Mao Tse-tung avrebbe tentato di ricondurre Molotov al potere

Mao Tse-tung avrebbe tentato di ricondurre Molotov al potere Pechino cerca di creare difficolta all'alleata Mosca Mao Tse-tung avrebbe tentato di ricondurre Molotov al potere Rivelazioni polacche - I cinocomimisti appoggiano l'ex-ministro rosso, intransigente stalinista - Come Kruscev sventò il complotto - Particolari sulla presunta fine di Malenkov (Dal nostro corrispondente). Vienna, 17 novembre. Ormai molti indizi lasciano supporre che la settimana appena trascorsa a Mosca, o meglio all'interno del Cremlino, st.* st-vi- d;M più, .^lite. Mentre da Mosca giungeva la scomunica uffic.ale di Bulgamin e da New York la notizia di un giornale americano, secondo cui Malenkov sarebbe stato ucciso durante gli interrogatori d'un processo politico, a Vienna nel medesimo tempo si incominciava a parlare di un'offensiva anti-lcrusceviana sempre più pressante da parte d% Molotov, sostenuto non solo dai vecchi stalinisti ma, fatto ben più serio, anche dai comunisti cinesi; oggi, improvvisamente, queste, voci hanno preso corpo attraverso la secca telefonata fatta da Varsavia, di uno specialista di questioni so vie fiche, al più autorevole e meglio informato giornale di Vien na, Die presse. Secondo Questa breve comunicazione, evidentemente ridotta net particolari dalla censura polacca, Kruscev, superando una crisi di palazzo molto difficile, sarebbe riuscito a sventare all'ultimo momento una manovra, appoggiata energicamente dai cinesi, tendente a far rioccupare a Molotov un posto di alta responsabilità nel Praesidium del partito. Due sono i fatti che sembra no dare una base all'informazione. Primo: la recente riuntone plenaria del Comitato cen troie bolscevico che, condannando violentemente Bulganin, ha fatto ribalenare di nuovo il pericolo del cosiddetto « gruppo anti-partito >, U cui capo corrente è stato sempre indicato nella persona di Mo'otov. Secondo: un discorso pronunciato da Molotov in Mongolia per l'occasione del 41" anniversario della rivoluzione d'ottobre, e riportato con ampi rilievi, il 1 novembre, dall'Agenzia ufficiale di Pechino Cina Nuova. Come il corrispondente polacco della Die Presse mette in risalto, è indicativo che i cinesi, di quel discorso, abbiano voluto sottolineare una frase sulla « lotta vittoriosa contro il revisionismo >. Nel mondo comunista nulla accade per caso. Come non stupire, infatti, di questo improvviso ^rilievo dato dai cinesi alle parole di un uomo considerato da Kruscev, nella lotta per U potere, come uno dei nemici più pericolosi f Bollato nell'estate del 1957 quale membro di un gruppo nemico del partito, Molotov venne privato di tutte le cariche a Mosca e spedito senza molti riguardi in esilio, a Ulan Batoz, nella lontana Mongolia'Esterna, in veste di ambasciatore. L'importanza data da Pechino alle parole di Molotov, non pufi, quindi, non essere considerata per quello che certamente è: una mossa contro o, per lo meno, una pressione su Kruscev. D'altronde, da- tanto tempo ormai, continuavano ad arrivare da Varsavia notizie che Molotov, profittando della sua nuova sede mongolica, aveva trasformato Ulan Batoz in una base per allacciare contatti sempre più stretti con t capi comunisti oinesi. Certamente Kruscev, confinandolo un anno fa, non aveva fatto rientrare nei suoi càlcoli né l'impennata stalinista dei Cinesi, né il fatto che la Mongo¬ lia, geograficamente, è più vicina a Pechino ohe a Mosca. in quanto a Malenkov sarebbe stato ucciso da un ufficiale durante un interrogatorio- nel quale si tentava di persuaderlo a far da falso testimone in un processo contro avversari di Kruscev. Poiché l\ex primo ministro rifiutava di prestarsi al perfido gioco, un ufficiale in uno scatto d'ira estrasse la pistola e lo freddò. Jja -notizia, a quanto sembra, fu pubblicata da un- giornale di:i provincia . "I quale non era giunto in tempo l'ordine della censura di tacere sull'episòdio. .*