Le riserve auree di Ferdinando Di Fenizio

Le riserve auree Le riserve auree Qualcosa di veramente nuovo sta accadendo. Nel settembre del '55 le nostre disponibilità valutarie In moneta forte si aggiravano sù di un miliardo di dollari. Sono salite a 1167 milioni di dollari il 30 settembre del '56 ed a 1246 milioni nel settembre del '57. Un incremento d'un centinaio di milioni di dollari, nel giro di dodici mesi, era ad un tempo normale e tranquillizzante. Tuttavia, nell'ultimo anno, gli aumenti furono ben più marcati: in media una sessantina di milioni di dollari ogni mese. Cosi che al 30 settembre '58 si era a quota 1956 milioni e il 31 ottobre ultimo avevamo superato i 2080 milioni di dollari. Poiché a ..quella data i biglietti della Banca d'Italia in circolazione erano pari a 1826 miliardi, essi potevano vantare una copertura aurea al 73 per cento; del tutto insolita nella storia monetaria italiana. Gli economisti, però, non sogliono più giudicare con questo rapporto della sai' dezza d'una moneta: strut tura e funzionamento dei sistemi monetari non sono più quelli del '14. Sogliono invece, gli economisti, riferire le riserve di un sistema economico al volume delle importazioni mensili. Ebbe ne, anche a questo riguardo, la nostra moneta si compor ta in modo superbo. Nel settembre del '56 ie riserve coprivano importazioni per quattro mesi e mezzo. Un anno dopo, per poco più di quattro mesi. Oggi, dimi nuito il volume dei nostri acquisti all'estero ed accresciutesi le disponibilità au ree, abbiamo una copertura peri a quasi sette mesi di importazioni. Non più di tre Paesi, fra gli aderenti al Fondo monetario interna' zionale, ci superano a que sto riguardo: Stati Uniti, Svizzera, Germania Occiden. tale. Di recente abbiamo battuto anche l'Olanda. ■ . ., -v v*..*... w..„. Ogni medàglia, tuttavia, ha il suo rovescio, n persi stente acquisto di. moneta estera obbliga . la Banca - d'Italia ad ampi crediti versò l'Ufficio italiano dei cambi ed indirettamente concede una soverchia liquidità " al nostro mercato. Si dice però: a che servono queste ' riserve, se non si utilizzano? Avvantaggiamocene, dunque, per un maggior benessere attuale e futuro. Sin qui, tutti d'accordo. Però, quali provvedimenti adottare? Si aprono, infatti, dinanzi a noi alcune possibilità che vanno attentamente vagliate alla luce delle loro probabili conseguenze. Si fa presto a sbagliare > nelle scelte di politica economica, con ragionamenti frettolosi od avventati. Orbene, primo provvedimento consigliato è l'accrescere il livello della nostra liberalizzazione verso l'area del dollaro, recandolo dall'attuale 68 per cento ad una percentuale non dissimile da quella tedesca (94 per cento). E questa sembra a noi misura opportunissima. Taluno l'avversa argomentando che non avrà forse conseguenze spettacolari sul volume complessivo delle nostre importazioni, ma riuscirà solo a spostare, se mai, i nostri acquisti dall'Europa agli Stati Uniti d'America. Perché, tuttavia, si vogliono cosi trascurare i benefici effetti d'una più intensa concorrenza tra i , nostri fornitori, specie in ■mercati dominati dagli acquirenti? Invero, se si spostano gli acquisti dall'una all'altra area monetaria, non è per capriccio di operatori privati, ma per vantaggi concreti nei prezzi o nelle qualità. Allora, perché dovremmo precluderci la possibilità di codeste economie, alla vigilia delle riduzioni tariffarie recate dal Mercato comune? H Carli propose altresì a Sanremo la assunzione di partecipazioni finanziarie da parte di imprese italiane in filiali all'estero nonché la liberalizzazione degli investi menti in titoli esteri da par' te di cittadini italiani; avviati, però, gli opportuni controlli ai fini fiscali. Ora codeste innovazioni meritano attento studio quanto al' le modalità di applicazione. Però, in termini generali, ci trovano consenzienti. Irro bustiscono i legami finanzia ri, specie con gli altri paesi del Mercato comune, e apro nano alla costituzione di una riserva « occulta » all'estero, che tornerebbe di gran de utilità, in momenti diffi¬ cisesediOanpvèrlucmudfecusapdarmdczbonrvtunlrsrctstBollguPnpdv cili. Altri infine propone di servirsi delle più ampie riserve auree per nuovi piani di sviluppo nel Mezzogiorno. Ora, in linea di principio, ai'Ha abbiamo in contrario neppure contro queste proposte. Osserveremmo tuttavia per prima cosa: non si è, dunque, sperimentata, parecchie e parecchie volte, la lunghezza dei tempi tecnici che da noi suole separare il momento della concezione di un nuovo piano economico dal momento in cui sono effettuate le prime spese, an che all'estero? Si tratta di un intervallo temporale che si misura in anni; e pure ad anni interi si misura il periodo durante il quale debbono essere effettuati gli acquisti all'estero per la realizzazione del piano. Co' me essere certi che la spen dita delle valute forti non capiti quando la consistei za delle nostre riserve sarà ben più modesta di quella oggi registrata? laripstziomprmprtrvoil vinosmcelespqupenemleammvasoraramsi registrata ■ ~ soSeconda considerazione. Il lnuovo piano non si risolve- Lrà in una ulteriore spinta! verso lo statalismo oggi di-I tlIllIllllllIllllllllllllllllllllllllllllllllillllIIIIIIIIIIIK lagante in Italia, con quelle ripercussioni che si manifestano ogni giorno sul funzionamento dell'economia di mercato? Dal canto nostro preferiremmo, insomma, se mai accelerare i tempi dei programmi già in corso, attraverso il Ministero dei Lavori Pubblici o la Cassa per il Mezzogiorno, ma non avviare nuovi schemi, nuove norme e forse nuovi organismi per realizzare quei precetti. Dopo tutto, l'aumento delle nostre riserve auree rispecchia anche più cauti acquisti dei nostri operatori, per la speranza di ribassi nei corsi delle materie prime a mercato internaziona le. Lasciate che la ripresa' americana si consolidi, co' me si va consolidando, e le valute forti accumulate presso la Banca d'Italia ritroveranno in parte il loro natii rale impiego in materie pri me e macchinari, senza bi wpoBcf sogno di nuovi prowedi- lenti e con vantaggio ge^ L---1- vauu»BBiu Sc ! . ... I Ferdinando di Fenizio IIIKIIIltllIlllllllllillllltlllllllIII IIIIIIIIIIIIIIIIII

Persone citate: Carli

Luoghi citati: Europa, Germania, Italia, Olanda, Sanremo, Stati Uniti, Stati Uniti D'america, Svizzera