Cordiale incontro tra Gronchi e lo Scià di persia giunto in aereo a Roma in visita ufficiale

Cordiale incontro tra Gronchi e lo Scià di persia giunto in aereo a Roma in visita ufficialeUn festoso eiovteo ha aeeom Quirinale Cordiale incontro tra Gronchi e lo Scià di persia giunto in aereo a Roma in visita ufficiale Scambio di brindisi al primo pranzo ufficiale - Il Presidente della Repubblica dichiara: "Vogliamo contribuire a realizzare una pace che abbia intero il suo senso morale e sociale; l'accordo per il petrolio, che parve temerario, è un esempio della collaborazione fra i popoli» - Lo Scià risponde:/;Per le vie della democrazia vogliamo dare ai nostri popoli un più alto livello di vita; abbiamo un ottimo concetto dei vostri tecnici ed approfitteremo della loro esperienza,, (Nostro servizio particolare) Roma, 27 novembre. ; Alle 1S in. punto, con una puntualità davvero regale, U quadrimotore ohe recava a Roma lo Scià di Pèrsia i apparso sui campo di Ciampino, spuntando da un cielo gonfio di nuvole, soie, vento; un cielo lieta di primavera, e mite era la temperatura. I cannoni hanno cominciato a sparare a saive, una fanfara militare ha intonato gli inni delle due nazioni amiche, un ristretto gruppo di bruni'iraniani si è messo a gridare con voci l'ente e commosse- l'evviva allo Scià: < Zendebad Scie Inscià! ». Il giovarne imperatore è sesso dalla scaletta dell'aeroplano, con l'andatura leggermente dinoccolata .che gU viene dalla lunga e assidua pràtica degli sport (è ottimo cavallerizzo, buon giocatore di tennis e di ping-pong, una volta era anche una discreta mezz'ala) e si- è fermato a 'sette passi dal' Presidente Gronchi; poi, a un cenno discretissimo di un cerimoniere, i due Capi di Stato hanHo avanzato ciascuno di tre possi e si sono stretti la mane. Lo Scià di Persia indossava un'attillata divisa di comandante dell'esercito iraniano, il Presidente Gronchi portava ■invece .{{tight. È'- seguita . la ■ presentanone < delle autorità e degli «riti funzionari dello Stato, e' successivamente Resa • Pahlet>i ha passato m rivista il plotone d'onore formato da un reparto deìVAenr nautica. ,. Botto la tribuna d'onore una iiimbettà ha detto tutta vergognosa poche parole di omaggio al sovrano e poi il Presidente Gronchi' ha rivolto all'ospite lo indirizzo- di a aiuto, in cui ho detto: «-Voi (sapete come-il po- cordo della dente GrOnolit:-. so a Teheran ■ l'altro: «Àhc stia collafc forzata dai'ree' 1 petroli, tó da sentiti reciproca stl 1 nostri due pà polo italiano nutra- cordiali sentimenti nella persona di Vostra Maestà e verso il popolo che Voi reggete. Perciò 11 mio benvenuto non e un atto 'di cerimonia; . è un sincero e profondo omaggio alla Vostra nazione e a Voi àtesso>. Lo Scià ha risposto in francese (lo parld*correntemente perché dai le ài te anni studiò in collegi .della Svizzera francese) iniziando con il ri- che U PrestéVanno scordicene fra più là no-, ,s-è stato, rafi accordo per gch'è scaturiti profonda, amicizia tra macc Scià' rinato il cor\Ji~ Precedest affetta, rta era una aperta con ^Presidente fulle sùcces. stavano il iraniano, compagnia presidenti '■■'Camera, il Stòrte Costitu- Cerimonie g-'m^Botsi sono durati in tutto menò di un quarto d'ora: Poi si è teo delle aut vano una una ài .servizio: cerimoniale; la grande automa a bórdo, lo della Repu sive dieci: ministro dog, Ashar Hekmat, deU'on. Fanf, del-Senato é Presidente della «tonate e tutti'«poltri componenti la missioneUfcliana,oltre all'Ambasciatore persiano presso il Quirinale ed-'a quello italiano accreditato-presso il Palazzo di Marmo di Teheran. Prima di riprendere U filo della cronaca, •vorrei dire ài lettori quoV'è l'impressione che nell'uomo comune suscita Reza Pahlevi. un-, giovane di bella presenza, slanciato, molto bruno, con i capelli -brizzolati, con- un vigoroso .naso orientale (suo padre era « ca- Vl^'71i" e n n a a r o , a n a i ! — e po di una tribù dell'interno). Ha maniere affàbili, ma non familiari; il sorriso pronto, ma piuttosto malinconico. Dalla sciolta disinvoltura con cui si adegua alle regole del cerimoniale, si capisce subito che ha lunga consuetudine di re e di presidenti di repubblica (e infatti san sul tròno a ti anno, diciassette anni or sono). L'impressione conclusiva è che se adémpie con molto scrùpolo ai suoi doveri di sovrano, interiormente non. è un uomo tranquillo, felice. Anche questo pomeriggio, quando lo abbiamo, visto apparire sul portello del €Viscount> e poi salutare le autorità italiane e lasciarsi baciare In mano dai suoi sudditi, sempre, col suo sorriso eguale, un po' monotono, diffusa 6 stata la Sensazione che qualche cosa gli. mancasse. Anche senza volerlo, la gente pensava a colèi che per sette anni fu la sua consorte fedele ed \appassionata,- la bella imperaHrice Soroya. v . ita torniamo alla cronaca. TI governo italiano e la/ città di Roma avevano, preparato allo. Scià accoglienze particolarmente festose'. B cosi, l'ospite, all'uscita da' Ciampino Ovest, si d trovato davanti a un grande arazzo sul quale stava scrìtto in lingua persiana' (e 'perciò da destra verso sinistra) questo saluto: « La. città di Roma dà il benvenuto a Sua Maestà Imperiale Maometto Retta Pahlevi Sciainscià dell'Iran >. Tra la via Appio Antica e quella nuova é stato addirittura innalzato un arco romano in legno e cartone con sopra rs.p.Q.R. del comune di Roma. Al Colosseo, attórno al sindaco, uomini in costume michelangiolesco recavano le insegne dei. rioni. Bandiere e festoni ornavano le strado che il corteo percorre fino al Quirinale, dove giunge poco dopo le 16 Per H momento fc» po Il president» Granchi * Scià salgono lo scalóne 'onore fra valletti in costuie e corazzieri in atta uniformo e raggiungono la Sàia Róssa. Qui ad aspettare Rèza Pahlevi sta la signora Carla Gronchi, che presento le signore del suo seguito.. Si passa nella lunga galleria e hanno luogo molte altre presentazioni. Infine il Presidente della Repubblica accompagna 10 Scià- attraverso il Salone dei Corazzieri fino alla soglia dell'appartamento detto ^Imperiale », dove lo Scià soggiornerà nei prossimi giorni; e ti i due Capi di Stato si scambiano una lunga stretta di mano. Alle K,iS è cominciato nella sala delle 'feste ■ il pranzo ufficiale, al quale hanno preso-parte 88 commensali, allietati da un'orchestra di archi. 11 menu del pranzo è stato questo: crema di pollo all'imperiale; spigola dell'Adriatico con salsa,,gamberi, olio, limóne; sella di vitella allo spiedo; insalata, sformato di zucchini; spuma alla vaniglia. Vini: Soave, Chianti' e Ruinart Blanc de Bancs 1949. Al - termine del pranzo, il presidente Gronchi ha pronunciato un importante brindisi con vivaci spunti che certamente, in sede di commenti politici, non mancheranno di suscitare polemiche. Dopo un cordiale preambolo ha toccato, infatti, l'atteggiamento dei due Stati di fronte ai problemi djrtPjrjsvio libertà^ .. *<»m-an <watyitfuf:fper; vivere civile in ogni parte del mondo — ha detto il Presidente della Repubblica — debbono informare la loro condotta a quel principi morali che- sono connaturati all'uomo, cosi per le nazioni è dovere assòluto.rispettare, e difendere la. libertà, Che è elemento essenziale della'dignità umana e presupposto insostituibile della civile convivenza e del suo progredire verso forme più alte. Queste le idealità che noi uniti difendiamo e che vogliamo contribuire a realizzare per- la conquista di una pace che abbia intero il suo senso' morale e sociale, da cui soltanto deriva la stia stabilite.. «Giustizia inoltre .'esige/, nel mondo nuovo che oggi, rapidamente prende fórma, che ogni nazione, cosi cóme - ciascun uòmo,-' possa, piènamente' "vivere e realizzare1 la' pròprie missione' nella 'sicurezza dèi, pròprio destino.,-Ciò. impone una plù^.'eqùà distribuzione 'della ricchezza, una collaborazione sincera nell'accettazione' 'dèi dóveri;; nel riconosciménto1 dei diritti altrui accanto alla legittima riveridteazione dèi propri* nel mutuo rispètto della libertà e Indipendenza di ciascuno, cosi fra gM Individui come fra i gruppi sociali, fra le nazioni e gli Stati ». ■ Successivamente,' il - presidente Gronchi, dopo aver accennato all'opera svolta' coraggiosaniente dallo Scià per elevare le- masse popolari nel suo paese,. ha < continuato: « L'ae¬ rarlo e improvvido al. portatori di. interessi legati a formule tradizionali, fu e rimane un esempio dello spirito e della forma che, secondo noi, debbono caratterizzare le collaborazioni fra 1 popoli. Questo accordo testimonia, infatti, che i'Italià' ayvérte con tempestiva saggezza la esigenza, fondamentale di interpretare, coinè ' concorso di attività fra uguali e come equa ripartizione di. profitti,' la collaborazione internazionale, anche - e specialmente quando si attua fra Paesi: che non hanno, raggiunto eguale grado, di sviluppo. Noi continueremo in questa direzione sicuri che la confortante fidùcia che circonda- il nostro lavoro ; nel Vostro Paese darà effettivi e solleciti: risultati a beneficio comune». •. • •. 2 - Dall'esame dei rapporti che legano ■ felicemente' ■ l'Italia 'e l'Iran >U presidente Gronchi è poi ' passato ■ a • considerare*, u mondò'di 'òggi -e' il gran *W«ogiio di''-comprensione cchè '-c'è /risii-popoli'.'' Quindi ha continuato: «Gli avvenimenti non aspettano gli irresoluti e gli incerti; ,e non .può'.temperare l'angoscia' dèi' mondo .unl equi-* librlo basato soltanto sulle, forza delle arante sul .terrore dèi-, la distruzione. L'Iran e l'Italia possono, e debbono a mio parere, : nei limiti -delle ■- loro - pW sibilità e delle loro forze, contribuire a raggiungere b-à-rinsaldare questa necessaxia. unitàiLÉ. nor slamò sicuri, xaooi sta,, della, .vostra."espirazione. ''"jr^erarta.T Té* di quella del popolo Irandeno.- e , a i e , e «In tele fiducia e-niella saldissima convinzióne che noi siamo nella verità e nella giustizia restando fedeli aI nostri principi, lasciate che.-io saluti la.grande speranza della libertà, dèlia-giustizia e del benessere del inondo, attuata anche con MI concorso della - modesta opera nostra, e che In questo auspicio io levi, maestà,. 11 calice per la felicità vostra e per la. pacifica prosperità del, popolo iraniano». //imperatore Reza Pahlevi, dòpo, aver ringraziato, ha rivolto, un caldo omaggio all'Italia e alla < generosa cordialità degli italiani ». E' poi venuto parlare -delle relaziona fra l'Iran eJ'Italià ed ha détto: «Entrambi vogliamo per le vie'dèlia democrazia, senza minimamente intaccare 1 .diritti degli' altri e nello' stesso.tempo ..senza, permettere agli altri di nuocere ai .nostri diritti, fare tutto quello che è In nostro potere .per assicurare ai nostri .popoli i una: più 'grande prosperità' ed1 un : livella di vita più elevato; ih una parola noi desideriamo avere all'interno dèlie nostre frontiere urla società felice; Sana,, prospera e moderna. Per' raggiùngere- questo- scopò noi abbiamo bisogno di pace e di. stabilità ed è evidente, come: conseguenza, che noi slamo del tutto' sinceri quando-affermiamo le nostre Intenzioni pacifiche. - ■ • ' ' «Noi Iraniani ci siamo meBsi - al- -lavoro ,< con • grande- 1 e r■vore-in-tutti i campi-—-sociale, economico, culturale -A ma lo so benissimo, che in Italia, già da molto tempo,, si' sta compiendo lo stesso sforzo e conosco. qual e successo .ha: coronato quello sforzo. < Noi '^approfitteremo, dunque, con piacere dell'esperienza' e della conoscenza tecnica del. vostri specialisti e siamo del.' tutto dispósti a dar vito a: un programma di collaborazione economica e scientifica f r a 1 e nostre - nazioni, - po iché noi, da molti anni,. abbiamo un ottimo concetto dei vostri ' tecnici. Noi non abbiamo dimenticato il contratto petrolifero firmato l'anno scorso dalle nostre società nazionali in un'atmosfera cosi cordiale e con tanta buona volontà che può essere, a ' giusta ragione, considerato come un modello del suo genere, « Da allora noi abbiamo fatto insieme altri passi Sulla feconda via della collaborazione economica E', in specie, degno di menzione il vasto progetto .che concerne, la nostra provincia del Belucistan e i l'esposizione industriale a Teheran. Noi.ci auguriamo di poter continuare questa .stessa collaborazione nel ". campo culturale-che ci è sempre'-particolarmente caro, ma che lo diviene ancora di più quando li • nostro partner è il. popolo Italiano, degno. e saggio erede di una .delle più alte culture europee»'.'" Dopo il pranzo ufficiale, la prima giornata dello Scià a Roma si- è conclusa con un grande ricevimento nei saloni del Quirinale. Nicola Adolfi 11 prendente Qronohl • lo S«lè di Persia fotogrirlatl al terrrrfne del banchetto uffloiale ohe «| è watt» i»rl torà in onore dell'ospite al Quirinale (Telefoto-)