L'uomo sta conquistando gli spazi ma non arriverà mai alle stelle di Giorgio Abetti

L'uomo sta conquistando gli spazi ma non arriverà mai alle stelle Hanno un limite le meravigliose possibilità dell'astronautica L'uomo sta conquistando gli spazi ma non arriverà mai alle stelle La nostra vita è troppo breve e le distanze dalia Terra sono enormi - Inoltre non sopporteremmo le condizioni ambientali: già all'altezza del pianeta Mercurio non potremmo vivere Conquieta delle stelle, conquista dello spazio:'" l'uomo sembra non al debba più arrestare nella sua corsa 'per acquistare sempre maggiori conoscenze in tutto ciò che. - lo circonda e nel suo desiderio di allargare 1 confini del mondo che gli sono stati assegnati. Conquista delle stelle ci sembra! una espressione più adatta che non conquista dello spaziò. Infatti sappiamo per certo che' sulle stelle non ci potremo, mal arrivare, come non potremo mai arrivare al Sole, che à là- stella tanto più vicina a noi di 'tutte' le. altre. Appunto per questa sua relativa vicinanza possiamo . studiarlo con dettaglio, scrutarne fin dove ci. è possibile 1 misteriosi fenomeni, conoscere che è una perfettissima macchina termica, meravigliosa sfera di gas che ha generato e genera per milioni di anni tanta energia, rispetto alla quale' ' tutta quella che può produrre l'uomo è completamente trascurabile. Appunto per queste sue condizioni il Sòie e tutte le stelle permettono lo sviluppo della vita animale e' vegetale solo ad una. conveniente distanza da esse. Giusta è per noi quella del Sole, ma già al la distanza del pianeta Mercurio le condizioni di vita Sarebbero insopportabili per la vita umana. Quando si parie. Invece genericamente di conquista dello spazio si può credere, specialmente in leguito al meravigliosi sviluppi dell'astronautica, che sarà possibile. In. un futuro più o meno prossimo di percorrere lo spazio — anche nelle conferenze internazionali si considera addirittura l'occupazione dello spazio cosmico! — e di visitare a piacimento questo o quel pianeta, ò anche portarsi addirittura fuori del sistema solare. Ma in verità, se la nostra atmosfera fino al suol più lontani confini si può considerare . uno spazio - già. conquistato, al di là- di questo molto resta ancora da sperimentare prima - di poter arrivare ai più vicini pianeti. Ovvie considerazioni sulle distanze astronomiche e sulla durata della vita umana rendono impossibile od improbabile una conquista dello spazio nella stessa Via Lattea, o al di fuori di essa. Sembra quindi più ragionevole di parlare in senso astratto di una conquista delle stelle Ideale, che si è svolta e si svolge a poco a poco per mezzo 'dei potenti mezzi di osservazione usati ora dalla superficie terrèstre, ma che in futuro potranno forse venire trasportati a1, di fuori dai più bassi e densi strati atmosferici. Con strumenti adatti, montati sul razzi, sul satelliti artificiali, -strumenti . che saranno sempre di potenza necessariamente molto inferiore a quelli che si trovano attualmente in opera su varie montagne della Terra, si sono, per esemplo, fatte già notévoli scoperte sulle, radiazioni emesse dal Sole, assorbite -dai più bassi strati della nostra atmosfera e quindi invisibili dalla sua* superficie anche salendo sulle più alte montagne. E' quindi prevedibile che la conquista delle stelle, cioè la conoscenza dell'universo, continuerà con ritmo veloce anche senza che si possa effettuare una conquista effettiva degli spazi cosmici. L'astronautica ha avuto fra I suoi altri meriti pacifici quello di destare In un maggiore e ' grande numero, di persone l'interesse per lo studio del cielo. Ne fanno fede 1 numerosi libri che trattano seriamente dei problemi astronomici e con divulgazione appropriata, cercano quello che si sa dei moti e delle caratteristiche fisiche del corpi celesti. Benvenuto fra questi è 11 libro intitolato appunto < Conquista delle stelle » di Marc Joffe, curato nell'edizione italiana da Giuseppe De Florentiis e pubblicato da Mondadori. E' una dettagliata storia dell'astronomia dal primordi all'epoca attuale, largamente Illustrata, dalla quale si ha una buona visione del progressivo sviluppo della no-, stra conoscenza del cielo. Questo poteva avvenire per merito delle -numerose osservazioni, delle teorie matematiche e delle esperienze fisiche,-che di giorno in giorno hanno portato e portano a sempre nuove scoperte e a formulare nuove ipotesi. Faticoso, ma rimunerativo lavoro che dalla Terra, senza abbandonarla, si spinge negli spazi celesti, 1 quali. sembra che si allarghino sempre più, via via che aumentano gli strumenti e 1 metodi di ricerca. Vertiginoso è il progresso delle scienze al quale assistiamo, anche proprio per il fatto che non si limita a quello che accade sulla Terra, ma svela sempre nuovi misteri al di fuori di essa. Le stelle sono tanto lontante da noi che, pur essendo di'dimensioni tanto e tanto più grandi della Terra o del pianeti del sistema solare, a.noi appaiono come punti luminosi. Sono questi più o meno splendenti, secondo che'sono a minore o maggiore distanza da noi.e secondo le loro effettive dimensioni. Ad occhio nudo o col cannocchiale, oltre alla differenza di luminosità, si nòta fra l'una e l'altra una differenza di colore che va dal blu intenso al rosso. Sono le prime ad elevatissime temperature, a più basse le seconde: II Sole giallo ha, come è ben noto, alla sua superficie una temperatura di circa 0.090°. La conquista delle stelle è incominciata quando si potè n investigare come., èsse irradiano alle' varie lunghezze d'onda appunto dal .violetto al rosso. All'inizio di questo studio,- con mezzi strumentali modesti, si poteva credere, per esempio, che tutte le stelle blu fossero uguali fra loro- e cosi quelle gialle e quelle rosse. Col progresso del mezzi di osservazione ai è constatato che ae si può fare quella affermazione in via generale, le varietà di stelle Bono tali e tante, come mai si sarebbe immaginato e daranno materia di studio a generazioni e generazioni di astronomi. Il viaggio della nostra aeronave, la Terra, attraverso lo spazio pur come è velocissimo, non ci permette nel corso della nostra breve vita di Investigare nuovi astri, perché questi sono tanto d'istanti, che occorrono migliala e migliaia di anni per notare qualche cambiamento rispetto a quelle configurazioni-che óra ci sono familiari. Chiamiamo,stelle, gli oggetti celesti che splendono, di luce propria, come appunto è II Sole, ma esistono stelle con temperature relativamente cosi basse che sono per noi Invisibili emettendo luce Bolo nell'Infrarosso. Estendendo 11 concetto di stelle anche agli astri che non emettono luce perché con crosta solida come i pianeti, si trova che In cielo esistono corpi molto ' minuti, come 1 piccoli pianeti del sistema solare e via. via: oggetti di dimensioni sempre molto maggiori, ' come è il nostro Sole. Ma anche questo, còsi grande rispetto ai suoi pianeti, non è che una stella che gli astronomi chiamano < nana » rispetto ad altre stelle dette < giganti » appunto per le loro, dimensioni tanto maggiori di quelle del Sole. Ma più strano è il fatto che giganti e. nane possono avere lo stesso colore, il che equivale a dire, la - stessa temperatura e allora come-si spiegano- le differenze di 'dimensioni? E' questione di volume, le giganti sono enormi sfere di gas molto rarefatti, cioè a basale sima densità, mentre quelle nane sono più dense e più compatte. Ma gli elementi che costituiscono le une e le altre sono gli stessi, in gran .parte idrogeno e in minore quantità gas leggeri, come l'elio, 11 carbonio, l'ossigeno ed altri elementi più pesanti. Siccóme l'idrogeno è l'elemento che dà la vita a tutte le stelle, si cerca di conoscere di quanto « come possano esse 'disporne, per avere anche un'idea della durata della loro vita. ..- Passando poi dalle stelle blu a quelle rosse si è scoperto che tale durata di vita può essere molto diversa, cosi come la loro posizione nei grandi sistemi stellari, quale è quello della Via Lattea o delle nebu lose extragalattiche. A poco a poco con lavoro paziente e me todlco si arriva cosi alla,,conquista delle stelle che dà qualche sprazzo di luce sui misteri dell'universo. Giorgio Abetti Dell'Osservatorio di Arcetrl

Persone citate: Giuseppe De Florentiis, Marc Joffe

Luoghi citati: Arcetrl, Mondadori