22 anni alla guardia notturna che per gelosia uccise l'amante

22 anni alla guardia notturna che per gelosia uccise l'amante 22 anni alla guardia notturna che per gelosia uccise l'amante Accolte le richieste dal P.M. che aveva escluso la premeditazione - La difesa aveva tentato di far riconoscere l'imputato seminfermo di mente . A tarda ora ieri sera la Corte di Assise ha pronunciato la sentenza contro l'ex-guardia notturna Leonardo DI Corso: riconosciuto colpevole di omicidio volontario per aver ucciso la sua amica Margherita Ferrerò vedova Maslnl lo ha condannato a 22 anni di reclusione. Il P. M. dott. Riccardi aveva proposto la pena di 22 anni 3 mesi. L'imputato non ha detto nulla. Ha ascoltato a capo chino ed a capo chino è uscito dall'aula con le mani nel ferri, tra i carabinieri di Scorta. Ai difensori ha confessato di sentirsi tremendamente solo, c Almeno potessi aver 11 perdono di mia moglie, la pena mi sarebbe meno grave. E 11 perdono di mio nglio ». L'accusa era di aver ucciso con premeditazione. Ma l'aggravante è caduta. La Corte ha ritenuto che il Di Corso sparò perché reso folle dalla gelosia e tormentato dalla convinzione di essere stato gabbato. Di certo egli si era Invaghito pazzamente della vedova Maslnl — e per lei sottraeva- dal negozio gestito dalla moglie le somme che le regalava — ma pare altrettanto certo che la donna ben presto al sia stancata di lui. Una teste ha dichiarato in udienza che, già all'inizio della relazione, la vedova le aveva confidato-. < Tutto gli dà ombra, è sempre pieno di sospetti. Mi toglie 11 flato ». Un altro leste ha riferito di averlo udito minacciare: < Se mi dovesse lasciare, piuttosto la getterei dalla lineatila ». Si era risso in mente che la donna gli preferisse un non individuato a uomo in grigio ». -Sai '65 alla fine del '56 le cons«e*nò messo milione ed ancora le paso il riscaldamento per l'inver¬ no '56-'57. Pensava con quel denari di tenerla avvinta a sé. Invece la Maslnl con disinvoltura accettava 1 denari e contemporaneamente cercava di allontanarlo. Quando la mattina del 22 febbraio 1967 in via Cabrini 16 la donna intimò di non farsi più vedere e gli rise in faccia alla richiesta di aver indietro 1 denari, e poi gli sputò addosso, il DI Corso perse il controllo del nervi. Sparò sette colpi di rivoltella, l'Intero caricatore. Dal momento che aveva Incontrato la vedova non si era più ri¬ cordato della moglie e del Aglio. E non se ne ricordò quando uccise. Prima di costituirsi vagò per una mezz'ora. Forse su] primo momento aveva l'Intenzione di togliersi la vita. Esaurita la carica emotiva, tornò In sé ed andò a costituirsi. All'udienza di ieri al mattino, prima del P.M. dott. Riccardi, aveva parlato l'avv. chlusano di parte civile. Al pomeriggio hanno pronunciato l'arringa 1 difensori avv. prof. Del Vecchio e Gentllli insabato. Cancelliere dott. Santostefano.

Persone citate: Del Vecchio, Di Corso, Leonardo Di Corso, Riccardi, Santostefano