Alte personalità spagnole coinvolte nella «fuga» delle pesetas in Svizzera

Alte personalità spagnole coinvolte nella «fuga» delle pesetas in Svizzera Centinaia di milioni depositati in nna banca di Ginevra Alte personalità spagnole coinvolte nella «fuga» delle pesetas in Svizzera Si parla di 420 esponenti della politica e della finanza di Madrid, Barcellona e Bilbao - Il traffico durava da oltre due anni Franco avrebbe promesso di rilasciare l'agente bancario svizzero arrestato, a condizione che la valuta torni in Spagna (Dal nostro corrispondente) Berna, 29 dicembre Lo scandalo della « fuga > di centinaia di milioni di pesetas dalXa Spagna in Svizzera, ha provocato a Berna un senso 'di disagio. E' un fatto che il .segreto di uno dei maggiori | istituti di credito della Confo \ derazione, concernente Viden tità di clienti spagnoli, è caduto in mano alla polizia di Franco E' un infortunio grave. Le banche svizzere sono gelosissime dei loro segreti, e sono ben note le precauzioni che esse adottano per tenere celato il nome dei clienti stranieri. Costoro figurano presso la, banca con un. semplice numero e soltanto il'direttore ne conosce le generalità. Ma- in ohe cosa consiste esattamente lo scandalo f In breve, si tratta di questo. La polizia spagnola sospettava da tempo che un certo numero di personalità della finanza, dell'economia e ■ detV aristocrazia, attraverso, agenti di fiducia inviavano ingenti somme in Svizzera per essere depositate nella sede principale di uno dei pia noti istituti bancari elvetici. Ora, ciò in Spagna è proibito, se prima non si è avuta un'autorizzazione spe- alale, che però raramente viene accordata Dato la segretezza in uso nelle banche svizzere, codeste personalità si • consideravano al sicuro da ogni sorpresa. Pare che la polizia spagnola avesse incominciato a insospettirsi per l'abbondante numero di agenti bancari che, di tanto in tanto, si vedevano e poi scomparivano. Uri giorno, in seaulto a delazione, uno di quesi. agenti fu arrestato. Egli aveva avuto l'imprudenza di portare indosso parecchi documenti, dai quali risultò che circa un migliaio di persone avevano dei depositi in Svizzera e il cui nome corrispondeva od altrettanti numeri. Come riferisce Die Weltwor che, pare che nella faccenda siano stati coinvolti anche il vice-direttore della banca elvetica, Pietro K., e il procuratore della stessa. Uno dei due '(quale non è precisato) fu arrestato a Barcellona mentre era a colloquio ■ con un cliente. Pare che le autorità spagnole fossero riuscite a mettere in contatto con H rappresentante della banca ginevrina Uh agente di polizia il quale, in questo modo, sarebbe riuscito a conoscere il nome di altri spagnoli che avevano capitali in Svizzera. Nei documenti sequestrati, non era però fatto il nome dei depositanti. Tuttavia le autorità spagnole non faticarono a scoprire chi fosse il professionista per il tramite del quale i fondi erano' consegnati agli agenti della banca svizzera. Costui, un notaio, arrestato e sottoposto a uno stringente interrogatorio, fu costretto a rivelare il nome dei suoi clienti. Secondo un'altra versione, sarebbe stato invece un banchiere di Madrid che forni suo malgrado la chiave con cui si venne a capo del mi•fero. Nello scandalo' sàrèbber< oinvolte specialmente iti; persone, che da venti anni svolgerebbero un ruolo premi-inente sia nella politica 'he nel mondo economico della Spagna. I maggiori responsabili sarebbero considerati circoli molto vicini. al Banco di Bilbao, al Banco Guipuzconno ed altri istituti che hanno importanti relazioni finanziarie con le industrie spagnole. Le persone incriminate sarebbero particolarmente numerose a Barcellona, a Bilbao e in altre città del nord della Spagna. Circa l'ammontare delle somme esportate clandestinamente in Svizzera, si fanno' cifre astronomiche. Secondo alcuni tuttavia, le somme trafugate ammonterebbero solo. ad. un milione di franchi svizzeri in valute pregiate (circa ISO milioni di lire). Non sarebbe da ieri ohe gran parte di questo denaro è stato clandestinamente inviato in Svizzera. Data la grande necessità di' divise estere da parte del regime franchista, è evidente che le monete pregiate avrebbero almeno momentaneamente sol levai,j U 'governo di Franco dalla critica situazione in cui versa. Secondo le voci che circolano a Ginevra, il governo di Madrid avrebbero promesso di rimettere in libertà il cittadino svizzero arrestato e di non insistere nel porre sotto accusa coloro che hanno fatto dei depositi a Ginevra, a condizione però che'le valute pregiate ritornino in Spagna. Qui si sa però che non-sarà facile, per il governo spagnolo procedere contro un certo numero di persone che hanno i depositi nelle banche elvetiche. Una notevole quantità di fondi l stata fatta pervenire in Svizzera con il consenso non disinteressato di alcune autorità spagnole, allo, scopo di acquistare automobili private all'estero e d'importarle in Spagna. Ciò risale a circa due anni addietro. Altre personalità possono addurre serie ragioni, per cui difficilmente potrebbero essere costrette a far rimpatriare i loro capitolisi cita il casa di un celebre oculista il quale, alla vigilia delle ultime elezioni politiche fece presente che . doveva acquistare all'estero strumenti scientifici di grande valore sicché, ove non fosse stato auto i rizzato ad esportare ragguarde i voli somme di pesetas, si sarebbe v.sto costretto a rinunciare alia nazionalità spagnola. In conclusione, si ritiene che netta migliore delle ipotesi il governo di Madrid potrà riave¬ re a sua disposizione soltanto una minima parte delle monete forti possedute in Svizzera da cittadini spagnoli o da stranieri residenti in quel paese. 1. f.

Persone citate: Pietro K.