E' morto di trombosi il generale Naghib che cacciò dall'Egitto la monarchia di Faruk

E' morto di trombosi il generale Naghib che cacciò dall'Egitto la monarchia di Faruk Da quattro anni Nasser lo aveva relegato a domicilio coatto in una località segreta E' morto di trombosi il generale Naghib che cacciò dall'Egitto la monarchia di Faruk Aveva 67 anni - Non si sa quando né dove è avvenuto il decesso - Era un uomo integro ed energico: il giorno del complotto contro il re fece arrestare il proprio fratello, per corruzione - Là lunga lotta con Nasser: deposto nel febbraio '54, tornò al potere tre giorni dopo, in seguito a violenti tumulti - Il definitivo arresto nel novembre dello stesso anno e l'esilio in patria t Il Cairo, 12 dicembre. Una fonte ufficiosa ha dichiarato oasi ohe il reiterale Naghib, l'ex-prtmo ministro egiziano ohe costrinse re Faruk all'abdicazione e all'esilio, è deceduto in Seguito ad un attacco di trombosi. La fonte non i ho fornito altri particolari: non si sa quando, né dove sia morto J'es-premler, che Nasser aveva estromesso dalla vita politica nel novembre del 1BB4, esiliandolo in patria in una località segreta. In realtà, da anni nessuno aveva notizie precise dell'uomo che nel 19SB fu alla testa della .prinia . incruenta rivoluzione egiziana, quella, che-portò alla cacciata della'monarchia. Il ti novembre 1954, con un colpo di Stato dei « giovani ufficiali*, assunse il potere il trentaseienne colonnello Nasser. Naghib fu confinato, come un prigioniero di riguardo, in una lussuosa villa alla periferia del Cairo, la El-Marg, residenza fino a' pochi anni prima del suo maggiore nemico: Mustafà El Nahas, capo del partito Wafdista e onnipotente primo ministro al tempo di Faruk. Si disse che avesse con só la màglie e due dei sei figli, alcuni domestici,,mólti libri; che trascorresse il tempo leggendo e curando il giardino della villa; che fosse persino lieto di avere abbandonato la vita politica attiva. Ha non era il Cincinnato tornato òlle umili, modeste occupazioni di sempre dopo la breve parentesi di gloria. I carri armati presidiavano la sua casa, e i soldati con Velmetto in testa cacciavano senza tanti oompli menti chiunque tentasse di avvicinarsi. Nessuno fu mai am< messo a vederlo. Poi spariròno le truppe, e con loro scomparve anche Naghib. Si mormorò di una probabile eliminazione dell'antico rivale da parte di Nasser, voci che ora\ la notizia delia morte per trombosi rivela prive di fondamento. N Naghib aveva 67 anni. Era salito al vertice della carriera militare lavorando con tenacia in un ambiente corrotto, dove le raccomandazioni contavano assai più che l'effettivo valore. CU ufficiali, specialmente i giovani, lo idolatravano per la sua integrità morale e lo elessero senza esitare a loro capo aitando furono gettate le basi de} complotto per abbattere re Faruk. il meccanismo della congiura scattò il ss lùglio 195S. il sovrano fu costretto ad abdicare e si imbarcò per Capri. Non fu sparato un solo colpo di fucile. Naghib ordinò l'arresto degli ufficiali sospetti di fedeltà a Faruk, e tra questi un suo stesso fratello, il maggiore generale Ali Naghib Bey. . La monarchia fu dichiarata decaduta soltanto il 18 giugno dell'anno dopo, quando Naghib, già primo ministro, divenne automaticamente presidente della repùbblica. Ila già saliva l'astro di Nasser. Il « moderato » Naghib fu deposto il SS febbraio 1954, sotto la accusa di aver tentato di instaurare la dittatura. L'Egitto visse ore da guerra civile. Il paese era diviso tra i due uomini. Quaranta ufficiali dissidenti si presentarono a Nat ghib e lo indussero a riprendere il potere. Essi posero un ultimatum a Nasser, che si rese conto di non poter fare, a meno del € padre delia rivoluzione». Prima che Nasser cedesse, scoppiarono tuttavia al Cairo gravi disordini, con venti morti in un solo giorno. Il S8 febbraio il generale è dinuovo a capo dello Stato, ma ha perduto tre o quattro delle cariche tenute fino a»tre ■giorni prima. E' una breve parentesi. Il sua potere effettivo diminuisce sempre più, fino al giorno dell'arresto e del domicilia coatto, nel novembre '54. EnlAadndtlsctNtsgtILa morte del generale Naghib chiude con un ritardo di almeno due anni un ciclo della vita egiziana che in realtà si è concluso nell'ottobre del 1956, quando gli anglo-francesi * sbarcarono a Porto Sald e gli israeliani, con una marcia* di due giorni attraverso 11 deserto del Sinai, giunsero a intravedere 1 minareti delle moschee del Cairo. La fine di Naghib coincise con la sfortunata, o avventata, azione delle tre Po- : tenze contro l'Egitto. Ero al Cairo in quei giorni caldi, quando non si sapeva se la terza guerra mondiale sarebbe esplosa sotto l'impulso della rivoluzione d'Ungheria o per l'attacco anglo-franco-israeliano all'Egitto, ed ho avuto modo di seguire un po' da vicino, quel tanto che consentivano la' situazione e la vigile polizia nasserlana, le vicende del generale Naghib che, fino allora, era - rimasto a domicilio coatto, ma non totalmente tagliato fuori dalla vita, in una villetta alla ' periferia del Cairo. Sono arrivato fino a quasi intravedere 11 prigioniero che faceva tanto paura a Nasser, ma un bel mattino egli scomparve, la sua villa rimase chiusa, sua moglie e 1 suol figli fu- ■ rono costretti a traslocare in un'altra casa, ma senza di lui, e nonio videro più. Di Naghib non si seppe più nulla, se non che viveva isolato in una località ignota sull'Alto Nilo, verso la frontiera col Sudan. Ma erano notizie messe In circolazione dalla propaganda nasseriane., in realtà nessuno seppe mai, neanche per approssimazione, dove fosse finito l'uomo, che aveva detronizzato Faruk e instaurato la repubblica in Egitto. Naturalmente non so-, no mancate le supposizioni, talune non prive di fondamento. Alcuni giorni prima che gli aerei anglo-francesi bombardassero^ Il Cairo, alcuni giornalisti Inglesi furono sorpresi dalla polizia egiziana mentre tentavano di entrare nella viila di Naghib. Poteva essere soltanto il desiderio di fare un colpo giornalistico a spingere quei temerari, ma la polizia nasserlana vide in quel tentativo un'azione dell'Intelligence Service e subodorò U complotto. SI diffuse infatti la voce che Naghib fosse riuscito a mettersi Ih contatto con agenti stranieri 1 quali gli avrebbero garantito che, appena rovesciato Nasser .con l'azione di forza che stava per essere compiuta contro 11 Canale di Suez, egli sarebbe stato di nuovo rieletto presidente della Repubblica egiziana. Non è improbabile, per via della relativa prigionia In cui viveva, che Naghib abbia potuto avere contatti con emissari anglo-francesi. Per questo motivo Nasser, appena superato il disorientamento provocato dai bombardamenti aerei sulla capitale e dallo sbar-f co dei paracadutisti a Porto Sald, provvide a trasferire Naghib in luogo sicura prelevandolo in piena notte nella sua villa alla periferia del Cairo e facendolo trasportare non si sa dove. Il luogo in cui Nasser esiliò l'ex-compagno di rivoluzione non fu - mai fiutato da nessun investigatore. Trovò quindi credito la voce- che gli emissari di Nasser avessero 11-K quidato il L>n prigioniero durante il trasferimento. Ancora pochi mesi fa, durante un soggiorno al Cairo, ho potuto riprendere gli echi di questa voce, ma il fatto stesso che il sorridente colonnello abbia con sentito di rendere pubblica la notizia della morte del suo compagno di rivoluzióne smentisce quelle supposizioni. Del resto, quale interesse aveva Nasser. a far sopprimere Naghib? In un primo momento egli poteva essere indotto dal timore che gli anglofranco-israellani giungessero al Cairo e trovassero un esponente della classe politica che epli aveva rovesciato cui affidare la guida dell'Egitto, ma quando egli si decise a trasferire' 11 sub temibile avversario, gli anglofrancesi erano già inchiodati a Porta Sald, e gli israeliani davanti' a Damatila, ' dalla fulminea ingiunzione dell'Onu di sospendere le.operazioni. Nasser si ritrovò in sella un'ora dopo quell'ingiunzione. Egli aveva ormai la certezza che 1 suoi nemici non avrebbero fatto un passo avanti verso II Cairo e tutta l'azione che svolse in seguito fu solo per sfruttare sul plano psicologico una vittoria che gli era mancata sul campo di battaglia. La morte di Naghib non fa che concludere in modo totale U ciclo che si potrebbe definire borghese della vita egiziana. Con lui scompare un modo di Intendere la democrazia, cioè una forma intermedia, ed alquanto ibrida, tra l'assolutismo monarchico e il parlamentarismo, esperimento codi vago e Incerto che ebbe brevissime durata. All'assolutismo monarchico di Faruk è subentrato quello militaresco e burocratico instaurato da Nasser il quale ha però saputo dare alla sua azione una coloritura proletaria, populista, che gli ha guadagnato le simpatie delle mas¬ •dplFtRcRmccdpzvrse egiziane. f. r. ti generale Naghib con il colonnello Nasser ai tempi del wlpodi Stalo in Egitto