Cause della crisi di Ferdinando Vegas

Cause della crisi Cause della crisi Appena nato, a neppure tre anni dalla indipendenza gennaio '56), il Sudan 'sta forse per scomparire come Stato, inghiottito dalla Repubblica araba unita? Oppure, secondò un'opposta interpretazione, il colpo di Statò del generale Abbud vuol essere un tentativo dell'ultimo minuto per salvare l'indipendenza del paese? Il precedente dell'Irak insegna che la presa del potere in un paese arabo da parte di un regime apparentemente filo - egiziano non significa senz'altro partita vinta per Nasser; è certo però che geografia, storia ed economia legano strettamente il, Sudan all'Egitto e quindi, vi sia o no la partecipazione di Nasser, gli avvenimenti sudanesi non si possono intendere senza guardare anche al Cairo. In superficie la situazióne politica nel Sudan era abba-, stanza normale; le elezioni del marzo scorso avevano dato la maggioranza alla coalizione dèi partiti indipendentista (Umma) e democratico popolare, che fin dal luglio '56 erano al governo, mentre era stato sconfitto il partito nazionale unionista, filo - egiziano. Dietro i partiti, però, stanno le sètte musulmane, assai potenti, i cui contrasti hanno molto maggior peso delle differenze programmatiche dei partiti. Cosi il partito Umma è l'espressione della Ttóttà Amsarr ctOTl come capo il figlio del Ma di, colili che alla fine dell'Ottocento guidò la rivolta dei dervisci contro gli egiziani; occupanti e sfruttato- ri del Sudan; da questo ricordo è nata una tradizione e deriva l'atteggiamento poco tenero verso l'Egitto del primo ministro ora deposto, Khalil. Il partito unionista è invece appoggiato dalla setta Khatmia, animata da profondo odio contro l'attuale Mahdi ; e basta ricordare che il generale Abbud appartiene a questa setta per avere forse una chiave degli ultimi avvenimenti. Con le loro rivalità politico-religiose i gruppi dirigenti sudanesi finiscono comunque col favorire l'intervento dell'Egitto negli affari del Sudan; un intervento che si richiama ad una realtà oggettiva: la unità della valle del Nilo, oggi politicamente divisa fra 1 due paesi. .Le acque del Nilo sono vitali sia per l'Egitto sia per il Sudan; nessuno dei due può disporne senza l'accordo dell'altro, come del resto è sancito nella convenzióne del '29, che riservava all'Egitto lo sfruttamento dei diciannove ventesimi dell'acqua del fiume. I sudanesi, che nel '29 erano stati rappresentati dall'Inghilterra, divenuti indipendenti hanno subito detto che vogliono una ripartizione più equa; anzi, in vista della costruzione della diga di Assuan, hanno chiesto che sia riservata al Sudan la metà dei trentadue miliardi di metri cubi d'acqua che la gigantesca opera renderà disponibile. Ma la diga di Assuan è il mito di Nasser, l'impresa sulla quale egli gioca la-sorte del suo regime; perciò il presidente egiziano è disposto ad accogliere la richiesta sudanese solo in parte. E tecnicamente non ha torto, perché i sudanesi vorrebbero dividere l'acqua senza calcolare la evaporazione, che se ne porta via quasi un terzo; è chiaro però che l'Egitto si avvale di questo fattoper mantenere al massimo il Sudan in stato di inferiorità economica e politica. v Si può discutere se la diga di Assuan sia veramente il toccasana'della crisi fondamentale - dell'Egitto, che consiste nel formidabile sviluppo demografico, e quindi nell'angosciosa, crescente penuria di terra; i russi, i quali pure di recente hanno concesso a Nasser un credito di quattrocento milioni di rubli per i lavori della diga, ritengono che sarebbe me¬ gatdscldtntgmasddp glio per l'Egitto provvedere all'industrializzazione ad oltranza. Il Sudan invece non deve affrontare problemi cosi drammatici e neppure si culla nei sogni grandiosi dell'Egitto; è un paese povero, di circa nove milioni di abitanti, due terzi di musulmani arabizzati nella parte settentrionale e un terzo di negroidi feticisti nella parte meridionale. -L'agricoltura, a nord, e la pastorizia, a sud, costituiscono la base dell'economia della < terra dei rinoceronti bianchi», la produzione del cotone (3-4 milioni di balle l'anno) ne è la principale ricchezza. I problemi del Sudan sono dunque problemi concreti di ammodernamento, per la elevazione del bassissimo tenore di vita della popolazione.,Sono problemi di lunga lena e di paziente lavoro, che non si risolvono con la instaurazione di un regime autoritario e meno che mai con l'assoggettamento, anche indiretto, all'Egitto. Se questo fosse il risultato del colpo di Stato del generale Abbud, il Sudan, per inseguire un' miraggio di grandezza che non lo riguarda, ricadrebbe nella servitù da cui con tanta fatica si è liberato. Ferdinando Vegas

Persone citate: Abbud, Nasser