come il riconoscimento di fatto della sovranità «della Francia su quel territorio. Sandro Volta

Persone citate: Charles De Gaulle, De Gaulle, Gaillard, Michel Debré