Il "Ballo in maschera,, a Parigi rappresentato nella versione originale di Sandro Volta

Il "Ballo in maschera,, a Parigi rappresentato nella versione originale Il "Ballo in maschera,, a Parigi rappresentato nella versione originale Ristabilito il testo del libretto, non si è sempre rispettata l'integrità dello spartito - Caldo successo di pubblico,-riserve di musi coli li (Dal nostro corrispondentej Parigi, 17 novembre. Il Ballo in maschera è andato in scena staserà all'Opera di Parigi nella versione originale, dopo che da un secolo lo spettacolo veniva rappresentato in tutti 1 teatri del mondo con rimaneggiamenti sostanziali, che determinavano un palese contrasto fra la musica di Giuseppe Verdi e il libretto. La prima rappresentazione avrebbe dovuto essere infatti al San Carlo di Napoli nel 1869, poco dopo che a Parigi c'era stato l'attentato di Felice Orsini contro Napoleone HI, ma la censura dei Borboni si oppose ad-un lavoro che poteva essere interpretato come l'esaltazione del regicidio.La prima fu invece pochi mesi dopo a Roma, ma con una vicenda profondamente modificata perché l'azione, invece di svolgersi in un ambiente che, come aveva scritto lo stesso Verdi, «respira l'aria e lo spirito della corte del gran secolo », era stata situata nell'epoca puritana della-dominazione inglese a Boston, nel XVII secolo. L'ana¬ cronismo risultava soprattutto a carico della musica, ispirata alla trama originale e perciò falsata nella nuova stesura. Il Ballo in maschera di Somma era nato dal «Gustavo III re di Svezia » di Eugenio Scrlbe, che aveva dato l'argomento a tre melodrammi: quello di Auber, rappresentato all'Opera di Parigi nel 1863, quello del Mercadante e, final-1mente, quello di Somma, per la musica di Verdi, col titolo di Ballo in maschera. 'Benché rappresentato per cento anni in tutti i teatri lirici del mondo, nessuno aveva mai fatto caso a certi contrasti, cosi che il libretto originale' era ormai caduto in dimenticanza. E tuttavia avrebbe dovuto richiamare l'attenzione il fatto che; nella sua corrispondenza, Giuseppe Verdi, ogni volta che parla del Ballo, cita sempre i personaggi col nome che hanno nel testo del Somma e non con quello del rifacimento. Dello strano camuffamento, ormai non più -giustificabile perché non sussistono più le ragioni politiche che avevano messo in sospetto la censura 1di ritornasse sulle sue scene borbonica, si accorse l'anno scorso Margherita Wallmann, quando, in occasione dell'apertura della stagiona lirica, la Scala di Milano le affidò l'incarico di mettere in scena il Ballo in maschera in una edizione assolutamente nuova. Ora anche l'Opera di Parigi ha voluto che la versione originale del melodramma di Ver- a B e a e . i e i a , o o Un caloroso successo, doVuto anche alla buona esecuzione, ha salutato l'opera, restituita al suo carattere autentico. Il Ballo in maschera è una delle opere di Verdi meno rappresentate finora in Francia, dove era conosciuta soprattutto attraverso un'eccellente registrazione' fonografica,- che riunisce artisti cóme Beniamino Gigli, Maria Canlglia, Fedora Barbieri e Gino Bechi. C'era stato poi anche un disco di altra casa, con Maria Galles, a rendere sempre più' difficile là prova degli artisti francesi che stasera hanno cantato l'opera in italiano. Dal confronto ò uscito benissimo René Bianco, giustamente considerato dalla critica uno dei migliori baritoni del teatro lirico contemporaneo Anche 11 tenore Albert Lance è stato vivamente applaudito, Meno convincente è sembrata invece Regine Crespin, .in una parte di soprano drammatico poco adatta alle sue doti, che ha reso necessari alcuni adat tamenti e trasposizioni della partitura. Qualcuno ha infatti osservato che, come è stato ristabilito il testo del libretto, si sarebbe dovuta rispettare anche l'integrità dello spartito di Giuseppe Verdi, e. soprattutto si sarebbe dovuto evitare di trasporre * passaggi più difficili, che sono appunto ' quelli che sottolineano la coloritura dell'opera. Se un artista non ha i mezzi per sostenere un dato ruolo, dovrebbe lasciarlo a coloro che ne hanno la possibilità, senza falsare le inten zioni dell'autore: ciò in modo particolare quando l'autore è Giuseppe Verdi e la riesumazione ha un carattere prevalentemente culturale che non ammette i compromessi. Sono, però, riserve che riguardano soltanto un ristretto numero di muslcoflli, perché il pubbli, co ha tatto stasera all'opera un'ottima accoglienza. Domattina la signora Margherita Wallmann partirà per l'Italia per mettere in scena, il 29 al San Carlo di Napoli, l'Andrea Chénier di Giordano. Poi, il 7 dicembre presenterà Turandot di Puccini alla Scala e il 26 l'Assassinio nella cattedrale di Pizzett: all'Opera di Roma. Sandro Volta