Un poeta esistenzialista si uccide dopo essersi giocalo la vita ai dadi

Un poeta esistenzialista si uccide dopo essersi giocalo la vita ai dadi Un poeta esistenzialista si uccide dopo essersi giocalo la vita ai dadi La macabra parlila alle 3 di notte in un "cabaret,, di Tolosa con un misterioso forestiero Come'si sarebbe svolta l'assurda scommessa - Non esclusa tuttavia l'ipotesi di delitto (Nostro servizio particolare) Parigi, S gennaio. Un « esistenzialista » di Tolosa si è giuocato ai dadi la propria vita? E' questa la domanda che si pongono gli ispettori di polizia che da ieri tentano di identificare'gli assassini di Jean Lannelongue, un poeta dilettante divorziato che, dopo aver tentato invano di farsi strada a Parigi come cronista mondano, ritornò òtto anni addietro nella città natia. Vi aprì un'elegante « cantina alla St. Germain des Prés ». Da mezzanotte all'alba vi declamava le proprie poesie, negli intervalli - dello- spettacolo di varietà e delle danze. Jean Lannelongue si era fatto crescere la barba e allungare 1 baffi per avere l'aria ed anche l'aspetto di un esistenzialista: Gli occhi dallo sguardo melanconico, quasi spénto, davano al volto un'aria di bonarietà. Era colto e affabile,- il suo locale — chiamato la «Droguerie des Tourneurs » — era frequentato dalla migliore società di Tolosa e dai turisti di passaggio, i quali vi si recavano su consiglio degli albergatori. Vi si beveva del vino buono e vi regnava una certa allegria. Non tutti, però, potevano entrare nella * Droguerle », la quale era organizzata, come le cantine parigine, sotto forma di club. Bisognava esserr soci, ma si poteva diventarlo seduta stante, pagando la tassa di ammissione. Ciò permetteva comunque a Jean Lannelongue di fare una cernita trp i clienti, eliminando coloro che per un motivo o per l'altro non gli erano graditi. « Il club è privato e quindi lei non può entrare » rispondeva alle volte dal finestrino della porta dal quale guardava sempre, prima di aprire quando qualcuno bussava. Di recente una donna di 28 anni, Jacqueline Vaissière, andò ad abitare con luì. La coppia dormiva di giorno in una stanza e pianterreno che dà sul cortile accanto all'ingresso della cantina:' di sera lui declamava le sue poesie, alle volte accompagnandosi con la chitarra, e lei danzava l'hula hoop. Sabato notte, verso le 3, quando la saletta sotterranea, larga cinque metri e lunga dieci, era affollata da oltre 40 persone, qualcuno bussò all'uscio e Jean Lannelongue andò ad aprire. Tornò un momento dopo, accompagnato da due uomini che Indossavano una giacca di cuoio e portavano in capo un berretto. Uno era di statura alta, bruno, con i capelli che gli ricadevano sulla fron-! te; l'altro era più piccolo, ma tarchiato, con una cicatrice su una guancia. Dato il loro aspetto, Jacqueline fu stupita che l'amico li avesse accettati e glielo disse. « Non potevo fare diversamente, sono inviati dal Cabaret Perroquet di Bordeaux» le rispose; poi.invitò ì due nuovi arrivati a sedersi al bar e incominciò a giuocare ai dadi con loro. Un'ora dopo, il più alto dei due si alzò e usci. La partita continuò fra il Lannelongue e l'uomo dalla cicatrice, finché non bussarono di nuovo all'uscio. « E' lui che ritorna, bisogna aprirgli » disse lo sconosciuto. Jean Lannelongue si avviò, seguito dall'altro. Un momento dopo, un colpo secco di rivoltella fu udito da' clienti, seguito dal rombo del motore di un'automobile che partiva a tutta velocità. Passato il primo attimo di spavento, alcuni uomini si alzarono e corsero alla porta: Jean Lannelongue rantolava nel corridoio. Qualcuno irruppe nella strada per rincorrere l'eventuale sparatore. Non c'era nessuno. La polizia fa mille ipotesi ed è stupita dall'audacia degli assassini sul quali molte persone hanno potuto fornire delle precisazioni circa il loro aspetto; ma nessuno li conosce dì persona e dì certo non erano dì Tolosa Non è sicuro però che fossero venuti da Bordeaux, come non è certo che Jean Lannelongue abbia detto all'amica tutto dei due sconosciuti. Sui bicchieri in cui hanno bevuto sono state prelevate varie impronte digitali, ma non si sa per ora quali siano quelle dei due ricercati. . E' evidente, secondo ì poliziotti, che gli assassìni non avevano bussato alla porta della cantina con l'intenzione dì uccidere il Lannelongue ad ogni costo, perché in tal caso avrebbero potuto farlo quando egli andò ad aprire evitando dì farsi vedere dalle persone che si trovavano nel locale. D'altra parte, il Lannelongue rimase per più dì un'ora a gìuocare con ì due sconosciuti, cosa che egli non faceva mai. La polizia sospetta che, non si capisce be¬ ne se per un'incredibile stramberia o per qualche altro motivo sconosciuto, Jean Lannelongue si sia giocato la vita ai dadi, perdendo la macabra partita. • ■ _ i. m.

Persone citate: Jacqueline Vaissière, Jean Lannelongue, Perroquet

Luoghi citati: Bordeaux, Parigi, Tolosa