Mollet dichiara che i socialisti non entreranno nel nuovo governo di Sandro Volta

Mollet dichiara che i socialisti non entreranno nel nuovo governo Al congresso gtr«mor dinar lo del partito Mollet dichiara che i socialisti non entreranno nel nuovo governo Appoggeranno però la candidatura di De Canile a presidente della Repubblica • Sfiducia verso Milione» capeggiata da Soastelle - Un monito per la libertà di religione, soprattutto nelle scuole (Stai nostro corrispondente) Parigi, 4 dicembre. «Non c'è neppure una possibilità su cento o su'mille che i socialisti siano associati In una fórma qualsiasi alla futura compagine ministeriale », ha detto Guy Mollet al Congresso straordinario del suo partito, che si è svolto oggi ad Issy-les-Moulineaux. Ha però subito dopo aggiunto che la opposizione socialista non sarà sistematica, ma costruttiva, ed ha dichiarato che il partito farà campagna a favore della elezione di Charles De Gaulle & presidente della Repubblica. Nel corso della riunione non sono mancati gli attacchi alla politica del segretario genera, le, specie da parte dell'ex-ministro del Lavoro, Albert Gazier, il quale avrebbe voluto che il partito assumesse un atteggiamento di opposizione « risoluta e vigorosa », però sin dal principio delle discussioni di stamani è apparso chiaro che la tesi di Mollet avrebbe finito col prevalere e che egli sarebbe riuscito ancora una volta ad impedire una grave scissione del partito. A proposito del raggruppamento uscito, vittorioso dalle elezioni, "Guy Mollet ha detto: < Nessuno sa che cosa è l'Unione per la nuova Repubblica, a cominciare dai suoi dirigenti. - Ci sono dentro molti uomini nuovi e almeno tre generazioni di gollisti. Vanno dal gollismo al fascismo, dal repubblicano, 11 quale vuole che le cose cambino, al fascista che si rivela. Non c'è programma, salvo la utilizzazione del nome del generale De Gaulle. Alcuni vorrebbero arrivare sino al colpo di forza? L'U.n.r. dovrà rispondere al più presto, perché la pace e l'unità della nazione ne dipendono». Poi, il segretario del' partito .ha avanzato l'ipotesi che la volontà degli uomini dell'U.n.r. di non essere internazionalisti ' ossa far respingere'11 Mercacomune europeo ed .ha afermato: «Voglio sperare che gen. De Gaulle non permetera che in suo nome si trascini {Paese verso una politica coniarla a quella da lui enunciata ». M Mollet ha anche detto-di, te- , mere che 11 Paese si avvìi verso là 1 democrazia popolare e che la destra sia ih Francia 11 battistrada del bolscevismo. «La disgrazia — ha aggiunto — i che 1. capitalisti preferiscono 1 loro guadagni alla libertà. Il nostro Paese ha perduto la fiducia nella democrazia. Bisogna dirlo; c'è da noi una mancanza generale di spl-rito civico e l'insegnamento civico non esiste più». Ha poi respinto l'eventualità di ritirare l ministri socialisti dal governo attuale, ciò che sarebbe 11 più grave errore politico perché equivarrebbe a riconoscere che De Gaulle e la U.n.r. sono la stessa ? osa,, ed ha sostenuto che l'atteggiamento di fronte al governo futuro potrà essere deciso dal Consiglio nazionale del partito soltanto quando si saprà chi è il primo ministro e qual è il suo programma. Durante le discussioni, 11 segretario del partito ha poi ripreso più volte la parola nel pomeriggio per rispondere al vari oratori. A proposito dell'insegnamento religioso, ha detto: «Distinguiamo in modo nettissimo la posizione anticlericale da quella antireligiosa: noi slamò anticlericali ma non antireligiosi. La religione è un affare personale, ma se 1 nostri avversari pretendessero domani di dividere i ragazzi, all'età della scuola, commetterebbero un grave errore e ci troverebbero risolutamente all'opposizione di tutti i progetti di questo genere. La discriminazione in funzione della fede dei genitori è altrettanto inammissibile quanto la discriminazione in funzione della razza». In risposta ad una osservazione di Christian Fineau, il quale ha. deplorato che De Gaulle non precisi il suo punto di vista sull'Algeria e consenta Invece a coloro che si proclamano gollisti di affermare tesi estremiste, Mollet ha detto di deplorare ' anche lui « l'eccessivo scrupolo "del presidente del-Consiglio ». Ad un altro oratore, che aveva criticato in termini molto aspri la politica del segretario del partito, Mollet ha . gridato: «No, noi'non abbiamo aS&tJo rearà stato nominato, il primo voltato le spalle ai nostri doveri per fare da scala al fascismo. Il nostro partito sarà domani 11 polo di attrazione di tutta la sinistra francese, a condizione che rimanga unito». Alla conclusione dèi suoi lavori, 11 Congresso sì è pronunciato per la convocazione d'un Consiglio nazionale appena ministro. Nella mozione appro vata 11 Congresso ha deplorato che le istruzioni liberali del presidente del Consiglio siano state troppo spesso ignorate in Algeria e che gravi pressioni ed irregolarità siano state constatate,.cosicché la consultazione elettorale non ha avuto 1 felici risultati che si potevano attendere per 11 ristabilimento della pace in Algeria. L'atteggiamento socialista, che, pur rinviando la decisione definitiva al Consiglio nazionale del partito, ha ormai praticamente escluso la propria partecipazione al futuro governo, influenzerà probabilmente anche le decisioni della democrazia cristiana, che finora si è mantenuta piuttosto reticente. Il Comitato esecutivo del partito si è infatti espresso nel senso di lasciare che l'Unione per la nuova Repubblica assuma le proprie responsabilità rimanendo in una attesa prudente per ciò che riguarda la costituzione del nuovo governo. Su questo punto, i democristiani si riservano di esaminare soprattutto gli orientamenti sociali ed economici del programma ministeriale. L'atteggiamento definitivo del partito verrà comunque deciso dal Congresso nazionale"- straordinario, che non potrà essere convocato prima del 17 gennaio. Può considerarsi però già sicuro che anche 1 democristiani voteranno per Charles De Gaulle nella elezione a presidente della Repubblica. Sandro Volta

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