Sogni e realtà di Luigi Salvatorelli

Sogni e realtà LA POLITICA DI NEH NI Sogni e realtà La relazione Nenni ha suscitato, fin dal primo momento, impressioni disparate, dentro e fuori del congresso e del partito. E' probabile che questa diversità, o incertezza, di valutazione durerà a congresso chiuso. Vi contribuisce il fatto che, mentre la relazione è molto lunga — diciamo pure prolissa, e talora verbosa — i punti più importanti sono trattati alla svelta, dando come risolti, o come inesistenti, i quesiti principali. Le conclusioni congressuali di un partito, che si presenta come partito di opposizione costituzionale, devono essere viste alla luce della situazione che risulterebbe nel futuro immediato dalla loro applicazione. Sia pure, come ha detto Riccardo Lombardi in sostegno di Nenni, che si tratti di programma « a lunga scadenza » ; ma sarà pur sempre indispensabile, visto che tutta la condotta del partito dovrà svolgersi in funzione della scadenza medesima, prospettarsi che cosa accadrà fin d'ora. E' proprio per questa via che potrà raggiungersi un giudizio sufficientemente fondato sul discorso di Nenni. * * Nenni esclude ogni intesa politica con la democrazia cristiana per un tempo indefinito. Non esclude formalmente, in assoluto, la possibilità di una trasformazione radicale di essa, che la renda accettabile al suo palato, digeribile per il suo stomaco (mi si passino questi termini di fisiologia animale: è il linguaggio stesso di Nenni, così sprezzante verso de e psdi, a suggerirli). Tutta via questa trasformazione si perde nella nebbia di un futuro lontano: più vicina, se mai, l'ipotesi di una scissione democristiana a sinistra Per un tempo indefinito, il psi si propone il colloquio con le masse, al disopra dei le teste dei dirigenti. Questo, del colloquio diretto con le mas^:, è uno dei miti di Nenni. Insomma, Nenni (forse senza rendersene conto completamente) tende a sostituire all'accentuato pluripartitismo italiano un almeno virtuale bipartitismo. Lo si intuisce chiaramente anche dal fatto che egli pone ingenuamente la contrapposizione inglese di laburisti e conservatori sullo stesso piano di quella, programmata da lui, fra psi e democrazia cristiana. Praticamente, un simile programma implicherebbe quanto segue. Primo, una forte diminuzione della de, accompagnata preferibilmente da una • scissione che ne ponesse una piccola fetta a rimorchio del psi, analoga' mente a quanto è da lui, Nenni, rappresentato come colpa obbrobriosa dei social democratici. Secondo, l'as sorbimento alla spicciolata dei socialdemocratici entro il psi, in misura tale da an miliare 1'a.bborrito psdi. Terzo: una diminuzione, forse ancora più grande che per la democrazia cristiana, del partito comunista. Che, con la Camera attua' le, tutto ciò appartenga al mondo dei sogni, è evidente, Ma anche con elezioni generali, anticipate o no, trasformazioni simili non sono ragionevolmente prevedibili Neanche se — ipotesi del tutto irreale — le elezioni future si facessero a scrutinio uninominale con ballottaggio, e Nenni potesse maneggiarle come Soustelle, dietro le spalle di De Gaulle, ha maneggiato le prime elezioni generali della quinta repubblica. * * Constatate codeste impossibilità di fatto, che cosa è ragionevole prevedere, nel caso di attuazione della linea Nenni? Il psi rimarrà all'opposizione contro la de trasformandola da contingente — come finora tendeva ad essere — in opposizione di principio; e ciò, per tutta la legislatura presente prevedibilmente per tutta quella che seguirà. Nono stante ogni sincera volontà di autonomia politica rispetto al pei, il psi se lo troverà a fianco con tutta la sua preponderanza numerica (che rimarrà, anche so eventualmente un po' diCdiogtelecozidataap« dgfenstalastmvcridpnppscnnmludczsnpdiegduatpvmgusdrqsmcdsladd diminuita, nella prossima Camera), con tutta la sua disposizione a imporsi con ogni mezzo e particolarmente attraverso i sindacati e le grandi amministrazioni comunali, ove la collaborazione è ammessa e voluta dallo stesso Nenni, con tutta la sua capacità a fare appello alle masse socialiste « al disopra della testa dei dirigenti ». Su quale sostegno concreto, sulla terra ferma, punterà i piedi Nenni, per mantenere e dimostrare visibilmente la sua autonomia? Ci sarà perfino la possibilità — per que stioni particolari, naturai mente, ma tuttavia non pri ve d'importanza politica — che il pei metta il psi in serio imbarazzo con « salti della quaglia ». Se per quanto riguarda il pei sarà ben difficile organizzare la «coesistenza com petitiva » nella comune opposizione, non agevole riuscirà neanche il rapporto col nsdi. Non s'illuda Nenni: nonostante il suo ingeneroso ostracismo a chi ha mantenuto, anche a prò di lui, la possibilità in Italia di un socialismo democratico, svincolato dalla soggezione al comunismo, nonostante, ripeto, codesto ingeneroso ostracismo (che è la parte moralmente deteriore della relazione nenniana ), il psdi sopravviverà, perché esso risponde ad una esigenza della democrazia e del socialismo in Italia. E' una esigenza a cui neanche adesso, nonostante l'impor tanza del passo compiuto e pur ' supponendo la piena vittoria di Nenni oggi e do mani, il psi risponde ade guatamente. E' l'esigenza di una politica democratico sociale costruttiva, del tipo delineato nella parte miglio re della relazione Nenni. La quale relazione, però, non solo non indica i mezzi con' cttzailcpspmmrmmsUlpsdcmtcqztggsgrndzsl«spsccnccNMK creti per attuarla, ma pa trocina una linea di condot ta tale da renderne l'attua zione impossibile. * * Buone intenzioni sono anche quelle di Nenni, per il « superamento dei blocchi ». Ma i modi da lui prò pugnati finora, anziché al superamento dei blocchi, porterebbero al dissolvimento del blocco atlantico, mentre rimarrebbe necessa riamente, anche se formalmente sciolto, il blocco comunisticó-sovietico avver sario. Luigi Salvatorelli

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