Accoltella l'anziano zio che gli rifiuta un prestito
Accoltella l'anziano zio che gli rifiuta un prestito Accoltella l'anziano zio che gli rifiuta un prestito Dopo il ferimento cerca un'auto per farsi portare ad Asti - Ma il conducente lo trasporta a Robella dove già attendono i carabinieri (Nostro servizio particolare) C.cernuto, 13 gennaio. Virginio Bergoglio, trentotto anni, ha colpito ieri con una coltellata al basso ventre, ferendolo in maniera piuttosto grave, Carlo Bergoglio di sessantadu j'unni, suo zio paterno. Il feritore è stato arrestato dopo poco tempo, ha confessato subito, ma il perché del suo gesto criminóso è piuttosto avvolto nel buio. Robella è un piccolo paese di media collina (m. 428) suddiviso in parecchie frazioni anche lontanissime. Una di queste ha nome Monte Nero. 11 numero 17 comprende un cascinale a due piani. Il primo piano è adibito a stalle e magazzini, il secondo a cucina ed abitazione. Ne sono proprietari i fratelli Celeste e Carlo Bergoglio che ci vivono dentro ma ognuno per proprio conto, con parte a sé, più o meno imbronciati. Dicono che la colpa sia di Carlo, uomo di carattere piuttosto chiuso, forse 11 più danaroso del casato e vivente quindi in continui sospetti. Diciamo subito che il nipote Virginio, l'assalitore, non è figlio di Celeste, ma di Giuseppe, altro fratello che vive anch'eli per conto suo in un'altra frazione. E lo stesso Virginio, scapolo, abita solissimo, e senza amici, in una specie di stambugio, invece di starsene con i suoi. Ieri sera, verso le 7 e mezzo, il vecchio Carlo Bergoglio, dopo avere cenato, scende verso la sua stalla per motivi imprecisati, passando necessariamente dall'esterno, data la mancanza di qualsiasi comunicazione interna. La porta di ingresso è a due battenti. Non appena sospinto quello di destra, egli ne vede sbucar fuori un'ombra che, senza pronunciare una parola, gli è addosso con un coltello e Io colpisce. Li per 11, istupidito dalla sorpresa, dall'urto violento e dal dolore, .egli non riconosce l'aggressóre che, sempre senza una parola, scappa a tutte gambe per il viottolo alla sua destra. Ma non appena rifugiatosi da alcuni vicini (non dal fratello) egli non esita a denunciare Virginio. — Perché? — gli domandano. — Avete litigato? — Non ci parliamo da oltre due anni — risponde il ferito. E allora, ce quasi da chiedersi se il nipote non fosse entrato nella stalla dello zio, per rubargli qualche cosa; forse un vitello, forse con la speranza di scoprire qualche nascondiglio di denaro. Il medico condotto di Robella, dr. Gai, dopo una medicatura d'urgenza ordina un immediato ricovero all'ospedale. E qui il dramma prende, In un certo qual senso, coloriture di farsa. Difatti, Luigi, un altro nipote del ferito, recatosi in motocicletta a Robella, non trova sul posto l'unico tassista del paese. E' fuori ma non tarderà a ritornare. «Ebbene — egli lascia detto — appena arriva, venga subito da noi. Virginio ha dato una coltellata allo zio, bisogna portarlo ad Asti ». , Quando il tassista ritorna, trova In garage un'altra persona che vorrebbe essere subito portata ad Asti. E' Virginio. Il tassista, al corrente del fatto, lo imbarca. Ma la zona llliMllMtlillllil 11111 ] 1111 ! 11111 ( 111 ■ 1111111111 i 111 è piena di zig-zag e Inffipndone uno per un altro, se:iza che il viaggiatore se ne accorga, egli lo porta a Monte Nero, dove, nel frattempo ci sono già i carabinieri di Cocconato che lo arrestano. Il feritore si lascia ammanettare subito, limitandosi a brontolare contro il «tradimento» di cui si sente vittima. La confessione non si fa aspettare, fino a precisare dove egli ha nascosto il coltello, presso un certo albero e di fatti è ritrovato lì. Quanto al motivo del suo gesto, dopo ore e ore di mutismo, ha accennato vagamente a un prestito che suo zio gli avrebbe negato. In verità, tra zio e nipote, non potevano esistere relazioni di « prestiti », data la nullatenenza del giovane la sua scarsissima volontà al lavorare, o niente del tutto. Lo zio però lo aveva « aiutato » spesso, particolarmente in occasione di un'operazione per ulcera. Poi, forse, avrà detto «basta»! a. a. Virginio Bergoglio 2
Persone citate: Carlo Bergoglio, Virginio Bergoglio
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