Giuffrè e soci devono pagare due miliardi entro 30 giorni

Giuffrè e soci devono pagare due miliardi entro 30 giorni 1 risultati tJoWiMMObioBta tfolla guardia eli FJnansa Giuffrè e soci devono pagare due miliardi entro 30 giorni La notìfica dell'Intendenza di Bologna per la mancata corresponsione dell'imposta sull' entrata - Sette persone imputate insieme al capo dell' « Anonima banchieri» e 0 i i e i a r a . n e a i e a e i i a e -, n e r e Roma, 26 novembre. L'Intendente di Finanza di Bologna in data 24 novembre u.s., a conclusione degli accertamenti sull'attività, del comm. GiufTrè, e soci, ha appurato le responsabilità della associazione per la mancata corresponsione dell'Ige (Imposta generale sull'entrata) su Un'erogazione di contributi per un ammontare complessivo, di 21 miliardi 241 milioni 753 mila e 500 lire. L'Ige evasa ammonta a 637 milioni 252 mila 605 lire. L'Intendenza di Finanza ha ordinato al comm. Giambattista Gluffrè 11 pagamento della pena pecuniaria di un miliardo e 300 milioni -di lire, oltre il tributo evaso di 637 milioni 252 mila 605 lire, quietanza di notifica totale di un miliardo -937 mi lioni 254 mila 705 lire. E' stato altresì ordinato a don Otello Grandi (Ferrara), responsabile in solido con il Gluffrè, 11 pagamento della pena pecuniaria di 15 milioni e 000 mila lire, oltre il tributo da lui evaso di 7 milioni e 920 mila lire. Gli altri trasgressori dovranno - pagare; dòn Filippo Bregoli (Ferrara) 4 milioni 727 mila e cento lire; don Walter Gaini (Ferrara) 8 milioni 512 mila e. 100 lire; mons. Adriano Benvenuti (Ferrara) 2 milioni 172 mila e 100 lire; don Giovanni Geminlani (Ravenna) un milione 982 mila e 100 lire; rag. Quarto ' Cesarotti (Ferrara) 47 milioni 927 mila e 100 lire; signora Jole Soglia (Ravenna) 2 milioni 343-mila e 385 lire. Il totale generale delle pene ammonta a. 2 mi liardi 20 milioni 226 mila 490 lire. 11 pagamento di queste somme dovrà essere. effettuato presso l'Ufficio imposta generr.le sull'entrata di Bologna nel termine di 30 giórni dalla data di notificazione dell'ordinanza, con formale precetto che, non ottemperando ad .essa, «ara proceduto alla riscossione forzata del credito, Nell'inchiesta, si ritiene, infatti, che il comm. Gluffrè éb be ad instaurare rapporti con il rag. Quarto Cacar otti, con la signora Jole Soglia, con don Otello Grandi, con don Fllip- no Bregoli, con don Walter Gaini, con mone. Adriano Ben- venuti, con don Giovanni Ge- m'nianl e con altri, costituen- IICIIIIIItlllll<lllllllllllllllltHIIIMlllIlfUUil1inillll do, mediante afflusso di capitali, un'unione di forze economiche per il potenziamento di una- impresa già .esistente (quella dello stesso Gluffrè), conflgurabile, anche dal punto di vieta tributario, fra le associazioni in partecipazione ed associazioni1 similari disciplinate dall'art. 12 del D. L. 3 maggio .1948 n. 749, erogando alle suddette persone e ad altre contributi per un ammontare complessivo' di oltre 21 miliardi, senza avere corrisposto l'Ige dovuta in 687 milioni 252 mila e 605. lire. L'Intendenza di Finanza di Bologna precisa ancora che 11 Gluffrè ha finanziato la ricostruzione o direttamente fatto costruire o ricostruire numerose chiese; conventi, collegi, seminari e locali per. opere associate, annessi ' alle parrocchie con i tributi da lui concessi in misura elevatissima sul capitali datigli in amministrazione dai religiosi, i quali avevano necessità di fare eseguire detti lavori. - - Bl precisa altresì che il Gluffrè ha amministrato capitali raccolti tra privati e religiósi (1 quali trattenevano, per le loro opere, una parte del contributi liquidati a loro favore), nonché amministrato capitali raccòlti fra privati-da persone di sua .fiducia (le quali dividevano in varia misura i contributi riscossi). Tali contributi non avevano misura fissa, ma variavano, a seconda del casi, da un minimo del 60 per cento ad un massimo del cento per cento e, qualche volta, anche di più, e .traevano origine da oblazioni che 11 comm. Gluffrè riceveva sia dall'estero sia da cittadini italiani residenti nel territorio della Repubblica nonché-dal reddito conseguente all'Impiego di capitali avuti in amministrazione e di quello costituito dalle oblazioni, fino a quando esse non venivano dei tutto erogate, L'attività suddetta — evolta In. maniera preminente in Emilia e in Romagna e, in misura più ridotta, nella Toscana nelle Marche, nell'Umbria, nel Veneto ed a Roma — ha consentito la costruzione e riparazione di opere per l'importo complessivo, dichiarato dal comm. Gluffrè, di 20 miliardi di lire. Oltre al suddetti mi liardi, li comm. Gluffrè ha ero gato contributi al soci suddetti e ad altri non ancora identifj- llllllllllllllllllllliMIII>lttllMIIlIltll MIIIIIII.B cati, nella misura complessiva di un miliardo 241 milioni 753 mila e 500 lire. Le suddette persone a loro volta, si erano fatte consegnare per amministrarli, capitali da privati, corrispondendo ad essi contributi nella misura del 30 per cento (Una parte, cioè,' di quelli ricevuti dal comm. Gluffrè, al quale passavano 1 capitali stessi), creando cosi altra associazione in partecipazione. Le suddette persone, a termine dell'art. 43 della legge 19-6-1940 n. 762, sostituito dalart. 24 del R.D.L. 3-6-1943 n. 452 modificato dall'art. 14 del D.L. -3-5-1948 n. 799, sono solidamente responsabili con il comm. Gluffrè del pagamento dei tributo evàso e delle pene pecuniarie. & I trasgressori 4al canto loro hanno enunciato eccezioni < senza — come è detto nella ordinanza dell'Intendenza di Finanza di Bologna — motivarle minimamente».