Un messaggio di Saragat al congresso dei socialisti di Enzo Forcella

Un messaggio di Saragat al congresso dei socialisti Un messaggio di Saragat al congresso dei socialisti "L'unificazione tra p.s.d.i. e p.s.i. sulla base dell'autonomia e della democrazia è la via maestra per risolvere i problemi dei lavoratori,, - Chiarimenti di Fella e Andreotti sulla polemica nella d.c. (Nostro servizio particolare) Roma, 11 gennaio. L'on. Saragat, a nome della direzione del Psdi, ha Inviato una lettera al congresso del Pai, che si aprirà domattina a Napoli. < La direzione del Psdi — dice il messaggio — invia il suo cordiale saluto ai congressisti di Napoli. L'allargamento della base democratica è la via maestra per risolvere i problemi della classe lavoratrice e della nazione. Tale allargamento, realizzabile con la unificazione tra Psdi e Psi in un nuovo partito sulla piattaforma dell'autonomia e della democrazia, è più che mai l'obiettivo fondamentale del Psdi- La direzione del Psdi, indipendentemente da qualsiasi valutazione sull'attuale governo, nell'atto in cui auspica un incontro tra tutte le masse che si raccolgono, e sempre più si raccoglieranno, attorno ai principi del socialismo democratico e le masse popolari cattoliche militanti nelle De, saluta nel congresso di Napoli una tappa del cammino di tutti i lavoratori verso la Democrazia. « La direzione del Psdi — prosegue la lettera — attende con fiducia che dal prossimo congresso di Napoli esca una larga affermazione del socialismo autonomo e, senza minimamente interferire nel lavori -del congresso, invia i suoi più calorosi auguri di successo agli autonomisti e di buon lavoro a tutti 1 congressisti. <La direzione — conclude l'on. Saragat — salutando l congressisti, ribadisce 11 suo impegno unitario nella dignità di entrambi i partiti e nella confluenza dei valori morali, politici ed organizzativi acquisiti nelle lotte di questi anni per la tutela delia democrazia, per la difesa della classe lavoratrice, per la conquista dell'autonomia, per la sicurezza del Paese, nella solidarietà con tutte le democrazie dell'Occidente protese verso la distensione internazionale ed il consolidamento della paco. PI problema dell'unificazione, come si vede, vi è toccato con molto tatto, come si addiceva alla natura del documento, e non se ne possono ricavare indicazioni su quello che potrà essere l'atteggiamento del Psdi dopo il congresso (lo stesso Saragat, anzi, ha protestato contro la formula < l'unificazione si fa nel Psdi e alle condizioni del Psdi > nella quale avevamo semplificato la posizione della maggioranza social democratica). Zagari, a nome della sinistra, ha invece già anticipato in un articolo su Critica Sociale, che, < se i socialisti intendono portare un contributo decisivo alla democrazia italiana, debbono realizzare l'unità socialista nel più breve tempo possibile per poter chiedere, in. una situazione radicalmente rinnovata, il consenso del Paese su una posizione inequivocabile di alternativa democratica >. Cioè (ed anche qui con la consueta riserva della retta interpretazione) uscita dal governo, unificazione e richiesta di elezioni anticipate. Al congresso socialista Togliatti ha dedicato un nuovo articolo su Rinascita. Ti leader del Pei accusa Nenni, senza nominarlo, di avere con i suoi atteggiamenti autorizzato il so¬ spetto di < un possibile se non imminente spostamento di tutto il partito sul terreno della socialdemocrazia >. Ma si dice convinto che la storia, l'ideologie, la composizione del Psi non consentiranno tale spostamento. A dispetto di questa convinzione Togliatti dà per scontata la vittoria dell'* equivoca » posizione autonomista e l'interpretazione che ne verrà data di un isolamento del Pei. E' un articolo assai imbarazzato, di carattere interlocutorio. Come al solito Togliatti vi appare soprattutto preoccupato di raggiungere due obietti- vi contraddittori: accusare i socialisti di tradire la politica di unità d'azione e, al tempo stesso, mantenerseli amici. L'onorevole Fella, conversando nel « transatlantico » di Montecitorio, ha respinto la paternità di una nota dell'agenzia Dies, che ieri aveva minacciato esplicitamente la secessione della destra democristiana, nel caso che la maggioranza si accordi con Nenni. < La nota non è stata da me ispirata — ha detto l'ex-presldente del Consiglio — e, contrariamente a quello che si dice, neppure l'agenzia è ispirata da me. Riconosco, comunque, di condividere i concetti generali che vi erano espressi; salvo qualche dettaglio}. « La nota diceva che una parte del democristiani è pronta a valicare i confini della discipll na di partito se si svilupperà l'azione verso l'apertura a sinistra. E' forse questo il pun> to che lei non condivide? >. « No comment. Anche perché non vorrei con un m'o giudizio recare danno a qualche amico. Comunque non ho fatto alcuna dichiarazione >. Non vi è bisogno di essere molto esperti nella tecnica della schermaglia politica per capire tutto quello che c'è da capire in questo rapido scambio di battute. Fella conferma le sue posizioni, del - resto già ripetutamente espresse in varie sedi, ma non intende dargli una forma ultimativa, per non inasprire la polemica e per non prestare il fianco al contrattacco dei < nenniani >. I quali, at traverso l'agenzia Italia-, e proprio commentando la nota della Dies, reagiscono anch'essi con linguaggio pesante. < Minacciare il finimondo scrive l'Italia — se qualcuno farà una cosa che non ha in tensione di fare non ha senso comune se non si perseguono secondi fini. Premesso questo e concedendo che dietro questi scritti ci sia veramente una personalità che dimettendosi dalla d.c. possa portare con sé più di dieci elettori, resta a vedere se tali prese di posizione si conciliano con la disciplina di partito >. Anche Andreotti ha tenuto a precisare, con un articolo, la propria posizione. Non nel riguardi del governo, ma del congresso socialista. Il ministro (che è stato oggi ricevuto da Gronchi), imposta il problema in maniera molto franca e realistica, facendo capire che il suo scetticismo non riguarda tanto la possibilità che il p.s.i. imbocchi la strada dell'autonomia, quanto la prospettiva di una collaborazione fra democrazia cristiana e socialisti. Il ministro del Tesoro richiama l'attenzione, in parti-colare, sul settori economici:«Non è agevole — ricorda trovare chi investa capitali ed affronti rischi e fatiche nella prospettiva di vedersi prescelto come settore cavia per indurre il buon Pietro a venir via dal cattivo Palmiro; un protrarsi di questo dubbio, peggio ancora se aggravato da approcci di sponsali, sarebbe davvero la pesante palla di piombo al piede dell'Italia, responsabile, più che dell'Immobilismo, dell'arretramento del nostro Paese >. Andreotti esorta, invece, i democristiani « ad approfondire un programma autonomo di sviluppo da lanciare a conclusione del congresso primaverile di Firenze >. Riprende cioè, se ben si comprende, la proposta del monocolore, procrastinandone, però, l'attuazione a dopo il congresso d.c. Il Popolo di domani pubblicherà la seguente nota: * Un quotidiano del mattino ha dato estremo rilievo ad una nota dell'agenzia « Dies », nella quale si minaccia una scissione della d. c. nel caso di una apertura a sinistra". Non sappiamo chi sia l'autore di tale nota, ma è evidente che essa non poteva essere stata scritta o Ispirata da uomini responsabili della d. c. Si tratta, Infatti, di una minaccia fatta al vento, dato che nessun uomo od organo responsabile* della d. c. ha pensato o pensa ad eventi o " aperture " del genere di quelle prospettate dall'agenzia " Dies " >. Enzo Forcella 111 > MI ! U1111M111111111 n ] M T [ 111 ] 11M111111111M Vedere in settima pagina il servizio da Napoli sul XXXIII congresso del Psi

Luoghi citati: Firenze, Italia, Napoli, Roma