Una tempesta sulle scale dell'Opéra per l'arrivo della ragazzina Bardot di Paolo Monelli

Una tempesta sulle scale dell'Opéra per l'arrivo della ragazzina Bardot QUANDO LA PROPAGANDA FRANCESE C. $1 METTE, SONO AFFARI D'ORO Una tempesta sulle scale dell'Opéra per l'arrivo della ragazzina Bardot Apparve malvestita di panni scarlatti e veli rossi e piume rosa, ed una ròsa vermiglia al sommo di una crocchia bionda ■ «Che ne pensi di De Gallile», fe chiesero - «I più grande di me sotto ogni aspetto», rispose - Philippe Barrès le ha dedicato un articolo ironico e grave, cercando quale «messaggio» si celi dietro il suo visetto - Ma uno studioso di problemi economici osserva spregiudicatamente che 8: B. porta alla Francia più divise estere che tutto il turismo (Dal nostro inviato speciale) Parigi, 29 dicembre. La sera dello spettacolo di gala all'Opera con la Ilaria C alias. salivo la grande sca- _ linatn che conduce atta'fifa'' tea coit. grato lentissimo pro¬ gresso; poiché salivano con me, itt densissimo stuolo, con luccicare di preziosi monili e candori antichi e nuovi di spalle ignudo . e pettinature plir mW-uscite -'dalie "marti di mastri parrucchieri- le :pi* ] illustri dame dell'aristocra- eia, della plutocrazia, del cinematografo', del teatro di Francia, d'Europa, d'America, di remoti regni asiatici, e uomini 'eccèlsi nella politica, netta finanza, nelle arti, noi demi-monde. E mi arre-, stavo ogni tanto per lasciare passare davanti a me i personaggi più noti, l'archeologica coppia della duchessa e del duca di Windsor, Martine Garol e Juliette Oreco accoppiate, l'una bionda e bianca e con una scollatissima veste di candide trine, VaHra bruna e fosca in una veste nera accollata, mi facevano venire in mente quel cocktail che si fa alle Antillé chiamato sol y sombra perché fatto metà di rum bruno e metà di limpida aguardiente; e Oocteau col ' viso del suo prossimo monumento; e Ghaplin dada chioma in gara di candidézza con i denti e la cravatta del frac e il gilè e il fazzoletto fuori del taschino, accompagnato dalla figliola sedicenne rossa di vesti e nera di chiome, fresca come una melagrana aperta; e Gabriella di Savoia chiarissima bella e bionda; e Chaban Delmas presidente dell'Assemblea nazionale con la chioma folta ondulata1 e lucida di brillantina moltiplicante i riflessi dei lampadari e dei gioielli. E al segno dei fotografi si fermavano un attimo, con condiscendente sorriso. D'un tratto, prima ancora di capirne il motivo, mi arrivò urto, 'gomitata nel. petto e un calcio, negli stinchi, mi 'trovai respinto indietro e sospinto .avanti, sballottato in una ressa prepotente, quasi travolto, in rischio di essere calpestato; mi si sciolse la cravatta, mi', sparirono dalla tasca i biglietti per la poltrona e per la cena; vittima di un maelstrom di fotografl improvvisamente impazziti, ih rissa feroce fra. loro, perché' aveva cominciato a salire' la gradinata una' ragazzetto malvestita di panni scarlatti e veli rossi e piarne,. rosai ed una rosa vermiglia ' al sommo di una crocchia bionda da cui scappavano i capélli da tutte le parti; una ■faccia infantile; vuota),'-con un sorriso più largo che fine. Non l'avevo mai veduta davvicino, ma capii che non poteva essere che là Brigitte Bardot: la ragazza - più popolare di Francia, d'Europa, del mondo; che in breve torno di tempo si è assicurata una rinomanza di gran lunga superiore a quella di cui godono le contemporanee Marilyn Monroe e Sofia Loren e Anita Elcberg, di cui godettero al tempo del loro più grande splendore Greta Garbo e Jean Barlou) e Marlene Dietrich e la bella Otero e Sarah Bernhanrdt ed Eleonora Duse, per tutto quello che essa non ha delle citate celebrità, non la grazia, non l'intelligenza, non l'umanità, non la misura, non il gusto, non la bellezza, non il fascino, non la nobiltà. E nessuno pensa ohe essa possa incorporare una Ver nere, un'Elcna di Troia, una Gioconda, una Madame Récamier, un'Aspasia, una Giuditta, un'Eleonora di Toledo, una Lucrezia, una Maddalena; ma solo, e tutt'al più se stessa, o le adolescenti cresciute con lei, nel suo mondo meschino e irrequieto. E dovrebbe subito sgomberare con vergogna l'altare su cui è stata issata se comparisse, presentata dal poeta Mallarmé, la sua « Femme d'autrefois », la sua «Donna di altri tempi»; «una lieve follia originale ed ingenua, un'estasi d'oro, un non so che ch'essa chiama la sua capigliatura si avvolge con la grazia dei veli intorno; ad un viso illuminato dalla nudità sanguigna delle labbra. Invece di vesti vane, ha un corpo; e gli occhi, simili a pietre rare, non' valgono lo sguardo che esce dalla sua carne felice: un petto levato come fosse pieno : di un latte eterno, le gambe lisce che conservano il sale del mare originario. Pensando alle loro povere spose, calve, malaticci piene di orrore, i mariti fanno ressa; ed anch'esse, melanconicamente, per curiosità, vogliono vedere». Anche, oggi' mariti e mogli fanno ressa per la ragazzina B.B.; ma c'è una bella differenza. Né può dirsi il simbolo del nostro tempo, cosi pigra come ci è descritta, inerte, con atteggiamenti più immorali ohe sensuali; ordinaria senza volgarità, ignorante senza vergogna, avvolta cosi presto da una perpetua nuvola di incenso ohe non ha àncora visto nulla del mondo; e ha dichiarato l'altra sera che era la prima volta che si recava ad uno spettacolo d'opera. Quando i giornalisti l'interrogano, le sue risposte sono cosi infantili che riescono spesso poetiche, come avviene appunto delle parole dei bambini: <Che pensi di De Gaulle T*, le chiesero, e rispose: * E' più grande di me sotto ogni aspetto»; riuscendo cosi a collocarsi seconda, fin un certo senso mode$lainéntB) e ad una sola incollatura,'al più clamoroso personàggio della, Francia di oggi. E davvero .in gara con De Gaulls \ essa é oggetto quasi quotidiano di titoli, di notizie di cronaca, di fotografie, di caricature, di critiche, di studi, di saggi; il serissimo Figaro pubblica stamane un serissimo articolo di Philippe ■ Barrès che vorrebbe 'prendere in giro le serissime facce dèi. suoi contemporanei nell'atto che studiano il caso Bardot dal' punto di vista della filosofia; ma egli stesso ^questo caso esamina con profonde considerazioni, cercando quale €messaggio» si celi dietro il suo < visetto un po\ volgare». Il messaggio, di Brigitte Bardot, a mio giudizio, sta in queste parole che ho sentito ieri da uno studioso di problemi economici: « Brigitte Bardot porta alla Francia più divise estere che il ' turismo tutto ». Grande furberia di questo Paese, celebrato per la sua lingua semplice e - chiara, per la sua storia guerriera, per i suoi enciclopedisti e i suoi rivoluzionari, per il suo fortunato appropriarsi di genii stranieri (Mazarino, Gambetta, Zola, Savorgnan di Brazzà, Napoleone, Modigliani, tanto per fare qualche nome per ciò che ci riguarda); ma soprattutto da ammirare per l'accorto spirito commerciale che lo anima, per ■ l'insuperata arte della propaganda, per l'amabile ma inesorabile tirannia con cui sa imporre al mondo la moda, il gusto, il tipo corrente di bellezza o di cultura; e i suoi vini ohe stanno ai vini degli altri Paesi come sontuosi fiori artificiali ai freschi fiori dei campi, la. sua letteratura, il suo teatro, i suoi pittori ' stravaganti. E per l'abilità con cui converte tutte queste cose in denaro sonante, in valuta pregiata; quello che lo studioso di cui sopra ha detto della Bardot, si può dire più o meno della Sagan, dei suoi commediografi, dei suoi sarti, dei suoi fabbricanti di champagne e di cognac, dei vincitori dei suoi premi letterari ai quali abboccano, non soltanto il buon borghese indigeno per il quale è imperativo categorico portarsi a casa (non diciamo leggere) il volume che ha vinto il Goncourt o il Fémina o U Renaudot o quest'altro premi* illustre, ma anche gli stranieri; ed ecco l'esempio di un editore italiano che appena sentito parlare di un libro, ' « Le grand dadais», che ha vinto il premio interalleato, senza nemmeno leggerselo ne ha subito annunciata la traduzione. I/altro giorno un Collaboratore di France Observateur denunciava l'inflazione letteraria in Francia, rivelando che gli editori lanciano ogni anno sul mercato più di tremila sorittorl di romanzi, nuovi per la massima parte (e per i due terzi de très jeunes fllles), M7S nell'anno '57. E se ne doleva, ma a torto. Nello stes¬ so modo ohe gli economisti si propongono di creare un franco forte, convertendo centoi degli attuali franchi francasi in uno solo e buono, còsi in questa congerie di opere critici e giurie letterarie e mercanti possono con maggiore , comodità di scelta indicare ogni anno, non il capolavoro, ma Vo&fira atta .ad essere convertita in valuta pregiata;, non 'tanto per il suo valore poetico, quanto per il 'passato scandaloso ó miserabile o avventuroso dell'autore (4ell'au-. trice), o. per la sua acerba adolescenza, o per una malattìa inguaribile di cui soffroK o per. l'inaudita sconcezza delle parole e delle situazioni. Paolo Monelli Brigitte Bardot nell'abito ohe aveva indossato la sera del concerto della Calla» al Teatro dell'Opera (Telefoto)

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