Accusano di «tradimento» il parroco che preferisce la chiesa nuova alla vecchia
Accusano di «tradimento» il parroco che preferisce la chiesa nuova alla vecchia paradossili; vicenda. montecrosso d'asti Accusano di «tradimento» il parroco che preferisce la chiesa nuova alla vecchia Il moderno edificio religioso sorge, nella parte bassa del Comune e gli abitanti della zona non vogliono frequentarlo - Recitano da soli nell'antica parrocchia la novena natalizia - Il sacerdote sostiene che ormai la popolazione vive in prevalenza a valle del paese e che ha eseguito ordini superiori (Dal nostro inviato speciale) Montegrosso, 17 dicembre. Montegrosso, comune di circo tremila abitanti in provinola di Asti, conta tre-parrocchie: Santo Stefano, Vallumida e quella del capoluogo ohe, dal 1861, ha fatto sempre capo alla chièsa di San Secondo Matteo. Quest'ultima è la più. importante è sorge nella parte'aita del paese. Oli abitanti di questa zona sono in collera aperta con U parroco don Giovanni Conti che accusano, nientemeuol, di « tradimento » .e di « diserzione » essendosi egli trasferito in una nuova chiesa fatta-costruire a.volle del. capoluogo, nella zona bassa cioè. Naturalmente il sacerdote respinge le accuse dei suoi par- rocchiani. Udiamo le due parti. Pomeriggio di oggi, ore sedici. Il sagrato della chiesa è pieno di uomini che vociferano tendendo con sdegno gli indici verso il piano sottostante, da dove parte un suono festoso di campane. — Quelle laggiù — ci spiega uno — sono finte. E' un disco. Noi qui ne abbiamo cinque autentiche e non possiamo suonarlo perché il sindaco non vuole. Il sindaco, veramente, .non ha giurisdizione sulle campane se non in caso di allarme e di incendio. TI suono delle campane dipende dal parroco. E il parroco non può dare l'ordine di suonarle perché c non c'è ». Invece dovrebbe esserci. Oggi è il secondo giorno della novena natalizia. Non c'era neanche ieri al pomeriggio. « La chiesa era piena, lo- abbiamo mandato a chiamare ma lui ha risposto che non veniva ». L'accusa di « diserzione » è tutta qui che riposa. Quanto al «tradimento* è che « laggiù » a valle del paese, egli ha costruito un'altra chiesa e «la preferisce, e vuole sostituirla a questa. Ma noi siamo attaccati alla chiesa che fecero i nostri padri con i loro soldi, e dove siamo siati battezzati » In difetto del parroco, 'ieri e oggi, la «novena» è stata recitata dal popolo,. in modo autonomo. Centocinquanta persone almeno, in maggioranza donne, inginocchiate devotamente, pregano ad alta voce o cantano. L'aitar maggiore è deserto e spento; sul primo aitale di destra, palpitano sei lampadine a candelaggio minimo, su quello di sinistra, un lumino ad olio, un po' di neon al centro. L'ambiente è triste, senza sacerdote. Lo sostituisce, confusa tra la folla una donna, la maestra Alma Dogliotti, che legge brani sacri e recita litanie. Andiamo d trovare il parroco « laggiù », in pianura. Epli ha appena finito la novena nella chiesa nuova che però non è una chiesa vera e propria, bensì un oratorio parrocchiale, dedicato a un eroe della Resi- sterna, tenente Filippo Carretto. La chiesa è annessa, ma preceduta da una sala destinati» alla televisione. Il parroco ci accoglie con estrema cortesia ma soltanto « come messaggeri della verità », cioè egli non intende polemizzare. « Sono dei capricciosi » egli ci dice subito, alludendo ai parrocchiani alti ma pregandoci di < non dirlo ». Secondo. Zuf, la chiesa di San Secondo Matteo è un « anacronismo » Con questo non va inteso che debba essere abbandonata ma deve cedere il passo, come importanza, alla realtà nuova. « Tutt'intorno, le case sono vuote, abbandonate. Secondo un censimento mio personale la parte alta non conta più di 500 anime fino al municipio nuovo: di qui in giù, si va dalle 1200 alle 1300. Questa nuova chiesa s'imponeva, e ho soltanto il rammarico di non averci pensato prima, infine, io mi sono sobbarcato a un doppio lavoro... ». — E la novena t Perché non ha voluto celebrarla? — Iq l'ho ben celebrata al martino, sia ieri che oggi « anche lassù». Ieri c'erano n persone. Oggi 18. La raccolta del pomeriggio quando mi mandarono a chiamare mi lasciò indifferente perché aveva tutta l'aria di una rivolta: — Ci hanno detto ohe lei si ri/tuta di insegnare il catechismo nella chiesa alta mentre, per venire quaggiù, c'è il pericolo del passaggio a livello. E' il catechismo dell'Avvento, e preferisco l'ambiente dove il nu'mero dei bambini è maggiore. E i padri farebbero bene a non avvilire i loro piocoli coi farne dei paurosi... Infine — conclude don Conti — io non ho fatto nulla di testa mia. lo ho agito con tutti 1 crismi legali. Furono i miei superiori che mi chiamarono a fare una chiesa in valle». L'oratorio fu inaugurato con un telegramma del Sommo Pontefice «augurante nuovi,felici incrementi di cristiano fervore et religiosa formazione diletta gioventù ». Per don Conti, i nemici dell'oratorio sono < noti » nemici della fede. Essi se ne proclamano invece i più àrdenti sostenitori. C'è forse un po' di esagerazione da tutfe due 10 parti. a. a. iei1 Don Giovanni Conti, il parroco di Montegrosso Le donne di Montegrosso discutono animatamente, sul sagrato davanti alla chiesa,, sull'opportunità del trasferimento della parrocchia nella parte bassa del paese
Persone citate: Alma Dogliotti, Filippo Carretto, Giovanni Conti
Luoghi citati: Asti, Montegrosso
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