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L'odissea di 70 profughi che vogliono lasciare l'Italia L'odissea di 70 profughi che vogliono lasciare l'Italia Sono ungheresi e cecoslovacchi e desiderano riparare in Svinerà Le autorità elvetiche ne hanno però respinti 22 come "indesiderabili,, ('Nostro servizio particolare) Piaggio Valmara, 22 dlcemb. Settanta profughi ungheresi e cecoslovacchi sono i protagonisti di una penosa vicenda accaduta in questi giorni al confine tra l'Italia e la Svizzera. Essi in più scaglioni tra il 4 e il 14 .dicembre scorso avevano attraversato il confine a Piaggio Valmara sulla sponda nordoccidentale del Lago Maggiore, diretti in Svizzera. Si trattava di diciannove adulti e cinquantuno tra radazzi e bambini. Erano stati ospiti sino a qualche tempo fa del campo profughi di Farfa Sabina provincia di Rieti. Erano poi riusciti a procurarsi vecchie automobili e qualche roulottes. Muniti di tutti 1 documenti sia personali che dei veicoli si erano presentati a più riprese al posto di frontiera di Piaggio Valmara. La sera del 14 scòrso tutti settanta si trovavano in territorio elvetico. Due giorni dopo però, un funzionario della polizia svizzera ne accompagnò ventidue, fra grandi e piccini, allo stesso posto di confine < perché ritornassero donde orano venuti ». Le autorità Italiane 11 fecero risalire sui camion e 11 rimandarono verso il confine elvetico, senonohé questa volta i gendarmi svizzeri sbarrarono il passo agli automezzi. Il giorno 17 il commissario di frontiera italiano, non si sa se in veste ufficiale o a titolo personale, andò a parlamentare con le autorità federali. Gli fu comunicato allora ohe 1 « 22 » rispediti in Italia, erano considerati < indesiderati » e che anche gli altri 48 avrebbero seguito la stessa sorte. Il commissario di P. S. italiano mise allora le mani avanti. Per quelli che erano già rientrati in territorio italiano poteva andar bene, ma per gli altri non li avrebbe accolti senea avere prima sentito le nostre autorità. Perciò la questione è stata ora affrontata dal ministero degli Esteri del due Paesi. p. b.