«Maria Golovin» di Menotti

«Maria Golovin» di Menotti IBRI SRRA UNA NOVITÀ Al^JLVA SCAI^A «Maria Golovin» di Menotti Evitiiliì stavolta lo ruminisium/.o, il compositorn italo-amoricano non ha popò mostrato una von a o unii stile personali - 11 libretto è steso allo buona, ma non è scevro di suggestioni - fDal nostro inviato speciale^ Milano, 11 dicembre. ' L'incarico del rendiconto di Maria Golovin, la recente opera teatrale di Gian Carlo Menotti, potrebb'eBBer palleggiato, da diversi critici e cronisti. E' di quelle, oggi incoraggiate, Iodate, premiate, nelle quali l'Intreccio e le scene han più im -.portanza della parte musicale. Il critico di letteratura teatra le, letto !1 libretto, non lo stl ! merobbe opera d'arte, e, dato il concorso della musica, lo passerebbe al critico, musicale. .Questi, riconosciuti assai esigui quel concorso e .la sintesi me .iodremmaturglca, vorrebbe che la relazione dello spettacolo, della regia, della mondanità -sfolgorante nella Scala e delle immancabili ovazioni fosse affidata al cronleta. Il quale si schermisce obiettando che qual" che cosa della partecipazione sonora bisogna pur dirla. Alla fine dello scherzoso scaricabarili, uno solo sfiorerà tutti 1 tasti, e stavolta senza preoccupazioni. .Un parere vien facile,, benché sia- mancata alla preparazione, che vuol esser sempre coscienziosa, la lettura sia dello spartito, che, stampato, non è stato né messo in vendita, né concesso m prestito, e non si sa perché, sia del testo del libretto, venuto fuori all'ora >della rappresentazione; e ciò fa ricordare quelle commedie gialle, di cut la conclusione è omessa dai resocontisti per non scemare la pubblica sorpresa finale. ' Il soggetto non è giallo. Un colpo di rivoltella è del tutto Inoffensivo. Lo svolgimento presume intenzioni psicologiche, tragedie intime. Nella casa di Donato, dive' mito cieco durante la guerra, e di sua madre, vengono ospiti Maria Golovln, la consorte d'un prigioniero in un campo ' di concentramento, ed il flglluo' letto col Precettore. La guerra è terminata da poco tempo. La casa è vicina a un campo. La sventura di Donato, e la sua bontà e sensibilità, e la sùbita tenerezza per la nuova compagnia, inteneriscono Maria. Le reciproche confidenze 11 av. vicinano, 11 appassionano. Nel•. lo scambievole conforto amo roso la dedizione dei Cieco è intiera, quella di lei soprattut• .to pietosa, e non cauta. Quando • '. le domanda se fu prima d'ora < infedele > al marito, non esita a raccontare d'un certo Aldo, che le fece la corte, la baciò una volta, le scrive e riscrive, benché non ottenga rispostaAcuita da vari sospetti, da insidiosi accenni della, pettegola .Servetta,1 la-gelosia torménta ili' éiècó,' lo" rendè' óra.' umile, Vora minaccioso, e più l'avvince -all'amante negli incontri struggenti ed esasperati. -• '. Una notte durante una festa pirotecnica, un militare -evade dal vicino campo, si rifugia sul terrazzo, si. scontra '■ con Donato,- l'induce a nasconderlo, poi ritenta la via della ° libertà; e, avendo, per caso .'ascoltato 'un amaro colloquio 'di lui con la donna, lo ammonisce contro 1 dolori personali, .'. assai-meno duri delle softeren•' ze universali, e gli dona la rl•voltella; forse gli servirà L'angoscia di Donato s'ac•óresce per i dubbi, per un'Invnocente lettera di Aldo, e più .-.pel ritorno del marito. Converi-rà dirgli la verità? Dovrà la .moglie seguirlo? Attardatasi In una festiccluola familiare, 1 rimproverata per ciò, accetta la separazione ch'egli, quasi ".demente,, propone. .Atterrito, ■' chiama, invoca la Mamma, che guidi la sua mano e la rivoltella contro colei. E la Madre, che detesta Maria pel turbamento nell'affranto animo dello sciagurato, e vuole guarirlo, le fa cenno di scostarsi, e dirige altrove il colpo incruento. Egli crede d'averla uccisa, depone un flore sull'immaginato corpo, e s'allontana con la Madre, la quale gli sussurra: < Essa è tua per sempre, ora ». Malgrado la sovrabbondanza di particolari; qui tralasciati, il libretto, steso alla buona, come il Menotti suole, non è scevro, .di malizia, di espedienti, di suggestioni, hi' ispecie delicate nella essenziale felicità e sofferenza degli amanti, e nella trepidazione della Madre. Ma un libretto, ài sa, o merita d'esser giudicato come opera d'arte letterària'-dì.'.per sé stante, 6 è da' considerare quasi annullato nella rinascita e.ricreazione del personaggi e delle loro parole nell'entità raelodrammaturgica. Poiché questo prò Gedlmento e' risultato qui non si riscontrano, 11 discórso sulla parte musicale è per mancanza '.d'argoménti breve. '." Evitate stavolta reminiscen ze d'altrui' spunti o maniere, frequenti purtroppo nelle operò anterióri, il Menotti non ha riiostrato una, propria vena e uno stile'. Le timbrica e la fonica strumentali che, quasi sempre sommesse, giovano al. la percezione delle . parole, accompagnano genericamente i. con frasi melodiose e succinti "svolgimenti,! 1 attTscehlcl. Fra le interlocuzioni più ràde - o più significative l'intervento orchestrale reca un approssimativo elemento d'espressione i sentimentale. -II tormento e 11 desiderio echeggiano debolmente; affidati' alle parole intonate, si manifestano con la 'vivezza e minuziosità della parlata e della mimica degli attori. L'espansione dell'Intimità, dell'essenza psicologica, resta nella verbale efficacia Tentativi di duetti, terzetti, . nulla contengono, perché neppure 1 personaggi maggiori hanno definito il loro mondo ■L drammatico, e la forma raul- ■ ti pi a confonde le singole di¬ zioni. La cangiante vicenda v scenica sembra più volte len' ta e prolissa. La mira evldenì, temente è allo spettacolo, alla visualità, ai fatti. Questa è la V »oda, ln,:terapo di povertà li,-rlca. -, ••' . : '"• ' .. Alta regia1 avava provveda to lo stesso Menotti, assai abi le «uomo di teatro >, che nel¬ l'nsdnolomctcSsvTdcpfUlèlbrftndscepgsocsmFpslsmsaadaMt*eealap l'allestimento degli ambienti, nella numerosa scelta delle suppellettili, - tavoli, seggiole, divani, quadri e quadretti, pianoforte, ninnoli, eccetera, è osservantissimo del c colore locale » d'ogni tragedia o commedia; e nella prescrizióne del costumi e dei gesti è dlllgentissimo. Il Cieco va a tentoni col bastoncello o inciampa, la Servetta si muove capricciosetta e plebea, il Precettore ha voce nasale e ridicolo incesso. Tutto realisticamente individuato. Con questo realismo contrasta la scenografia. Due prospettive soltanto, e si rifanno, alla maniera di Buffet Una, il salotto dove avviene la maggior parte dell'azione, è arredato veristicamente, ma la parete a sinistra, con due balconi che danno su d'un terrazzo, consta di lunghi tubi di ferro neri e fitti, tra i quali traspaiono in un chiaro cielo neri alberi, rami senza fronde, anch'essi di fll di ferro, a spirale. L'altra è il terrazzo, con quelli stessi alberi strani ed una statua normale. Della concertazione non si può dire che bene, essendo segnata da quella maturità che solitamente è delle esecuzioni nella Scala Per la scarsità, come s'è detto, della potenza musicale, è da cercare nei cantanti non l'interpretazione musicodrammatica, ma soprattutto l'accentazione appropriata alle parole intonate in modo melodioso o recitativo, alle espressioni insomma del «personaggio verbale>, 'più che di quello « musicale ». Guidati dal maestro Nino Sanzogno, con la consueta sicurezza nella versatilità, Mario Petrl (Donato) e Clara Petrella (Maria), e nelle altre parti Adriana Lazzarini, Jolanda Gardlno, Luigi Alva e Dino Dondi, dialogarono con naturale discorsività, con varietà ed incisività scandirono le frasi e I pezzi cantilenati; e la rappresentazione si svolse compatta e disinvolta. Il pubblico - ha dichiarato 11 suo favore alla fine del primo atto con quattro chiamate, senza scatto né calore, agli esecutori. Più pigri al termine del secondo atto,' gli applausi divennero numerosi, cinque chiamate, allorché anche l'autore venne alla ribalta. Pari successo dopo il terzo e ultimo atto. - A. Della Corte

Luoghi citati: Donato, Milano