Sala 350 tecnici nucleari in italia nell'ultimo decennio

Sala 350 tecnici nucleari in italia nell'ultimo decennio Sala 350 tecnici nucleari in italia nell'ultimo decennio La Francia ne ha già 3500, l'Urss e gli S.U. decine di migliaia • Inaugurato a Roma un Istituto industriale per l'elettronica - Ammessi ai corsi 1040 studenti medi (Nostro servizio particolare) . Roma, 10 dicembre. Dall'automazione e dall'applicazione per scopi pacifici dell'energia nucleare dipende oggi, in gradissima parte, il progresso d'ogni nazione modèrna. E' un progresso affidato alle mani di tecnici profondamente specializzati; e le università americane e sovietiche preparano migliaia e migliaia di giovani a questa specializzazione. In Russia, anzi, 11 numero dei laureati e.dei diplomati in elettronica'ed in scienza atomica è stato, nel 1967, quasi tre volte superiore a quello dei laureati e dei diplomati che sono usciti dagli istituti tecnici degli Stati Uniti. Kruscev, parafrasando una frase famosa di Bismarck, il quale disse che la guèrra del 1870 era stata vinta dai maestri elementari prussiani, ha recentemente affermato che saranno 1 suoi tecnici, e non 1 suoi generali, a sconfiggere le potenze occidentali. Cosa avviene in Italia in questo delicatissimo campo della vita nazionale? Soltanto 350 sono stati, negli ultimi dieci anni, 1 giovani che si sono laureati o diplomati nelle scienze nucleari; e di essi soltanto uno su dieci ha trovato lavoro nel settore in cui si è specializzato Per comprendere quanto allarmanti siano queste cifre non c'è bisogno di paragonarle a quelle forniteci dalle statistiche americane e sovietiche. Basterà guardare ad un paese più vicino, alla Francia, che ha ~'h 3.500 laureati o diplomati in fisica nucleare e ogni anno ne fornisce altri settecento alle Industrie locali. Per colmare lo svantaggio — veramente pericoloso ora che dobbiamo affrontare la concorrenza degli altri paesi del Mercato comune — è stata inaugurata oggi a Roma la nuova sede dell'istituto tecnico-industriale per l'elettronica, le telecomunicazioni e le applicazioni a scopi pacifici della energia nucleare. Cinque anni or sono, quando venne fondato, l'istituto poteva accogliere soltanto 100 allievi e non aveva nel suo programma i corsi di scienza atomica. Ora può ospitare 1.040 ragazzi che potranno diplomarsi nelle scienze atomiche o in elettronica o in telecomunicazioni. Ciò significa che fra cinque anni — questa è la durata dei corsi — molte centinaia di giovani saranno pronti per lavorare nelle industrie che dovranno preparare le apparecchiature nucleari o in quelle che vorranno accelerare il processo di automazione o ancora di quelle che già adesso soffrono per la mancanza di tecnici nei settori della televisione e delle applicazioni elettroniche. L'istituto, che è stato inaugurato dal ministro Moro, avrà anche le funzioni di scuola-pilota. Servirà come terreno sperimentale per l'evoluzione didattica: una questione, che si presenta con caratteri 'di urgenza e di inevitabilità per le nostre scuole tecniche, dalle quali, se non interverrà una rapida riforma, potrebbero uscire giovani addestrati per affrontare i problemi scientifici del mondo di ieri e non quelli, incalzanti, del mondo di domani. Altre scuole d'elettronica dovranno pertanto sorgere, anche fuori di Roma, come ha detto 11 prof. Antonio Carrelli commissario del nuovo istituto per-le applicazioni dell'ener già nucleare; e occorrerà.fornire a queste scuole, con generosità, 1 più moderni mezzi di ricerca scientifica. Nessun altro investimento si mostrerà tanto proficuo per l'intera nazione, che soltanto con l'aiuto del tecnici atomici potrà guardare senza timore alla concorrenza industriale e scientifica di altri paesi. Le conquiste elettroniche stanno, infatti, mutando la struttura economico-sociale di tutti gli stati. Basti ricordare, per convincersene, le innumerevoli applicazioni dell'energia atomica in fisica, in botanica, in medicina, in chimica; o basti accennare al microscopi elettronici, ai robot, alla televisione, al traduttori e al servomeccanismi e ai cervelli elettronici che trovano sempre maggiore applicazione. Per essere ammessi nel nuovo istituto occorre la licenza media, senza esami integrativi, o quella di avviamento professionale con esami integrativi in italiano e in matematica. Del cinque anni di studio 1 primi tre sono comuni a tutte le sezioni e portano allo studio delle scienze, del disegno, della matematica e, soprattutto, dell'elettronica. Nel biennio finale 1 giovani della prima sezione studiano elettronica industriale, organizzazione degli Impianti, tecnologia speciale quelli della seconda sezione televisione e telecomunicazioni, oltre l'elettronica; quella della terza, fisica ed elettronica nucleari, controlii e servomeccanismi, impianti nucleari e tecnologie relative. Moltissime ore d'insegnamento sono riservate allo studio dell'inglese, considerato come l'esperanto della scienza nucleare. , _ c a.

Persone citate: Antonio Carrelli, Bismarck, Kruscev