Tremila bovini alla fiera di Chivasso

Tremila bovini alla fiera di Chivasso Giunti da Piemonte, Emilia e Veneto Tremila bovini alla fiera di Chivasso Flessione nei prezzi rispetto all'anno scorso - Gli allevatori premiati - Attesa per l'odierno mercato del sanato (Dal nostro inviato speciale) Chivasso, 16 dicembre. All'ottavo anno della « Mostra Mercato di Natale >, Chivasso ha battuto ogni suo record anteriore, raccogliendo nel fora boario duemila e 700 capi di bestiame, provenienti da tutto 11 Piemonte, dall'Emilia e dal Veneto. Suddividendoli numericamente, abbiamo: sanati 250 (ma la loro giornata è domani, se ne aspettano un miglialo, e si " sa che la loro vera fiera è nell'imminenza della Pasqua); vitellini monferrini 450; vitelli da cosoia 86; vitelloni 640; tori 75; manzi 151; buoi 187; vacche 871. Ricorderemo al profani che la vacca si distingue dalla mucca perché quest'ultima è essenzialmente lattifera, mentre l'altra fa di tutto è naturalmente si sciupa presto. E il termine è anche leggermente e ingiustamente stare-' piativo, sicché Chivasso ha intenzione di risollevarlo con l'Istituzione ' di un premio intitolato «la vacca d'oro>, destinato a quell'esemplare che abbia meglio meritato dall'economia agricola. Già quest'anno, per la prima volta, erano in palio vari premi « per le bovine da macello di tutte' le razze, giunte al termine della loro carriera produttiva ». Età minima 10 anni. I prezzi del giorno, leggermente sostenuti all'inizio, han cominciato a flettere sul tardi e si può dire che non" sia rimasto nulla d'invenduto. I primi ad essere assorbiti («bruciati») -sono stati i sanati, poi i manzi specialmente quelli « con tendenza alla coscia » che han preso quasi tutti la via di Milano (dei 180 carri tra sporto, almeno cento erano milanesi); subito dòpo, i vitelli da coscia o con tendenza alla coscia; quindi 1 buoi, in proporzione alla loro grossezza; ultime le vacche e, tra queste, ultimissime quelle c'osi dette «salamere», le più misere, le più scarne, che. spesso, era difficile a ricavare 60 mila lire per una intera. Va detto, che il mercato di Natale le riguarda per poco. La loro carne non frequenta le macellerie che assai di rado, prefe rita com'è dai salami e dallo scatolame. A una maggiore disponibilità di merce nei confronti dello scorso anno, hanno corrisposto prezzi alquanto interiori, eccettuati i capi di maggior pregio che hanno spiccato prezzi - presB'a poco Identici Le quotazioni da noi raccolte danno come media al chilogrammo peso vivo: tòri' di prima qualità, da 370 a 380; di seconda qualità, da 330 a 340 (10 per''cento in meno); manzi di prima qualità 380, di seconda qualità 360 (15 % in meno) ; buoi di prima qualità 380, di seconda qualità 320-330 (20% in meno); vitelloni di prima qualità 480-500, di seconda qualità 400-430 (15% in meno); in questo settore, come è noto, conta molto il peso: più il vitellone è leggero, più vale, in quanto la sua resa in carne è maggiore; vacche di prima qualità 250-300; di seconda qualità anche 170 ,con un ribasso complessivo nei confron¬ ti dell'anno scorso, anche superiore al 30 per cento. Per le vera quotazione dei sanati bisogna attendere domani. Alla mostra-mercato erano collegati parecchi concorsi a premio. Hanno avuto 100 mila lire ciascuno per la più bella, stalla di Chivasso: Angelo Aibertone, Giovanni ^Careggio, Enrico e Giovanni Cena; per i vitelli (4 mila lire e medaglia) : Carlo Peradotto di Pianezza, Garbarini Luigi di Chivasso, Andrea Vercellino di Candla, P.iacibello di Cavagnola, Benedetto Maffei di Andorno, Domenico Magnone di Rinco, «Commerciale» di Biella; per i manzi (seimila lire e stendardo) Chiavottera di Ivrea, Cerruti di Intra, Camblelli di Milano; per i manzi «8 mila lire e stendardo) : Cerruti di Intra, Visconti di Milano, Tutti i lano; per i manzi (8 mila lire coppe e medaglie) per le vacche di fine carriera se li è presi Angelo Bassino di Montanaro. a. a.