Il trio Anquetil-Darrigade-Terruzzi vittorioso nella «Sei giorni» di Parigi

Il trio Anquetil-Darrigade-Terruzzi vittorioso nella «Sei giorni» di Parigi Percorsi Rm* 3643, distribuiti premi per otta milioni di franchi Il trio Anquetil-Darrigade-Terruzzi vittorioso nella «Sei giorni» di Parigi Nessuna sorpresa?nella giornata conclusiva di corse - Tutto esaurito al Velodromo d'Inverno che per l'ultima volta ha ospitato la classica manifestazione ciclistica (Dal nostro corrispondente) Parigi, 18 novembre. Il Velodromo d'Inverno ha ventimila posti. Stasera era gremito quando, pochi minuti prima delle 23 le sirene hanno dato con il loro ululato Insistente il segnale delle ultime volate- La trentacinquesima « Sei giorni ciclistica > stava per finire, ma soprattutto stava per chiudersi una pagina di storia sportiva parigina. Il «Vel dUiv» verrà prossimamente demolito. A meno di sorprese, l'anno prossimo la «Sei giorni > — se si farà — avrà un altro teatro. Nel vorticoso rincorrersi sulla pista di legno 1 corridori non lasciavano però tempo al ricordi storici. Fin da ieri 1 più forti specialisti dello sprint avevano determinato una specie di graduatoria. Batiz uno dei compagni di Coppi si era assicurato un premio di 500 mila franchi e poco dopo Darrigade aveva vìnto addirittura la volata da 1 milione di franchi, battendo Von Buren. Poi era subentrata la calma in attesa delle schermaglie finali. La classifica, che vedeva in testa il trio formato da Anquetil, Darrigade e l'italiano Terrazzi) era però « varata ». Al secondo posto si trovavano Von Buren, Proth, Pfennlnger, al terzo Carrara, Senfftleben, De Rossi. Dodici squadre su 16 partite erano rimaste in gara e come è noto la corsa aveva registrato numerosi episodi -emozionanti tra cui le cadute di'Rivière, il quale ha riportato la frattura del bacino, dell'italiano Faggin costretto poi a ritirarsi e dello stesso Anquetil, che ha potuto tuttavia continuare la gara. Nelle volate conclusive non si sono verificati -colpi di scena cosicché il trio franco-italiano composto da Anquetil, Darrigade e Terrazzi ha vinto La classifica finale è risultata: 1) Anquetil, Darrigade, Terrazzi p. 427; 2) Carrara, Senfftleben, De Rossi p. 368; 3) Brun, Forlini, Forestier punti 242 ; 4) Rota, Pfennlnger, Von Buren p. 323; 5) Fobiet, Bover, Timoner p. 282; 6) Coppi, Batiz, Flattnér (Plattner aveva sostituito stamane Gillen che aveva abbandonato In seguito a caduta) p. 239; 7) Gauthier, Blusson, Andreiux (Francia) p. 230; 8) Boher, Barone, Varnajo (Francia) p. 167; B) Jaffre, Regent, Fuggi (Francia) p. 145; 10. Vermeulin, Pa- vard, Meneghini (Francia) p. 138; 11) Mollec, Le Dissez (Francia) p. 94; 12) Plaza, Barmler, Lemoine (Francia) p. 73. I chilometri percorsi dai vincitori sono stati 3643. La somma totale di premi distribuiti è stata di otto milioni di franchi, poco più di dieci milioni di lire. ^ Una rapida toletta s qualche istante dopo il termine della gara il trio vittorioso, Terruzzi, Anquetil e Darrigade era accolto sulla linea del traguardo dalla spaziosissima < regina della còrsa»: la bruna Michèle il erti ier, vedetta di un film lanciato a Parigi nel giorni scorsi. Un bado, che per necessità professionale del fotografi verrà ripetuto una decina di volte è,stato l'ultima e non spiacevole fatica della Sei giorni. AÌ ritmo della fisarmonica di Yvette Horner, che 1 carovanieri del Giro di Francia ben conoscono, il pubblico intanto sfollava dopo avere dato un ultimo sguardo al « pesage » ove i. camerieri già facevano sparire -fcfltiv.sfcupéfàcente rapidità gli avanzi dei festini che hanno celebrato la serata conclusiva della trentacinquesima e ultima Sei giorni del Vel dTIiv. Cala il sipario sul Vel dTIiv. E mentre le luci si spengono qualcuno ricorda... 1910. Era di moda la « piccola regina dello sport», la bicicletta. Un uomo d'affari, Monsieur Durand, un architetto, Lambert e un avvocato, Fremond, si erano associati per creare un teatro adatto alle competizioni allora in voga. Su 1500 metri quadrati di terreno sorse ben presto il Palazzo che doveva vedere, a quei tempi, le prodezze di Lapize, Petit Breton e Hourlier. Millenovecentoquattordici la guerra. Il «Vel d'HIV» chiuse le porte per non riaprirle che con l'armistizio. (Più tragica doveva essere tanti anni dopo la seconda chiusura del Velodromo quando nel '42 i tedeschi trasformarono 11 recinto in un campo di concentramento o in prigione per detenuti politici). Nel 1918, all'atto dell'armistizio, un ex-pilota di guerra Jeff Dickson, americano, si accordò con Fremond per organizzare incontri di boxe. Sorgeva in quel - periodo l'idolo Georges Carpentier. Quindi Al Brown, il lungo pugile nero che doveva poi morire In miseria, .trionfò a Parigi, Thll combattè contro Lou Bròuillard, e si innalzò la stella di Cerdan. Il pattinaggio (1932 con la famosa Sonia Henie), la lotta, la scherma e perfino l'ippica fecero pure la loro apparizione sotto la volta del Velodromo, ma la bicicletta rimase sempre la dominatrice. La < Sei giorni » soprattutto costituiva un avvenimento non solo sportivo ma mondano: Mentre i ciclisti p percorrevano le serie Interminabili di giri, le « vedette » del cinema e del teatro, della politica e degli altri sport faceva- no la loro apparizione, sedendo' àgli eleganti tavoli posti al centro della pista. : Dalle Peter Sisters a Michel Simon, da Brigitte Bardot a Sophla Loren a Raf Vallone attuale idolo del parigini, tutti 1 homi noti del teatro o del cinema sono sfilati sotto la volta del Vel d'HIV. Ora il grande recinto . sta per chiudere. Restano i ricordi. Mario Bordone Darrigade (in primo piamo), Anquetil e Terruzzi vincitori della Sei giorni di Parigi