Tuttora misteriosi gli avvenimenti della notte di Gino Tomajuoli

Tuttora misteriosi gli avvenimenti della notte Prime caute impressioni negli Stati Uniti Tuttora misteriosi gli avvenimenti della notte a (Dal nostro corrispondente) Washington, 1 gennaio. Il presidente Batista è fuggito prima dell'alba dall'Avana e si è rifugiato da Trujillo. Non più tardi di ieri pomeriggio Batista aveva assicurato i diplomatici americani che le sue forze avevano il pieno controllo della situazione, e che 1 ribelli di Fidel Castro avevano subito una disfatta dalla quale non potevamo fa ilmente risollevarsi. Le autorità americane non sanno ancora cosa sia accaduto fra le 3 del pomeriggio e le 4 del mattino: esse sanno solo che a quell'ora l'ambasciatore americano a Cuba è stato svegliato dal generale Cantillo, il quale lo ha informato della fuga di Batista e di aver costituito una giunta militare, affidando la presidenza provvisoria al giudice della Corte Suprema Carlos Piedra. La decisione di Batista, giustificata con H desiderio di risparmiare ulteriore spargimento di sangue, ha sorpreso le autorità americane; esse avevano creduto che la battaglia di Santa Clara si fosse conclusa con il sopravvento delle forze regolari. Ma i ribelli sembrano esser rimasti altrettanto sorpresi degli americani dal rapido sviluppo degli avvenimenti. Si ritiene che, nelle .ultime ore di ieri, Batista si sia reso conto di non poter più contare a lungo sulla lealtà delle forze armate, ed abbia preferito mettersi in salvo prima di rischiare la vita in un pronunciamento militare. Le apprensioni americane sono aumentate dal fatto che nessuno sa esattamente quali forze agiscano all'Interno del movimento ribelle, « l'influenza del comunisti. L'esultanza della stampa comunista per la fuga di Batista e per l'inatteso sue cesso del ribelli viene giudicata di pessimo auspicio. Il presidente Eisenhower è stato tenuto informato di ora in ora sugli sviluppi della situazione, con particolare riguardo all'atteggiamento del ribelli e alla tur bolenta situazione determinatasi all'Avana. I dodicimila americani abitanti nell'isola non corrono per ora alcun pericolo, ma si segnalano già isolate manifestazioni ostili. Fidel Castro, il capo dei guerriglieri, non è mai stato in buoni rapporti con Il governo americano, sebbene 'dagli Stati Uniti gli siano giunti molti aiuti. Il rappresentante del ribelli che si è impadronito dell'ambasciata di Cuba a Washington, ha dichiarato che gli Insorti rifiutano ogni contatto sia con il presidente Piedra che con il generalo Cautlllo, che fino a ieri sera ha diretto le operazioni contro i guerriglieri. La giunta militare nominata da Batista, sostengono i partigiani di Fidel Castro, rappresenta solo l'ex dittatore, e non il popolo cubano, e come suo primo atto ha permesso che « gli assassini ed i ladri > se ne andassero indi sturbati. Aerei carichi di alti ufficiali e funzionari del decaduto regime sono arrivati infatti in Florida e in Louisiana: tra di essi vi sono anche sette degli otto figli di Batista. Il suo primo esilio, Batista l'aveva trascorso negli Stati - Uniti; ora vi sono già arrivati 1 suoi figli. Anche questo sarà un esilio dorato. I suoi nemici gli attribuiscono una sostanza di circa cinquecento milioni di -dollari, i suol amici di cinquanta. Fra l'altro egli possiede a Daytona Beach (Florida) una villa favolosa e di pessimo gu- Gino Tomajuoli