L'assassino dell'esistenzialista ucciso neI sonno dai complici

L'assassino dell'esistenzialista ucciso neI sonno dai complici L'assassino dell'esistenzialista ucciso neI sonno dai complici Il "regolamento dei conti» in un paesino del Massiccio Centrale, mentre la piccola banda fuggiva verso Grenoble - Uno dei banditi catturato con l'amante del Berganti; l'altro è fuggito (Nostro servizio particolare) Parigi, 12 gennaio. Il pregiudicato Antoine Berganti, detto il « Balafré >, che nella notte fra il 3 e il 4 gennaio scorso assassinò a Tolosa l'esistenzialista Jean Lannelongue, proprietario del locale notturno «La Tournerie des Drogueurs >, è stato a sua volta ucciso dai suoi complici, i quali hanno voluto sbarazzarsi di un uomo che ritenevano ormai pericoloso: il suo cadavere è stato ritrovato nel pomeriggio dì oggi nel fiume Aveyron, poco distante dal paesetto di Penne, dove i delinquenti trascorsero la notte fra giovedì e venerdì scorso. L'omicida dell'assassino, tale Francis Lopez, è stato arrestato con l'amante del Berganti, Marie-Thérèse Davorgne, di 28 anni, mentre il terzo complice, Maurice Breteau, è riuscito a darsi alla fuga. Un pacchetto di abiti legati con uno spago, che 1 gendarmi trovarono venerdì sulle rive dell'Aveyron, dove la corrente del fiume l'aveva depositato, mise la polizia sulle tracce degli assassìni: infatti gli abitanti dì Penne, interrogati circa la provenienza di quegli abiti, dichiararono di ignorarla, ma rivelarono di avere constatato giovedì la presenza di una « Peugeot 403 » nera vicina a una casa disabitata da molto tempo; l'indomani, venerdì, quella macchina non c'era più. Una visita alla casa in questione permise di scoprire tracce di sangue e i segni evidenti del recente passaggio di parecchie persone. Ieri mattina, domenica, la presenza di tre persone, due uomini e una donna, che rispondevano ai connotati forniti dai cittadini di Penne circa i viaggiatori della < Peugeot 403 » nera, fu constatata dalla polizia in un albergo dì Mornas, vicino ad Orange: i tre erano giunti su una < Dauphine > che recava i segni di uno scontro con un'altra macchina ed era ferma per un guasto al motore. Mentre l'albergo era strettamente sorvegliato affinché i tre indiziati non potessero allontanarsi, veniva fatta una rapida inchiesta dalla quale risultava che la < Dauphine » era stata noleggiata a Nimes, per cui i gendarmi, convinti più che mai di avere a che fare con gli assassini del Lannelongue, invitarono i tre a seguirli: Francis Copeze MarleThérèse Davergne obbedivano, mentre Maurice Breteau, col pretesto di andare un momento in camera a prendere il portafogli, riusciva a fuggire saltando dalla finestra Neil' auto venivano scoperte parecchie bombe, pallottole da 7,65, gioielli, abiti e biancheria provenienti da vari furti, nonché tutta l'attrezzatura abituale degli scassinatori. Interrogata per prima, la donna non esitò a rivelare ch'era stato il suo amante, Antoine Berganti, ad assassinare l'esistenzialista Jean Lannelongue, e che egli era stato a sua volta assassinato dai due complici. Invitato successivamente a dire ciò che sapeva, il Lopez tentava di negare i fatti ma poi ha finito per confessare. Egli ha narrato che, dopo l'assassinio del Lannelongue, il Berganti. la sua amante, egli stesso e il Breteau fuggirono da Tolosa con la « Peugeot 403 », che era stata rubata, per ritornare a una villa di Cauterets, piccolo centro pirenaico, dove ei ano già andati a nascondersi il 15 dicembre, allontanandosene poi solo il 3 gennaio per andare a fare certi conti col Lannelongue. Dopo due giorni di soggiorno in quella villa, 11 Berganti decise di recarsi nella regione del Massiccio Centrale e il quartetto riprese la strada sino al villaggio di Penne, dove si fermò in una casa della frazione «La Madeleine » che sapevano essere disabitata. Fu 11 che una discussione violen¬ tissima nacque fra il Berganti da un lato, e il Lopez e il Breteau dall'altro. Costoro decisero allora di sbarazzarsi del pericoloso compagno: durante la notte il Lopez gli sparò nel sonno alcuni colpi di rivoltella e poi il cadavere, avvolto in un materasso, fu gettato nel fiume. L'indomani i due complici e l'amante del Berganti ripresero la via sulla « Peugeot 403 » sino a Nimes dove là donna fu costretta a noleggiare una «Dauphine»: infatti il Lopez voleva sbarazzarsi della « 403 » che, sebbene avesse una targa falsa, poteva ormai farli scoprire. Ma, mentre si dirigevano verso Avignone, l'uno al volante della « 403 » e l'altro a quello della « Dauphine », per poi andare fino a Grenoble dovs sapevano di trovare un nascondiglio sicuro, le due macchine si urtarono sul ponte del Gard. La «403» doveva poi essere abbandonata; poche decine di chilometri più avanti anche la « Dauphine » si fermava per un guasto al motore proprio a Mornas. Il Lopez ha dichiarato che il Berganti era andato da Jean Lannelongue per esigere fi pagamento di cinque milioni di franchi, dei quali era creditore. I rapporti fra l'esistenzialista e la malavita sembrano comunque evidenti. 1. m.

Luoghi citati: Avignone, Orange, Parigi, Penne, Tolosa