La vedova dell'inventore dei MAS vive nell'ospizio dei poveri vecchi

La vedova dell'inventore dei MAS vive nell'ospizio dei poveri vecchi Triste tramonto di una signora molto nota e ricca La vedova dell'inventore dei MAS vive nell'ospizio dei poveri vecchi Fino a poco tempo fa riceveva un sussidio di 50 lire al giorno; ora le danno 222 lire - La proposta in Parlamento di. un deputato veneziano per farle avere una pensione di 25 mila lire al mese (Dal nostro corrispondente) Venezia, 22 novembre. La vedova dell'ing. A ttilio Bisio inventore dei MAS, signora Maria Reiser, giunta alla soglia degh 86 anni, vive in una casa di ricovero per vecchi in gravi ristrettezze finanziarie. Fino a poco tempo fa riceveva 50 lire al giorno di pensione, pari a 1500 lire il mese; ora il sussidio è stato portato a 212 lire giornaliere; ma il deputato democristiano Gagliardi ha proposto che la pensione venga portata a 25 mila lire il mese. Z,a signora Reiser, triestina, decorata cinque volte per la sua opera di infermiera volontaria negli ospedali militari della prima grande guerra aveva sposato l'ing. Bisio nel 1920, ossia tre anni dopo che egli aveva inventato e realizzato i famosi MAS. All'ing. Bisio, venuto giovane a Venezia dalla natia Livorno, l'idea di armare come siluranti e mitragliatori dei motoscafi veloci era sorta indubbiamente per le caratteristiche della zona marittima in cui l'Italia combatteva allora e dalla sua grande esperienza nella costruzione di naviglio .ultraleggero. Motoscafi Anti Sommergibili, li aveva battezzati Bisio, e di qui la sigla MAS, alla quale Gabriele d'Annunzio diede, dopo la Beffa di Buccari, un significato più fantasioso e simbolico, ripetendo la sigla con il motto < Memento Audere Semperv. I I MAS, le cui gesta'sono rimaste leggendarie, furono co- struiti nei due grandi capan- grnoni della S.v.a.n. (Società Ve-itnezkma Automobili Nautiche), ein bacino di San Marco, dovei ee o a a . l o n 0.1717» sorge la Riva dei Sette Martiri. Di là dodici anni prima era partito un motoscafo che aveva compiuto un'impresa motonautica allora di larga risonanza, e precisamente il raid da Venezia a Roma, e due anni prima, un'altra imprésa degna di rilievo, il raid fluviale da Venezia a Piacenza. Poi le imbarcazioni delld S.v.a.n. erano state presenti, e molto spesso vittoriose, nelle prime manifestazioni motonautiche di Fiume e della Costa Azzurra. La signora Bisio vive ora di tutti questi ricordi, ma soprattutto delle glorie dei MAS, le cui fotografie, con comandanti, tecnici ed equipaggi, tappezzano la sua camera, che ella occupa da circa sei anni all'istituto della Ca' di Dio, una pia opera per gente bisognosa. In questo istituto vivono una settantina di donne anziane le quali usufruiscono ciascuna di una camera, dove dormono e si fanno da mangiare. L'istituto è diretto dalle suore dei poveri di Santa Caterina da Siena che ne curano l'ordine'e la disciplina, Fino al 1931 la vedova Bisio aveva condotta ben altra vita in una villa al Lido_ con il marito. ' Purtroppo in quell'anno l'ing. Attilio Bisio moriva, quando si apprestava a partire per la Turchia per consegnare a quel Governo due grossi motoscafi commissionati alla società di cui, com'è noto, egli era il direttore. Mancata la mente direttiva e creatrice, la S.v.a.n. non riuscì a sostenere là concorrenza degli altri cantieri veneziani e i suoi proprietari la misero in liquidazione. La signora Bisio ricevette, per la morte del marito, una liquidazione di 150 mila lire, e così riuscì a tirare avanti spendendo il piccolo capitale e poi vendendo ad uno ad uno i suoi gioielli e i mobili della sua vasta casa. Le autorità militari marittime le avevano assegnato a titolo di sussidio .400 lire al mese, che successivamente furono rivalutate a '1B00 (eravamo già alla seconda guerra mondiale), ma la somma, per quanto scarsa, era ancora dignitosa. Nel frattempo però la signora era stata colpita da una grave malattia: dovette così vendere prima del previsto tutto quello che. le era rimasto. Ha salvato solo i ricordi personali del marito e il patrimonio storico fotografico, che ha già scritto dover an dare dopo la sua morte alla Società marinara della Fondazione Cini. La cameretta alla Ca' d\ Dio l'ha ottenuta, come, s'è detto, circa sei anni fa per interessamento del Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, grazie al quale ha ottenuto l'affitto mensile ridotto a sole 600 lire; invece" di 2500-3000. La vedova Bisio viveva da quindici anni con le 50 lire giornaliere concesse dalla Marina: 1 sussidio modesto, ma per averlo doveva presentare dovianda ogni sei mesi. Sola e senza'parenti, ha ottenuto nove mesi fa, grazie all'intervento dell'ammiraglio Bigi, che il sussidio salisse da 4500 lire al trimestre a 20 mila. Le 50 lire sono cosi diventate 222. ■ Già nei primi mesi del 19,53 Fon. Girolamo Lino Moro aveva presentato alla Camera una interrogazione al Ministro della Difesa e al Ministro del Tesoro per sollecitare, un segno tangibile di patria gratitudine verso, la vedova del grande co struttore. Diceva Von. Moro nella sua interrogazione: <Per il suo alto spirito di abnegazione e di dedizione patria, pago della' sua attività professionale, l'ing. Bisio declina sempre in vita ricompense pecuniarie e nobiliari con cui il Governo voleva testimoniargli la pzcctlgtrslrslIcBCcdLmzaqeaqdp gratitudine del Paese, e rifiu ito ogni proposta di Nazioni estere ». L'interrogazione non i ebbe alcun esito. Ora è di turno un.altro deputato veneziano, Von. Vinoen zo Gagliardi, che ha preso a cuore la sorto di questi} vecchia signora e ohe ha presentato alla Camera, qon una illustrazione appassionata, il seguente disegno di legge:. € Articolo unico. Alla signora Maria Reiser ved. Bisio è concessa dall'entrata in vigore della presente e per tutto U periodo di vedovanza una pensione straordinaria di annue lire 300 mila». 1 &• 1* Brsu Maria Reiser, vedova doli'inventore Bisio (Telefoto)