I commercianti romani delusi dall'andamento degli affari natalizi di Enrico Altavilla

I commercianti romani delusi dall'andamento degli affari natalizi Tutte le loro speranze riposte in questi ultimi tre giorni I commercianti romani delusi dall'andamento degli affari natalizi Le vendite vanno bene soltanto nel settore dei giocattoli e in quello dei generi alimentari dove ci si prepara a fare strage di abbacchi e capitoni - Piccole cooperative di consumatori provvedono ad acquistare le merci al mercato all'ingresso, a prezzi dal 50 al 100* inferiori a quelli praticati dal venditori al minuto - fochi clienti liei negòzi di gioielli e di antichità; ma il campò che appare più colpito è quello dell'abbigliamento Roma, lunedi mattina. In questi ultimi, tre giorni che ci separano da Natale, i Commercianti romani ripongono .le loro residue speranze di raggiungere — «tredicesime» aiutando — le cifre da primato che avevano sognato agli inizi di dicembre quando un vivace afflusso di acquirenti aveva fatto pensare alla possibilità di ottenere incassi molto soddisfacenti per quando si sarebbero, accese le candeline sugli abeti natalizi. <Se già prima di San Nicola la gente si affanna ad acquistare le -strenne, che cosa non avverrà nei giorni precedenti la vigilia T », si erano detti i commercianti. Invece, finora, le speranze non si sono avverate; e si è visto che il primo afflusso di acquirenti era costituito da persone che volevano ■ evitare gli aumenti di ■ prezzo che non mancano mai in occasione del Natale. A eccezione dei venditori di giocattoli e di generi alimentari, i commercianti romani si dicono tutti delusi; A Roma i giocattoli non vengono donati ai bimbi a Natale, ma all'Epifania; e pertanto i venditori di balocchi non hanno innanzi a sé tre. soli giorni (quello d'oggi compreso) per smaltire la merce} essi potranno venderla fino al cinque gennaio, specialmente ' nelle mólte bancarelle già sorte al « mercato di Natale», in piazza Navona. Del resto, già molti giocattoli di nuovo tipo attirano i padri,'felici di trovare.un pretesto per acquistare balòcchi meccanici, con i guati saranno poi i primi a giocare. Quest'anno Roma è. invasa da giocattoli giappone¬ si, tutti a buon mercato: anche l'autobus ultrasonico, che. funziona con cellula capace di trasformare, in movimenti,i sibili emessi da un fischietto; anche le automobili « Misterp », che da . sole aggirano. gli ostacoli trovati sul loro percorso. Neppure i padroni dei negozi di generi alimentari hanno preoccupazioni: a tutìo potrebbero rinunciare i romani, non ad « abbonarsi » per Na-. tale. E senza dubbio protestando, i romani non mancheranno di pagare i prezzi esor-i, bitanti ohe, come negli anni scorsi, i commercianti si preparano a chiedere per abbacchi e capitoni, pur essendo quest'anno abbondantissima la offerta, specialmente ' nel settore delle carni, grazie all'arrivo tempestivo di migliaia di agnelli dalla' Sardegna. Invece le cattive condizioni dei mare, che hanno limitato Vaitività ..dei pescatori, dovrebbero portare a rialzi pericolosi nel settore ittico, nonostante il € cottio », la grande vendita di pesce fatta direttamente ai consumatori' nei mercati generali il giorno dell'antiviffiHa. A proposito di mercati all'ingrosso, va ricordato . ohe quelli di Roma continuano a essere aperti ai consumatori iper soli novanta minuti al giorno), malgrado la bocciatura subita alla Camera della legge per la ■ liberalizzazione dei mercati. Mólte. famiglie romane hanno creato piccole cooperative che con un mezzo di trasporto preso a no->! leggio provvedono ■ a. fare ai. mercati di via Ostiense (dove i prezzi sono dal so al 100% inferiori a quelli praticati dai venditori al minuto) gli oc- quisti per tutto U periodo riar toltelo. Le ultime ondate della 'depressione non hanno.dunque raggiunto i commerci più tradizionali: quelli dei balocchi è degli alimentari. Al coritrdriOf in altri settori i commercianti si lamentano a vóce alta, venendo cosi meno alla consuetudine che' impone di mostrarsi entusiasti dell'andamento degli affari allo . scopo di esercitare una pressione psicologica sui compratori. Specialmente., nel campo dell'abbigliamento le note ■ sono, piuttosto dolenti: non c'erano mai state a Roma tante liquidazioni — e alcune sono fallimentari — nel ' periodo ohe precede U Natale. Di solito tali liquidazioni erano tenute in gennaio, per attirare, con la diminuzione dèi prezzi, i compratori che hanno saputo resistere- alia < febbre natalizia» degli acquisti; ma quest'anno molti negozianti di tessuti non hanno potuto attendere fino a gennaio. Da rilevare che fra i negozi ohe annunciano « liquidazione totale per ritirò dal commercio. > alcuni sono fra i più noti di Roma Anche nei negozi di gioielli e di antichità non si vedono molti clienti. I prezzi, a quanto pare, sono troppo atti. Evidentemente i commercianti non hanno tenuto presente che l'aumento del reddito nazionale. é stato quest'anno molto inferiore a quello registrato nei 1957 e che, di conseguenza, non sono-state accumulate grosse fortune. Oramai gli antiquari, tanto per'citare' un coso, dovrebbero imparare a non calcolare soltanto sulla clientela molto ricca il-a puntare -sulle classi medie; Maitre, dovrebbero ricordare che non tutti sono disposti a pagare duecentomila lire un divanetto o- due sedie di dubbia autenticità, tanto più che i romàni si stanno facendo smaliziati in materia di acquisti e hanno imparato a «battere la campagna» durante le gite domenicali, Spingendosi fino alle Marche e alla Toscana per cercare mòbili antichi a prezzi non proibitivi. Queste consiaetrezioni non devono .portare alta conclusione che. il movimento degli affari natali*- sia. stato finora del tutto insoddisfacente. Lo * sfato soltanto in alcuni settori (antichità, ad esempio); e se è stato insoddisfacente in altri campi ciò è avvenuto' perché troppi commeroiomlti, avevano coltivato l'illusione ai 'potere raggiungere, ' grazie ' alla "fitìe della depressione, cifre da primato.nei torà, incassi. A ogni modo, non è detto che le loro speranze nari possano avverarsi all'ultimo momento. La vera febbre natalizia dovrebbe scoppiare oggi; e i commercianti fanno molto conto sulla grande, categoria dei padri e dei mariti indecisi, che rimandano gli acquisti all'ultimo istante, a causa dell'imbarazzo nella scelta. Enrico Altavilla

Luoghi citati: Marche, Roma, Sardegna, Toscana