Prezzolini ai Venerdì letterari di Giuseppe Prezzolini

Prezzolini ai Venerdì letterari Prezzolini ai Venerdì letterari E' possibile uno Stato cristiano? No - ha detto lo scrittóre - perché io Stato è utilità ed il Cristianesimo amore; l'uno potrebbe essere Caino e l'altro Abele Molto pubblico e bellissimo per ascoltare Giuseppe Prezzolini nel secondo dei « Venerdì letterari » dell'A.C.I. al teatro Carlgnano. Prezzolini appartiene a- quell'antica razza di fiorentini che giravano il mondo esportando intelligenza («il quinto elemento» li chiamava Bonifacio Vili) ; anche per i giovanissimi, 11 suo è un nome vivo. Non se la dice molto con le conferenze, e appunto per questo quella che ha tenuto è riuscita piacevolissima, di un pungente speciale. Tema: « E' possibile uno Stato cristiano? » (in fatto di 'quesiti Prezzolini non si ferma a mezzo.) Con schiettezza tutta toscana, ha risposto subito di no. Perché quel sostantivo fa a pugni con quell'aggettivo; perché lo Stato è utilità e 11 Cristianesimo amore. Soltanto per rara incidenza l'uno e l'altro possono concordare a quel modo che la morale, quando consiglia di prendere un bagno, concorda con l'igiene. Su questo avvio di tanto buon senso da riuscire peregrino e quasi eretico, la conversazione si è snodata avvincente per quegli stessi « cari nemici > che l'oratore si è augurato di avere nell'uditòrio. A conforto della sua tesi Prezzolini ha citato due « fatterelli », l'uno di cronaca nera, l'altro di cronaca politica. A Filadelfia uno studente coreano di religione cristiana.è aggredito derubato e ucciso da una banda di giovinastri. I genitori della vittima cristianamente perdonano, anzi chiedono al supremo magistrato che gli assassini siano prosciolti e fatti studiare a loro spese. Stupore dell'America e stupore di Prezzolini per quello stupóre. Rispose, il magi-; strato: apprezzo ma non posso. Che ne sarebbe dello Stato se gli assassini fossero perdonati? E che ne è, incalza Prezzolini, del Cristianesimo? L'altro episodio è quello d'una colonia di russi determinati a vivere nella ^perfetta osservanza della legge cristiana, che liei 1890 ottennero dallo Czar-di emigrare in Canada. Mai ospiti d'uno Stato riuscirono più fastidiosi, turbolenti e insopportabili, tanto che dopo lunga paziènza, durata fino a oggi, quel liberale Paese ne ha chiesto il rimpatrio., ■ . - Ha poi evocato il suo Machiavelli (gii dedicò uno dei- Buoi libri più congeniali), concorde, con Sant'Agostino e altri Pad: 1 della Chiesa, -neil'affermare la natura violenta deiio. Stato (libido domimKj, tanto lontana da queiia del Cristianesimo quanto Camp :da Abele-E Raccordo di quei; gran-' di scende- più' giù, alla natura malvagia dell'uomo, di ctA- l'oratore' ha cordialmente fornito pròve BU prqvc, deducendole anche dalle due concezioni economiche che oggi ai litigano li mondò; la liberale, fondata sull'idea:'» dèi. guadagno, la comunistica fondata sull'ideale,-'del lavoro forzato: ila' il vero fine dello -Stato resta la conversione dell'uomo m automa,' in modo che' la. sua coscienza non si risenta più. Esso ci protegge, e noi -10 paghiamo coni le; tasse | e col- rWohio-'deH'ànlm'a. Affondò della sua severissima eppùr-gioviale requisitoria, aerea, senna, verun riferiménto' polèmico, Prezzolini ha-consigliato di scampare dallo Stato rifugiandosi nella coscienza e quindi dalla coscienza tornare allo Statò scetticamente disposti. Senza sperare in farisaiche conciliazioni, - Attenzione sempre tesa e divertita; molti applausi. I. p.

Persone citate: Bonifacio Vili, Machiavelli, Prezzolini

Luoghi citati: America, Canada, Filadelfia