Urgente una salda guida per i granata dopo la nuova sconfitta subita a Ferrara

Urgente una salda guida per i granata dopo la nuova sconfitta subita a Ferrara Urgente una salda guida per i granata dopo la nuova sconfitta subita a Ferrara Il Talmone Torino si trova senza presidenza e con un allenatore provvisorio: ha bisogno di dirigenti - Lo scivolone dell'ultimo minuto compiuto dalla Juventus con il Bologna - L'invasione di campo all'Olimpico Questa volta, nel commento a quanto avvenuto nella giornata del campionato, pare opportuno incominciare dalla coda invece che dalla testa, dal basso invece che dall'alto. Perché giù in fondo, tanto in fondo che di più non sarebbe pos- j sibilo, e andata a finire una delle due squadre torine'.i. quella del Talrnone-Torino. I granata hanno perso an che a Ferrara. Nettamenti: an-lche questa volta. Per tre reti a stero. L'Innesto dei giuocatori anziani nella squadra non è servito a gran che: non ho, po- tuto arginare l'ondata cantra- ria cli't si è abbattuta- sulla, compagine. tJna compagine che minaccia di disgregarsi. La Spai non e gran che, se ne sta in posizione molto dimessa onoh'essa, ed c, coll'Udinrse, l'uniiu <He possiede l'attacco meno /.-olifico di tutte. Ha se- rinato sole, undici reti in quat tordici -jartite, ma tre di esse apparti ngono proprio alla gior nata ed all'incontro di cui parlfnmn,- altrimenti erano otto in tutto. Vuol, dire che .contro i granata torinesi segnano tutti, Tredici reti contro una, rappre sentano il bilancio delle tre ul time giornate. Una cosa peno sa. Colla direzione dimissionaria, priva praticamente di un allenatore, coi soci in disaccorr do fra di loro, la squadra si trova praticamente senza guida, abbandonata a se stessa: non ha nessuno a cui rivolgersi al di sopra di sé. E, quelle forze morali che già le facevano difetto in precedenza, le mancano ora più che mai. In settimana, sù in alto, nei reti dirigenziali, qualche cose, dovrebbe decidersi. Chi va ir. cnmnn J» difesa.' di una ''andiera ci tutte le parti, ha bisogno dì essere aiutato e sostenuto : le cri- viena atiui. *~ du tich'e non servono più a nullaunelle circostanze. Ha bisogno urgente di sentire l'alito della concordia 0 dell'incorag giumento attorno fl sé. Chi va i.: campo'é chiamate domenica pro^ìma,-.come dà una beffa della sorte, ad incontrare quella Fiorentina, che ha l'aureola delle sette reti per partita, e che, in sfida al Milan, tomi a puntare decisamente alia corauistr. dei }.rimo posto. Dall'alto iaito*venir l'esempio ai giuocatpftryón v'è più tempo da \nerdere. Mentre l'ima delle due squadre torinesi si trova in queste disgraziate condizioni, l'altra è incappata in una disavventura li rilievo. Giuocando sul proprio campo, davanti ad un avversario che le stava e le sta per ben quattro lunghezze più in basso in classifica, ha dovuto accontentarsi di un risultato pari. Il punto perso l'altro ieri in casa può anche risultare decisivo per i fini che si prefigge la Juventus. La distanza che oramai la separa da chi sta in testa, è di cinque lunghezze. Non sarebbe enorme, questa distanza, con venti partite ancora da disputare. Non sarebbe enorme, se la squadra desse l'impressione di poter ricuperare sapendo comportarsi tecnicamente nel modo adatto. Ma, disgraziatamente, proprio questa non è l'impressione che si riporta vedendola all'opera sul campo. Organicamente, l'undici stride, non funziona come dovrebbe, per risalire alle prime posizioni. In realtà nessun grave e capitale difetto in esso emerge: ma una quantità di piccole pecche affiorano e finiscono per fare massa, negativamenti. Grado di forma individuale saltuario, non continuativo, elementi che giuocano per sé sfessi invece che per la squadra, ricerca della finezza invece ohe della praticità, mancanza di una vera, salda, intuitiva intesa fra giuocatore e giuocatore. Domenica, la squadra ha corso, ha lottato anche: è stata la qualità del giuoco a mancarle. Per la quindicesima giornata, essa è attesa dalla noji facile trasferta di Trieste, dove i giuliani non sono soliti fare complimenti. Mentre le due unità torinesi navigano così in acque più o meno difficili, la terza piemontese, l'Alessandria, è entrata, nella Capitale, in piena tempesta. Una tempesta che, a base di regolamento, si dovrebbe risolvere però a suo favore. La partita 6 stata portata a termina col risultato di uno a uno. Ma il campo è stato invaso nel corso del secondo tempo, l'arbitro è stato aggredito e picchiato, un giuocatore espulso per violenze, e l'incontro, prima di riprendere il suo svolgimen to, ha dox-uto essere sospeso per cinque minuti circa. Ve n" quanto basta, sempre a base dei regolamenti e dei precedenti, perché il campo venga squa lificato, ed i due punti di clas sifica siano attribuiti all'Alessandria. La quale, tra parentesi, ne ha un sacrosanto bi sogno. Quello di cui si sente maggior bisogno ancora, nell'am olente, è di un risanamento del medesimo. Non reclamiamo scomparsa vera e propria degli antisportivi, per timore di veder dimezzarsi il puhbl'co dagli incontri. Ma l'allontanamento di coloro che non sanno assistere ad una partita di calcio sema che loro venga la vo glia impellente di menar la Un gua o di menare le meni, questo non è esagerato di augurarselo. E' tempo che lo si pre e i k o e e i 1 e i o , 0 . a a a o : a r ullca, ed è difficilj da ottenere, d'accordo. Ma che proprio non si faccia nulla per tenere lontani gli energumeni, è inammissibile. Vittorio Pozzo Il tifoso Fioravanti che ha aggredito l'arbitro. (Tel.)

Persone citate: Fioravanti, Vittorio Pozzo

Luoghi citati: Ferrara, Torino, Trieste