Le carceri nelle città saranno spostate in periferia

Le carceri nelle città saranno spostate in periferia Le carceri nelle città saranno spostate in periferia Le aree centrali verranno vendute per finanziare la ricostruzione degli Istituti di pena - Una spesa di 60 miliardi Le prigioni diventeranno «comunità educative e di lavoro» Roma, 13 gennaio. Un piano per l'edilizia carceraria che prevede una spesa globale di sessanta miliardi di lire, in cinque anni, è stato messo a punto dal Guardasigilli Gemello. Anziché migliorare gli attuali edifici è in programma la ricostruzione integrale delle carceri r 11'estrema periferia delle città Le prigioni, in genere, sono installate in ex conventi, in edifici storici malamente destinati a questo fine. Il caso-limite si ha a Parma: il più bel monumento gotico della città, la basilica di San Francesco, ospita i detenuti. Gli stabilimenti di pena esistenti hanno scarsa possibilità di miglioramento interno e dì espansione nelle zone contìgue, essendo, in genere, collocati negli abitati cittadini; perciò verranno spostati in zone decentrate. Si terrà anche conto della tecnica moderna in materia di stabilimenti di pena. L'epoca dei grandi penitenziari è oramai tramontata. Ci si orienta verso carceri piccole, differenziate e pure vicine ai centri famigliari dai quali provengono i reclusi. All'interno poi, oltre a tener ben presenti le esigenze igieniche, le carceri previste dal piano hanno tutte ambienti idonei per scuole, laboratori, officine, sale di ritrovo • biblioteche « Ogni carcere — dice Guardasigilli — ha da essere una piccola comunità educativa e di lavoro >. Il problema del finanzia mento del piano non ò ancora risolto completamente. Secondo l'on. Gonella le < costruzioni carcerarie nuove, predisposte con criteri nuovi e funzionali come quelli indicati, saranno certamente, dal punto di vista degli oneri finanziari, agevolate notevolmente dalla legge Zoli in considerazione dei forti realizzi che si possono ottenere con la cessione delie aree di alto pregio dei centri cittadini, dai quali . sarebbero smobilitati gli attuali istituti carcerari ». In un quinquennio il "piano risolverebbe in modo definitivo il problema degli istituti di pena. Infatti, per usare un linguaggio facilmente comprensibile in uso nel campo alberghiero, i tecnici carcerari affermano che « occorrono due milioni di lire per ogni posto-letto in un carcere >. Nel 1953 i detenuti erano circa 45 mila; in seguito all'amnistia di quell'anno discesero a 31 mila; attualmente oltrepassano di poco i 40 mila. La definizione del piano di edilizia carceraria e la realizzazione di esso porranno l'Italia, in questo campo, al livello dei .paesi più civili e progrediti

Persone citate: Zoli

Luoghi citati: Italia, Parma, Roma