Lieve spostamento dei voti ma le destre avranno la maggioranza assoluta alla Camera

Lieve spostamento dei voti ma le destre avranno la maggioranza assoluta alla Camera Hiiotti dei collegio mi/nominale no Ilo e lamio ni ìmm Francia Lieve spostamento dei voti ma le destre avranno la maggioranza assoluta alla Camera It partito comunista ha perduto un quarto dei suttragi avuti nei '56 - Per ii nuovo sistema elettorale, manderà a Palazzo Borbone soìo una dozzina di deputati-Scomparsi i poujadisti, interamente assorbiti dalla destra di Soustelle - Battuta anche l'Unione democratica di centro-sinistra Mmi elette Mendè8*France - Lievi progressi della d.c. e dei socialisti - Solo 39 eletti al prima turno; domenica in palio gli altri 426 seggi (Val «Metro corrispondente) Parigi, 24 novembre. Le elezioni di ieri hanno dato la più forte percentuale di astensioni dalla Liberazione in poi: ha votato- infatti soltanto 11 70 per cento degli iscritti. Ciò dimostra che, nonostante 1 risultati del 28 settèmbre il nuovo sistema, invece di accrescerlo, ha diminuito l'interesse della popolazione per la-cosa pubblica. Questo assenteismo può, forse, èssere spiegato con lo stato d'animo di molti elettori'! quali, una volta Armata a Charles De Gaulle la cambiale In bianco del 38 settembre, hanno creduto che non fosse più necessario occuparsi di politica, perché tanto se ne occupa ormai lui per conto di tutti. A sostegno di questa supposizione può essere considerata la tendenze generale della consultazione, che, confermando i risultati del referendum, è stata avversa agli uomini che ini 'quell'occasione- avevano fatto campagna contro. . n principale perdente dagli scrutini! di Ièri è stato infatti il partito comunista ohe è passato da 5.532.631 voti a 8.882.204. Pur avendo perduto un quarto del suol voti (pari al' 6,86 per cento rispetto allo elezioni del 2 gennaio 1«M) rimane il ' più forte partito politico francese. Anche 1 partiti riuniti nell'Unione delle forze democratiche, che al erano opposte ai referendum costituzionale, sono stati battuti nella competizione di ieri, e la sconfitta più clamorosa è stota quella di Pierre Mendès-France, 11 quale ha perduto il collegio che da trent'annl Io aveva sempre man- dato alla Camera con una maggioranza molto larga. Non ancora definitivamente sconfitto,1 ma in una . situazione molto difficile, se non addirittura disperato, ai trova ' anche Francois Mltterand. A parte questo significato di conferma del referendum del 28 settembre non si può dire che il voto di ieri indichi spostamenti sensazionali nell'opinione pubblica. E' completamente crollato il moviménto poujadista ed i due milioni e mezzo di voti che aveva avuto nel 1966 sono stati spartiti ieri fra il Centro nazionale degli indipendenti, passati dal 14,36 per cento al 19,90 per cento e coloro che, contro la volontà del generale, continuano a qualificarsi gollisti, 1 quali, sotto l'etichetta di repubblicano-sociali, ebbero 11 4,42 per cento nel '58, mentre ora che si chiamano Untone per la nuova repubblica, hanno avuto il 17,60 per cento. In Francia, c'è- sempre stata una parte dell'opinione pubblica più sensibile alla propaganda sciovinista e alla pressione della destra economica: mutano le etichette ma non la sua consistenza elettorale, che, dalla Liberazione in poi, non ha subito troppe oscillazioni: nel 1951 dette 11 21,7 per cento dèi voti al Rassemblement du peuple francala nel 1958 il 18,33 a Poujade e ieri 11 17,60 per cento all'Unione per la'nuova repubblica. PeaTgll altri partiti, pur considerando le cose con una certa approssimazione, imposta dalla confusione del collegio uninominale, al può dire che gli spostamenti siano di poco conto: i socialisti, in lieve aumento, sono passati dal 14,80 al 13,50 per cento; I democristiani dali'11,05 all'11,15. Più difficile è il calcolo per 1 radicali, divisi In troppi gruppi, ma è comunque certo che le loro perdite sono sensibili. Fra gli esponenti del partito che hanno scarta fOuM^Ai. venir» eletti, al »econdo turno, bisogna considerare. Eduard Daladier e Bòurgès Maunoury. - Il gran numero di candidati in ogni collegio ha fatto si che pochissimi abbiano raggiunto la maggioranza assoluta e, perciò, soltanto 39 sono stati elet¬ ti al primo turno. Fra questi ci sono sèi minietri (Plnay, Jacquinot, Soustelle, Pfllmlin, Euro n e Lejeune) e pochi parlamentari di primo piano, fra cui Robert Se human e René Pleven. Il collegio uninominale, invocato da molti come il miglior sistema per ' far prevalere le personalità più spiccate, sottraendolo al livellamento che 1 partiti operano' nel sistema proporzionale, è stato invece fatale alle figure più rappresentative -del.parlamento francese. Oltre 1 caM già datti, dovranno infatti affrontare domenica prose ima ballottaggi, spesso difficili, cinque ministri (fra cui Guy Mollet) ed esponenti di partiti come Chaban Dei mas, Gaston Defferre, Felix Oaillard Edgar Faure Chri¬ se stian PIneau, Mauricv Thorez e Jacques Ducios. Le vere elezioni avverranno perciò domenica prossima,'.col secondo turno in cui verranno eletti, a maggioranza relativa, 426 deputati. Non si tratta di unsero ballottaggio, perché, la competizione non sarà limitata ai due che hanno avuto ieri il maggior.numero di voti.in ogni collegio, ma aperta a tut tt 1 candidati del primo turno, In questo condizioni, % facile capire che il nuovo parlamen-1 to rispecchierà In modo soltanto approssimativo l'opinione del paese. Oli accoidl fra i partiti domineranno infatti 1 risultati del secondo turno hi- un senso che è già anche troppo facile prevedere. Tali accordi sono ormai rdAldalepq 1 l pressoché, conclusi a destra, dove il Centro nazionale degli indipendenti e l'Unione per la nuova repubblica si spartiranno la maggior parte- del collegi, mentre invece sono quasi lm- possibili a sinistra, a causa dell'Isolamento del partito comunista. I comunisti hanno avuto un solo eletto al primo turno e pochi di più ne avranno al secondo, non potendo contare au nessun alleato. Paris Presse pubblicava stasera che non riusciranno a mandare più di una dozzina di deputati nella nao- , va Camera, ciò che sembra un po' sproporzionato al 3.882.204 voti che hanno avuto ieri.-Neppure I socialisti, d'altronde, saranno favoriti dalle pastette elettorali in corso- di manipola- zione durante questa settima- na e Guy Mollet ha già annun- ' dato che' prevede di passare a una «opposizione costruttiva». - La vittoria del Centro nazionale degli indipendenti e della Unione per la nuova repubblica non è dunque in vroporzio- ; ne al consenso cho 1 due partiti hanno nel paese, perché cotti- . plessivamente hanno messo insieme ieri soltanto il 31,3% dei vóti, ma ai vantaggi di un sistema elettorale che avrebbe dovuto moralizzare la vita pubblica. Lo stesso Paris Presse, sensibile agli interessi del- : l'uno e dell'altro partito,- prevede stasera che fra tutti e due conquisteranno domenica prossima la maggioranza assoluta della nuova Camera. Se poi si tiene conto che questa maggioranza verrà ancora aumentata ' dal 71 deputati che eleggerà'la Algeria, è facile prevedere che la destra occuperà tutti 1 seggi dell'Assemblea nazionale, sino al settore che, nelle, precedènti legislature, era occupato dalla ' estrema sinistra.. ', E' una prospettiva, che non . può essere considerata senza qualche inquietudine. A renderla meno allarmante va però te- > nuto conto, che la nuova Costituzione ha ridotto al minimo le facoltà'dèi Parlamento. Al punto ih cui sono arrivate le cose, motti-francesi riconoscono'che la loro speranza di salvezza della democrazia risiede ormai nel poteri personali e nello spirito liberale del generale De Gaulle. Sandro Volta ti generale De Gaulle ha votato a Colombey (Telef.)

Luoghi citati: Algeria, Colombey, Francia, Parigi