Violenta baruffa tra i giudici per relezione di Miss Italia di Antonio Antonucci

Violenta baruffa tra i giudici per relezione di Miss Italia ANIMI ECCITATI A STRESA NELLA FINALE DEL CONCORSO DI RELLEZZA Violenta baruffa tra i giudici per relezione di Miss Italia Due componenti la giuria sono venuti alle mani, mentre altri abbandonavano in fretta il campo - 1 superstiti hanno proclamato vincitrice Paola Folcili,- già « Miss Romagna», ma senza damigelle d'onore - Non è stato neppure possibile scegliere «Miss Cinema» - La nuova eletta è romana, ha diciotto anni, occhi e capelli castani DAL NOSTRO INVIATO Stresa, lunedi mattina. La tredicesima Miss Italia è Paola Falchi, già Miss Romagna, ma senza damigelle d'onore e senza la compagnia di Miss Cinema, non eletta, diremo dopo come e perché. Paola Falchi è nata a Roma il 21 settembre 1940. E' alta uh metro e settantadue, he capelli ed occhi castani, suo padre è funzionario di banca Ha superato la scuola media e conosce benissimo la lingua inglese. Studia pianoforte e canto. Ma ambisce ad essere attrice cinematografica' o per lo meno indossatrice. Il cambio dei poteri tra la Miss- uscente, signorina Faccloll, e la nuova, è avvenuto stanotte, durante una festa di gala nello stesso albergo ci.e vide nascere la prima Miss del dopoguerra, ma in un'atmosfera infinitamente più calma. Allora, / comò abbiamo già ricordato, 11 popolo, Interrogato in precedenza, voleva Silvana Pampanlnl e la giuria era divisa fino a decidersi per una rosa di cinque, tra le quali scelse poi Rossana Martini. Il maresciallo dei carabinieri temeva addirittura una sommossa, che però si limitò a voci! disordinati, a qualche pugno e a danneggiamenti di sedie. Messinscena per la tv Quest'anno, il pubblico non è stato invitato ad esprimere Il suo parere, se non come coro alla ripresa televisiva e, va precisato, su messinscena. La folla in piedi osannante che vedremo sullo schermo dei documentari obbediva soltanto al comando affascinante e imperioso del presentatore Silvio Noto, che gridava: «Applaudite, slete tutti ripresi! ». per il resto, data l'assenza di tipi nuovi capaci di eccitare la fantasia fino alla faziosità Irragionevole, l'elezione si è svolta in.una semi-indifferenza della platea. Chi ha litigato è stata Invece la giuria, e anche seriamente. Essa era composta da Wanda Osiris, Brunetta Mateldl pittrice, Cosetta Greco e Hélène Rémy attrici, Jole Veneziani sarta, Ennio Giro-lami attore, comm. Luigi Romagnoli direttore generale della S.P.I., Piero Zuffl architetto e coreografo della Scala, Guai berto Rocchi scultore, Dino Villani organizzatore della manifestazione, Cesare Canevarl ed Oscar Righinl rappresen tanti della Ditta cinematografica impegnatasi ad assumere almeno una miss nel suo film «Nati stanchi». Il dissenso degenerato in baruffa si è svolto in tre tempi Primo tempo. Insorge una questione di carattere generale. Secondo alcuni, le prescelte, per quanto graziose in se stesse, formavano un grappolo dove mancava riel tutto non soltanto l'eccezione superlativa, ma anche il tipo appena appena bizzarro, premesse indispensabili per giustificare due tipi ormai popolari, quindi Impegnativi. Inoltre talune di esse, per essersi già affacciate nel cinematografo, nella televisione, nel teatro o nel semplice mestiere di indossatrici pubblicitarie, non rispondevano più al, genere «miss», che presume ' una ragazzina non ancora entrata nella vita. Su tali dati di fatto, si è domandato . se non convenisse annullare il concorso, rinviandolo a data più propizia, dopo una preparazióne -più diligente. Senonché ciò sarebbe stato come annullare una MilanoSanremo perché I corridori non avevamo tenuto una media alta. Era quindi Indispensabile scegliere il meglio tra il poco. Il malumore ha finito per placarsi. Scambio di invettive Secondo tempo. Si arriva arduamente alla composizione della rosa finale con animi già eccitati. La ruota stava girando intorno a Miss Toscana (Anna Maria Garzelli), Miss Romagna (Paola Falchi), Miss Emilia (Claudia Bellodi), Miss Lazio (Elena Coppolal, Miss Venezia Tridentina (Enrica Haller) e poche altre, allorché, commentando un giudizio maschile su una di esse, Cosetta Greco avrebbe osservato che gli uomini non capiscono niente in fatto di donne, ubriacati come sono da dettagli esteriori, la cui appariscenza confonde le radici e la portata del loro entusiasmi. In ciò Cosetta Greco era stats preceduta da uno stuolo di filosofi. Ma qualche elemento maschile della giuria si è ri sentito in nome della catego ria intera e successivamente In nome proprio, dando luogo a uno scambio di frasi vivaci con scivoli! pericolosi verso questioni personali. Nel pomeriggio di ieri era già tornata apparentemente la pace e la giuria, quasi tutta al completo, assisteva alla sfilata del «costumi regionali». Non possiamo dire delle miss « nei loro costumi regionali », perché oltre a Miss Piemonte e a Miss Cinema Piemonte che sono lombarde, Miss Romagna è romana, Miss Umbria è marchigiana, Miss Lazio è di Napoli, Miss Campania è di Roma, Miss Lucania è di Bergamo, cosi come lo è Miss Sardegna (anzi, le due sono sorelle e con nomi curiosi, la prima si chiama Nuvola, la seconda Serena), Miss Cinema Lombardia è di Treviso, Miss Cinema Lazio è di Tripoli, Miss Cinema Sicilia è di Livorno, Miss Cinema Romagna è di Milano e la Sirena del Tirreno è di Mogadiscio. La sfilata è avvenuta nel palazzo dei Congressi, come ben si conveniva a un capitolo di storia. Il teatro era pieno. I bellissimi costumi corazzavano le ragazze da capo a piedi, ornandole assai e senza dare all'occhio il minimo pretesto di scandalo. Disgraziatamente gli occhi ne sono invece un po' avidi, tante vero che nel fare un forfait dei diritti di autore per tre serate di gala, la società si è accontentata di settantamila lire per la prima in solo abito da sera, ne ha chiesti centoventimila per la seconda in costume da bagno e centosettantamila per la terza, in abito da sera e costume da bagno. Finita la sfilata, la giuria si riunisce di nuovo per la scelta finale, cercando di fare il più presto possibile. Invece, si va per le lunghe e ti dissenso scoppia di nuovo. A un certo momento, Zuffl e Canevarl tentano di esprimersi meglio con 1 pugni e vengono Infatti alle mani. Cosetta Greco, Hélène Rémy e la Mateldi, spaventate, se ne vanno. Vanno via anche i due contendenti. La giuria superstite vota la nomina di Miss Italia, ma senza damigelle e non può scegliere nessuna come Miss Cinema, dato che i principali rappresentanti del cinematografo erano lontani. Per lo stesso motivo sono venute a mancare anche le damigelle d'onore. Disputa per «Miss Cinema» Automaticamente l'interesse della manifestazione, invece di concentrarsi sull'eletta, si è spostato verso il pettegolezzo con l'avidità di conoscerne gli estremi possibilmente veri. Noi abbiamo fatto del nostro meglio per andare a fondo della questione, anche parlando direttamente con I protagonisti, Per quanto molto riservati, dai loro mezzi racconti abbiamo potuto ricostruire gli avvenimenti cosi: la nuova Miss Italia era già stata eletta con una maggioranza relativa e senza ulteriori discussioni. Al momento di scegliere Miss Cinema, scartata quella che sembrava già sicura, e cioè Enrica Haller, si polarizzano due tendenze: una punta su Miss Cinema Emilia, signorina Susy Montori, un'altra su Miss Sardegna,' signorina Nuvola Angeli. I tecnici cinematografici non intendono saperne né dell'una né dell'altra, dicendo così che una ha la bocca storta e all'altra sarebbero stati necessari dènti cinematografici per un altro sorriso. Verità? Pretesto? Dopo un primo battibecco quelli del cinematografo avevano ripiegato sulla richiesta di ottenere come Miss Cinema la già eletta Miss Italia. Alla risposta negativa è insorta una disputa di competenza sui- maggiori diritti a parlare di cinemato¬ •iiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii grafo e una parola tira l'altra si è arrivati a un semi-pugilato. La pittrice Mateldi ci ha detto: «Ho corso il rischio di prendermi una sedia di ferro sulla testa ». Ma le cose sono state molto meno gravi, perché prima ancora della lettura ufficiale del verdetto 1 due lottatori si sono stretta la mano sorridendo. Infine la lacuna della mancata elezione è stata colmata con la formula di segnalare tre Miss Cinema possibili, e cioè Nuvola Angeli, Susy Montori e Anna Maria Garzelli (Miss Toscana). Wanda Osiris — rimasta ferma In mezzo alla mischia — alla quale abbiamo chiesto le sue impressioni, ci ha detto: « Sono allibita, ma non troppo. Una cosa simile non mi era mai successa, ma l'ho presa sportivamente ». Antonio Antonucci La diciottenne Paola Falchi dopo la sua proclamazione a «Miss Italia 1953» (f. Molalo)