Anche un prestito por aiutare la scuola di Giovanni Giovannini

Anche un prestito por aiutare la scuola Isa rao mìo a. e conclamivi wéjgfMMO «Il Boiogm Anche un prestito por aiutare la scuola In caso di difficoltà nel finanziamento del "piano decennale„ proposto dai governo, il Paese dovrebbe partecipare attivamente ad uno sforzo inderogabile - Le riforme di struttura Bologna, lunedi mattina. Sottoposto per due giornate consecutive al serrato esame di un centinaio dei maggiori esperti e studiosi del problema, il « piano decennale per lo sviluppo della scuola», proposto dal Governo al Parlamento, ha retto bene e ha sostanzialmente ottenuto la generale approvazione. Ci sono, state naturalmente varie riserve, ma tutte di natura esattamente contraria alle critiche, ripetute anche recentemente in ambienti estranei Olla scuola, su presunte caratteristiche megalomani del progetto. ' I partecipanti al convegno bolognese indetto da « /I mulino v hanno infatti tenuto ad affermare pregiudizialmente oh* Io stanziamento straordinario decennale di 1386 miliardi ha un valore solo a patto che contemporaneamente rimangano fermi gli stanziamenti normali per la scuola, pari,.negli ultimi esercizi finanziari, al 11% del bilancio dello Stato. Accogliendo la proposta delVon. La Malfa, la mozione conclusiva (la cui ampia e meditata stesura ci impedisce altri cenni sugli autorevoli interventi » delia seconda giornata: da La Malfa al prof. Calogero, dal prof. Visalberti all'ino. Enriquez, dal prof. Borghi all'ingegner Marti/noli, dall'on. Baiatili al prof. Balbo e a numerosi altri) chiede che, in caso di difficoltà nel finanziamento, «si faccia ricorso per i primi anni a un prestito obbligazionarie, per la scuola impegnando cosi il Paese a partecipare attivamente ai uno eforzo inderogabile ». Per questo scopo i congressisti hanno chiesto ohe all'azione dello Stato contribuiscano enti locati a privati, specie nel potenziamento e nella diffusione degli istituti professionali, « scuole di importanza sociale ed economica primaria*. Per ottenere un pia vasto concórso dell'intera comunità, essi hanno dichiarato necessaria la concessione, pur con le dovute garanzie, di un'esenzione fiscale per ogni forma di contributo à favore di ogni ordine di scuole, dall'università all'asilo. E' difficile, si dice nella mozione, valutare con sicurezza te sufficienza e l'efficacia del piano in rapporto alle carenze attuali della struttura scolastica in mancanza di dati predai che, ai auspica, ti Governo comunicherà prima della discussione in Parlamento. Nell'attesa ci si limita a chiedere che lo Stato «provveda con rapidità e competenza a costruire gli edifici-scolastici dove più occorrono, secondo criteri di gradualità ed urgenza espressamente definiti e di applicazione automatica». Venendo alle riforme di struttura, il convegno è ■ stato unanime e tassativo nella condanna della pluralità di scuole (medie inferiori, avviamento, post-elementari;, fra lo quali ai dividono oggi i ragazzi ohe escono dalle elementari. Come dai sei ai dieci anni di età, cosi dagli undici ai quattordici la scuola deve èssere unica « assicurando a ciascun allievo eguali possibilità di sviluppare la propria persona e di accedere ad ogmi ordine di scuola superiore ». L'introduzione — per la prima, volta nel nostro sistema — di materie opzionali o facol¬ tative, sarà sufficiente a permettere l'accertamento di particolari attitudini, inclinazioni o interessi, in maniera da consentire all'allievo — a ik anni e non a 11 — la scelta ragionata e definitiva dell'ulteriore corso di studi da seguire. Fra le materie opzionali della scuola media inferiore unificata, finirà fatalmente il latino, del quale viene chiesta-la abolizione anche in tutte le scuole " secondarie superiori (escluso il sólo liceo classico), « conferendo così — dice il documento — alla formazione umanistica necessariamente presente in agni ordine di scuola, una fisionomia più accentuatamente moderna sulla base di uno studio assai più severo e impegnativo della lingua italiana e delle discipline storiche in senso lato: in coerenza a guanto già . disposto con Vintroduzione dello studio di almeno una lingua straniera durante Vintero corso degli studi secondari ». L'ultimo punto' è dedicato agli insegnanti, «la forza più vera della scuola»: «Occorre prevedere a ohe essi possano attendere con la necessaria serenità al loro lavoro, esigendo con opportuni provvedimenti la loro presenza stabile- nella sede della scuola, promuovendo aon misura e intelligenza, nel rispetto della ; riparazione e personalità individuale, iniziative di aggiornamento culturale quali si prospettano sempre più necessarie al rinnovamento ». Queste conclusioni del convegno bolognese sono semplici e precise, e non richiedono particolare illustrazione. Dobbiamo invece rilevare come ad esse siano giunti, senza alcun ri¬ levante contrasto di .vedute, uomini di differente formazione — docenti, dirigenti industriali, funzionari — e,.di- diverse opinioni politiche; tanta una nimità è il segno più evidènte della gravità del male che affligge la scuola italiana .e della necessita d'un intervento deciso. Giovanni Giovannini

Persone citate: Balbo, Borghi, Enriquez, La Malfa

Luoghi citati: Bologna