"Sono sicuro: ho viaggiato con Raoul Ghiani da Roma a Milano nella notte del delitto,,

"Sono sicuro: ho viaggiato con Raoul Ghiani da Roma a Milano nella notte del delitto,, Bernardo Ferraresi, Il testimone misterioso delta vicenda Fenaroli "Sono sicuro: ho viaggiato con Raoul Ghiani da Roma a Milano nella notte del delitto,, L'uomo che riconosce nel presunto sicario di Fenaroli un suo compagno di viaggio è assistente tecnico della Montecatini, vive a Verbania, ha 37 anni, è sposato e padre di un bimbo - La scorsa settimana vide una foto dell'atletico Ghiani su una rivista e scoprì che si trattava del giovane col quale aveva trascorso otto ore, in uno scompartimento della " freccia del Sud., la notte fra il IO e 1*11 settembre (Dal nostro inviato speciale) Verbania, 11 dicembre. L'occasionale acquisto d'un settimanale illustrato ha permesso a Bernardo Ferraresi di incontrarsi per la seoonda volta, a quanto nfferma, con Raoul Ghiar.i. Tutto sembra accaduto con là regìa del Caso. Il primo incontro avvenne la notte dal dieci all'undici settembre: la notte, asserisce la accusa, in cui Raoul Ghiani tornava a Milano, dopo avere strangolato a Roma la signora Maria . Martirano. In quel primo incontro si vede soprattutto una casualità che sembra dovuta a una misteriosa regia. Bernardo Ferraresi non avrebbe dovuto essere in viaggio quella notte, non avrebbe dovuto prendere quel treno, non avrebbe dovuto salire in quello scompartimento dove si trovava-Raoul Ghiani. Il Ferraresi è diventato uno dei principali protagonisti della vicenda giudiziaria in corso. E' il secondo testimone — dopo Reana Trentini — ' a riconoscere Raoul Qhiani. Il riconoscimento è avvenuto martedi scorso, e Bernardo Ferraresi, messo ella presenza di Raoul Ghiani, ha espresso la sua assoluta certezza d'aver viaggiato con lui quella notte. € Siamo stati accanto per quasi otto ore, abbiamo chiacchierato, ci siamo scambiate opi¬ nioni. Non ho alcun dubito che sia lui* egli afferma. ' Bernardo Ferraresi ha 37 anni, è alto, bruno, capelli neri ondulati, due esigui baffetti gli ombreggiano il labbro. E' nato presso Brescia, ma vive a Verbania da una trentina d'anni. Abita a Suna, in via Partigiani 6, al primo plano d'una modesta villetta, con la moglie Irene Marceletti e il figlio Ro berto, un Intelligente ragazzo dodicenne. Ha fatto la guerra come artigliere alpino, è stato mper due anni internato In Ger-\mania, è rimpatriato nel no-\ vembre '45 e ha ripreso il suo lavoro alla Montecatini dove è occupato da tredici anni; oggi è assistente tecnico.'Guadagna bene, è stimatissimo dai dirigenti. Appunto dalia stima dei suoi superiori ha inizio la vicenda che lo ha condotto a incontrarsi con Raoul Ghiani. Nell'agosto scorso la sua azienda gli concesse, con altri tre dipendenti, una licenza premio di dodici giorni da trascorrere in una casa di soggiorno che la Montecatini possiede a Seiano, presso Sorrento. Partì da "Verbanla il Si agosto, arrivò a Seiano il f settembre, data alla quale aveva appunto inizio il periodo di licenza premio. « Dovevo fermarmi dodici giorni —' racconta Bernardo Ferraresi ma dopo dieci giorni decisi di rientrare ■ in ' fa- miglia. La sera del 10 settembre arrivai a Napoli: Presi Alla stazione il primo treno in partenza per -Milano. Era la Freccia del. Sud, come seppi poi. Partimmo da Napoli alle 040. Il treno èra. affollatissimo, e fino a Roma dovetti viaggiare nel corridoio. In più, per un guasto a una vettura è stata rallentata là marcia, e a Roma slamo arrivati alle 3,so, con settanta minuti dt ritardo,».. Si'i poi saputo che il guasto fra dovuto alto 'boccola d'una \ruota che # ^ riscaldata. Ai\ , e a a a i è a a la stazione Tiburtina, dove appunto transita la Freccia del Sud, è stato provveduto a cambiare la vettura danneggiata. Il treno è partito alle 3,55, con un ritardo di ottantacinque minuti. « Seppi del cambio di vettura — continua Bprnardo Ferraresi — e decisi di salire in quella che veniva aggiunta sperando di potermi sedere. Anche questa era già quasi tutta occupata. Trovai posto nell'unico scompartimento di seconda che ne avesse uno libero. Era accanto alla porta. Di fronte a me c'era una coppia di sposili!. Di fianco a loro,' adiacente al finestrino, in diagonale rispetto a me, era seduto un giovanotto alto, bruno, dalla, corporatura atletica. «Si dormicchiò quasi tutti sino a Firenze, dove arrivammo che erano le sette e mezzo circa. Osservai che il- giovanotto bevve un caffè. Era. sereno e annoiato come tutti gli altri. Non avevo alcun motivo particolare per notarlo, se non per la sua corporatura atletica, e per la spigliatezza della sua conversazione. Poco dopo infatti ci si mise un po' tutti a chiacchierare, ed egli prese parte, alla conversazione. Si parlò di sport, di cinema, dei soliti argomenti di viaggio. Si parlò anche di apparecchi radio e ielevis.vi. e il giovanotto dimostrò in tale argomento una spiccata competenza. Aggiunse anzi di essere un elettromeccanico, occupato a Milano presso una ditta del ramo. Allora gli sposini gli chiesero di esser consigliati nell'acquisto d'un televisore, ed egli indicò come la migliore una marca americana che non ricordo ». E' stato chiesto al signor Bernardo Ferraresi «e fosse in grado di rammentare gli altri compagni di viaggio, ed egli ha risposto di ricordare' soltanto gli sposini e il giovanotto. « Perché mi stavano di fronte, e perché il giovanotto mi colpi proprio per la sua corporatura atletica. Era vestito con un abito blu, giacca a un petto, a tre bottoni, tasche sovrapposte, camicia bianca; capelli neri di taglio regolare », A Milano il treno aveva recuperato parte del ritardo, ed entrò in stazione • atte 1140, esattamente un'ora dopo l'orario normale. Si era creduto che Raoul Ghiani, dopo la sua «missione» a .Roma, fosse rientrato a Milano con un treno in partenza poco dopo mezzanotte, arrivato a Mirano, aite nove e mezzo circa. La miasione a Roma deve averlo impegnato più dei previsto, decidendolo a servirai della Freccia del Sud che andò a prendere alla stazione Tiburtina, Sceso a Milano alle 1140 deve essersi affrettato molto per visitare le due' banche del centro, che formavano la base del suo alibi, Bernardo Ferraresi riprende il racconto riferendo che alla stazione scambiò un rapido saluto col, giovanotto, di cui non notò una particolare fretta nell'uscite; ed egli rimase in attesa di proseguire per Verbania col treno di Domodossola ' Siamo ora al suo secondo incontro co». Ghiani. Raccon ta Bernardo .Ferraresi: *Ko* avgtinbilmf1qtpmsacldcRltdcpvpNarcgcrVsM1rrmgm compagnare al carcere per. U riconoscimento. Cerano . tre uomini di fronte a me, abbastanza simili fra loro, e nel primo a destra riconobbi su-, bito il giovanotto del treno,. Raoul Ghiani. Non ho avuto nessuna esitazione, ;>on mi ha sfiorato, il minimo- dubbio. L'ho riconosciuto immediatamente, a prima vista, con. assoluta sicurezza. Raoul ' Ghiani è rimasto . impassibile, non ha pronunziato -una parola, non ha avuto un fremito di emozione nel rivedermi». E' stato, fatto , osservare a Bernardo Ferraresi guanto importante sia la sua testimonianza, e quanto solida quindi debba essere la sua certezza. «Mi rendo conto benissimo della responsabilità che mi assumo, di fronte alla giusti-' zia e alla mia coscienza. So benissimo quali conseguenze può avere la mia testimonianza sulla vita di Raoul Ghiani. Se non fossi cosi sicuro d'aver viaggiato con,lui quella notte, non mi sarei presentato volontariamente a rendere la mia testimonianza ». Sa pronunziato queste parole, con fermezza,. con serenità. Bono le parole d'un uomo convintissimo di quanto asserisce, convintissimo di non prendere un abbaglio che potrebbe avere funeste conseguenze per la vita d'un uomo. Bernardo Ferraresi è tornato stanotte all'una a Verbania. Quando oggi i giornalisti gli sono piombati addosso era al caffè, giocava una partita a avevo seguito sui giornali la vicenda Fenaroli, sapevo vagamente dell'arresto d'un certo Ghiani, ma la cosa non mi interessava molto, n V dicembre compero un settimanale illustrato, e sfogliandolo i miei occhi si fermano su una foto. " Ma costui, mi dico, io 10 conosco, Fho già visto in qualche parte". Leggo la dicitura, mi sento accapponare la pelle. Quel giovanotto si chiama Raoul Ghiani ed è accusato d'avere ucciso a Roma la aignora Martirano per incarico del marito Fenaroli. E allora il mio ricòrdo si fa nitido: quel giovanotto era colui col quale avevo viaggiato da Roma a Milano la notte dell'undici settembre». « Come fa a ricordare che si trattasse proprio della, notte dell'undici settembre t » viene chiesto. al signor Ferraresi. Ma quella è una data certa per me, è la data del mio viaggio di ritorno. Comincia un breve dramma per lui.. Come deve regolarsi t Ne paria alla moglie, ne parla ai dirigenti della sua ditta. La risposta è unanime: ai regoli come la sua coscienza gli suggerisce. Non esita più: si reca dal doti. Morando, procuratore della Repubblica di Verbania, gli riferisce ciò che sa. Viene'informato il giudice Modigliani. Pochi giorni dopo 11 Ferraresi riceve l'ordine'di recarsi, a Roma. « Bono partito domenica sera,-, la. mattina dopo ero-a Roma. Sono andato al palazzo di giustizia, e U dott. Modigliani martedì sera mi ha fatto oc carte cWgli amici. E' stato condotto 9 casa, gli ' è stato fiuto ripetere il racconto delia sua avventura. Circondato dai giornalisti, accanto alla moglie e al figlio, con sereni*t<ì,« fermezza egli ripeteva: tSomo àicuro, non ho la minima ombra d'un dubbio, ho proprio viaggiato con Raoul Ghiani ». Giuseppe Paraci