Sequestrato nell'auto dal fattorino che gli punta la pistola alla nuca

Sequestrato nell'auto dal fattorino che gli punta la pistola alla nuca Sequestrato nell'auto dal fattorino che gli punta la pistola alla nuca Il giovane condannato a 2 anni e 2 mesi - Voleva vendicarsi del licenziamento - Costrinse l'ex-principale a guidare da Genova ad Alessandria La Corte di assise di appello eri ha giudicato Gian Luca Cannone, genovese di 21 anno, riconoscendolo colpevole di sequestro di persona, rapina, violenza privata, porto abusivo di arma. Lo ha condannato a 2 anni 2 mesi 16 giorni, rlducendo la pena che in primo giudizio ad Alessandria era stata fissata nella misura di 2 anni 8 mesi. Il Cannone era stato per quattro anni fattorino nella ditta dell'agente marittimo Arturo Tuena di 66 anni, in piazza Corduslo a Genova. Il 30 ottobre 1966 era stato licenziato, e riteneva ohe il provvedimento fosse Ingiusto o quanto meno non avesse motivi plausibili. La sera del 26 febbraio 1967 attese il Tuena dinanzi alla sua abitazione: lo lasciò scendere dalla sua «Aurella» e subito gli fu vicino con la pistola puntata, Gli intimò di risalire e di mettersi al volante: pure lui sali sul sedile posteriore. Con l'arma puntata ala nuca, costrinse l'agente marittimo a guidare la vettura fuori città, verso Alessandria, Giunto a meta del percorso, il Tuena gli offri il portafoglio con 00 mila lire. Il giovane gli Intimò di proseguire dicendo che doveva raggiungere Alessandria per uccidere una spia. A Litta Parodi, sfinito per la tensione nervosa e vinto dal terrore, il Tuena fermò e si rifiutò di proseguire, dicendo al Cannone che, se credeva, poteva prendersi la vettura. Il giovane accettò e con l'Aurelio arrivò nella notte a Torino, Qui in corso Casale, venne trovato 11 mattino del 26 febbraio ferito al capo. In udienza ieri ha detto che il viaggio nella notte doveva servire a convincere 11 Tuena a spiegargli 11 motivo del licenziamento e ha precisato di essersi ferito mentre giocherellava con l'arma per far passare 11 tempo. Il Cannone è un giovanotto alto, gli occhi neri vivaci, di aspetto sicuro. Presiedeva la Corte 11 dott. trottatavi, P. G. 11 dott. Antonloletti, cancelliere il dott. Quaglia. Difendeva l'imputato l'avv. Bonzi di Alessandria, mentre l'avv. Corte di Genova rappresentava la parte civile.

Persone citate: Arturo Tuena, Gian Luca Cannone, Litta Parodi, Tuena

Luoghi citati: Alessandria, Genova, Torino