Serata quasi secca per i russi il consumo di vodka è razionato di Henry Shapiro
Serata quasi secca per i russi il consumo di vodka è razionatoSerata quasi secca per i russi il consumo di vodka è razionato Non si possono acquistare e consumare più di 100 gr. di liquore, ed i camerieri sono incaricati della sorveglianza - Forse le restrizioni varranno anche per i diplomatici invitati al (kemlino (Nostro servizio particolare) Mosca, 31 dicembre. Il Capodanno che i russi (nella loro stragrande maggioranza: soltanto gli ortodossi di più rigida, osservanza seguono il vecchio calendario e festeggiano l'inizio d'anno fra tredici giorni) celebrano questa notte, è il più « secco » dal giorno dell'invenzione della vodka in qua: a norma delle rigide disposizioni impartite recentemente dallo stesso Kruscev, la campagna «anti-vodka» fissa ini 100 grammi il limite massimo di consumazione prò capite del liquore nazionale nei locali pubblici. Nei negozi, restrizioni identiche per l'acquisto, in compenso è quasi raddoppiato il prezzo: salito ora da 50 a 90 rubli al litro; e si tenga presente che, secondo statistiche attendibili, il guadagno medio del cittadino russo si aggira sugli 800 rubli mensili. Da settimane i posti per il cenone di Capodanno, nelle svariate decine di ristoranti ed hòtels di Mosca, risultano tutti prenotati. I prezzi per la serata variano dai 75 rubli nei ristoranti < mediocri » al massimo di 250 rubli al Grand Hotel Ritzy. Il prezzo, in ognuno dei locali, comprende il coperto, la «zakuska» (antipasto), un piatto forte, caffè turco — più i già tradizionali cento grammi di vodka (per il costume russo, 100 grammi di vodka sono |un modesto aperitivo...). Non per questo i russi resteranno del tutto a bocca asciutta durante il cenone. Le limitazioni disposte per la vodka non si applicano per il vino e per lo Champagne: la loro vendita non ha restrizioni ed i prezzi non sono stati accresciuti. Qualche non conformista cercherà di' violare la norma dei 100 grammi portandosi in tasca una bottiglia personale del prezioso liquore: ma sarà difficile che riesca a utilizzarla. I camerieri, è stato preannunciato, sono incaricati di far rispettare la norma che limita il consumo « di fatto » (qualunque la fonte) della vodka. Gli ambasciatori che si stanno questa sera recando al tradizionale «gala» di fine d'anno al Cremlino si domandano se la drastica limitazione si applicherà anche a loro. Si ritiene di no. Va però tenuto presente che già da mesi — da quando cioè è in atto su scala nazionale la campagna ufficiale contro il consumo eccessivo di vodka — anche il Cremlino uà l'esempio della sobrietà. L'anno che viene vedrà un considerevole inasprimento della campagna contro la vodka. E" in via di approvazione una legislazione restrittiva, che tra l'altro limita a pochissimi i negozi in cui sarà consentita la vendita del liquore; e tali negozi potranno restare aperti solo fra le dieci del mattino e le sei del pomeriggio. Lo slogan al riguardo è quello già trac¬ ciato dalla Pravela: «Dalla vodka al delitto ». Sul giornale del partito comunista, sono gli stessi lettori (lettori astemi, si presume) che alimentano di giorno in giorno la campagna, chiedendo « restrizioni più drastiche » alla vendita del liquore e «aumenti più consistenti di prezzo ». Non passa settimana senza che un editoriale della Pravda sottolinei il pa rallelismo esistente tra il bere vodka e il dedicarsi all'* hooliganismo » (forma di delinquenza). Già il «consiglio» di Kruscev (che è alla base delle nuove norme restrittive) è considerato « insufficiente e superato ». < Non vi è posto nell'Urss — incalza la Pravda di giorno in giorno — per gli ubriaconi, i quali devono in verità essere considerati come gli esponenti di un fenomeno vergognoso e colpevole in un Paese che ha vinto le ineguaglianze sociali, la disoccupazione e molti altri mali... ». Negli ultimi tempi, il giornale ha suggerito che si creino speciali « brigate di lavoratori », alle quali spetterà il compito di « tenere gli occhi aperti sulla vita quotidiana di quanti conducono un'esistenza da parassiti ». Nei giorni scorsi un lettore lamentava, ad esempio, che non venissero adottate 'misure profilattiche » contro « i criminali e gli ubriaconi » (sintomatica l'associazione dei termini) cosi da ridurre l'incidenza dei reati. Rispondeva la Pravda a commento delift lettera che la polizia non interviene preventivamente contro i «dediti alla vodka», perché il codice non prevede le « azioni profilattiche » suggerite dal lettore. Tutto lascia intendere che, mentre la polizia sarà lasciata in disparte, appunto la azione suggerita dal « pubblico » verrà affidata alle « brigate ei lavoratori ». Henry Shapiro
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