Inaugurata la sede dell'Unesco costruita con materiali di 81 Paesi

Inaugurata la sede dell'Unesco costruita con materiali di 81 Paesi Inaugurata la sede dell'Unesco costruita con materiali di 81 Paesi L'edificio, che sórge nel centro di Parigi, è composto di sette piani a forma di T, copre un'area-di 60 mila metri quadrati ed ospita mille uffici - Picasso espone un pannello di 80 metri quadrati - Oggi si aprono i lavori dell'Assemblea generale (Dal nostro corrispondente) Parigi,'3 novembre. Il Presidente della Repubblica ha inaugurato oggi la nuova sede dellTJnesco, con una cerimonia alla quale hanno partecipato quasi tutti 1 ministri, gli ambasciatori, il vice-presidente della 'Repubblica dell'India, dott. Radhakrishnan, che aprirà .domani ì lavori dell'assemblea generale, tutti 1 funzionari dell'organizzazione con a capo 11 direttore generale, Luther Evans, e numerose personalità del mondo artistico, letterario c scientifico. René Coty ha assistito allo spiegamento delle bandiere delle-81 Nazioni dellUnesco, eseguito da studenti nei costumi nazionali di ogni Paese nella grande corte d'onore chiamata, all'italiana, «La piazza», poi ha visitato le opere d'arte moderna riunite nell'edificio prima di passare nel salone dove sono stati pronunziati 1 discorsi ufficiali. Il palazzo, di sette' piani, che copre cpn una pianta in forma di Y sessantamila metri quadrati, in un territorio, in ternazionale di tre ettari i mezzo, situato nel cuore; di Parigi, è il primo grande monumento destinato a tramandare il ricordo della civiltà del nostro tempo. Capitale del l'Intelligenza e della .cultura mondiale, 1 dirigenti dell'Une sco hanno voluto ohe nei mille uffici e nei saloni della nuova sede fosse riunito tutto ciò che di più. vivo ed attuale si produce In ogni Paese, -nel campo dell'arte, del materiali edilizi, delle strutture architettoniche, dell'arredamento; Hanno perciò affidato la sovrlntehdenza del lavori a cinque fra i maggiori architetti contemporanei: Le Corbusier per la Francia, Groplus per gli Stati Uniti, Ernesto Maria Rogers per l'Italia, Markéìius per la Svezia, e Costa, il costruttore di Brasilia, la capitale che il Brasile ha deciso di far sorgere in mezzo alla foresta vergine. Alla loro volta i cinque hanno dato 'incarico di eseguire 1 progetti a tre archi tetti giovani, il francese Zehrfuss, l'americano Breuer e l'italiano Pier Luigi Nervi, specialista nei problemi di struttura del cemento armato. . Ogni Paese dèi mondo ha fornito 11 materiale, . che gli architetti hanno potuto. scegliere a seconda delle specialità di ogni luogo. I marmi e gl'impianti sanitari sono venuti dall'Italia, l'alluminio dal Belgio, le serrature dagli Staiti Uniti, le mattonèlle di' quarzite dalla Norvegia, gli ascensori a comando elettronico dalla Svizzera, le cucine dalla Germania, gli impianti per la traduzione immediata dall'Inghilterra, i mobili dalla Danimarca, e cosi via sino alle matite che si trovano su ogni scrivania. Il giardino, con 1 ciliegi e le pianticelle nane, è stato portato in aereo dal Giappone. Lo stesso criterio cosmopolita ha presieduto la scélta ' delle opere d'arte che ornano i saloni, affidandone l'incarico ad artisti fra i più noti di ogni Paese. Picasso vi ha eseguito, In un Immenso pannello di ottanta metri quadrati che raffigura 11 trionfo del bene sul male, la sua opera forse più sconcertante che, come è facile capire, attira le critiche del pubblico più sprovveduto. Il messicano Tannalo ha affrescato una i delle saie per tè conferenze. Le altre pitture sono del cileno Matta, dell'italiano Afro, dell'olandese Appel. Una grande scultura -dell'inglese' Moore è stata'situata: nella corte prin clpale, e un «mobile» dell'a mericano Calder, vincitore del premio internazionale di scultura in una dèlie ultime Biennali di Venezia, agita le sue pale d'acciaio ad una ventina dì metri d'altezza presso uno spigolo del palazzo, dirimpetto alla Torre Eiffel. C'è poi un bassorilievo di rame dell'alsaziano Arp e, d'una bellezza indiscutibile, aimmessa anche, dal pubblico più retrogrado, una grande ceramica a colori di Miro, eseguita dal ceramista spagnolo Arttgas. : Avrebbe potuto risultare una specie di Torre di Babele ed è Invece un complesso di un ammirevole equilibrio in cui la diversità degli stili ritrova la propria unità nell'idea d'una civiltà comune. Naturalmente, alcuni particolari sono .meno riusciti degli altri e il criterio della distribuzione internazionale degli incarichi può aver portato alla scelta di qualche artista d'un .livello meno elevato. Non poche assenze di artisti fra i massimi del nostro tempo non si potrebbero spie gare se - non si tenesse conto dei limiti imposti da tale ori terio. Ma sono osservazioni che perdono ogni importanza quando si pensa che le grandi opere architettoniche del passato non sono mal sorte, come per incanto, cosi come le vediamo oggi; tutte hanno subito successive modificazioni e perfe zlonamenti. Anche U palazzo dell'Unesco potrà venir modificato nel corso degli anni e, magari, del secoli, senza tuttavia perdere le sue attuali caratteristiche strutturali. Quello che conta è la validità di tali strutture, coraggiosa afférmazione della ci viltà della nostra epoca. Il terreno su cui si trova il palazzo è in piazza Fontenoy, dietro la scuola militare, eostruita nel XVIII secolo dall'architetto Ange-Jacques Gabriel autore, fra altri monu menti insigni del Piccolo Trianon di Versailles. I critici più grossolani hanno affermato che la vicinanza del palazzo moderno a quell'opera settecentesca è una stonatura. Se si po¬ tpRmdTscvadfsmtmv tesse accettare questo principio, bisognerebbe demolire la Roma rinascimentale e la Roma barocca per rispettare i ruderi del Colosseo e l'Arco di Tito: nessuna antica città si salverebbe. Ma sono argomenti che non meritano neppure di venir discussi, perché pochi anni bastano a farli cadere in dimenticanza: non passerà infatti molto tempo che quegli stessi che ora protestano ammireranno la stupenda infilata di uffici sovrapposti, i cui muri esterni, interamente di vetro, fiancheggiano l'architet¬ tura di Gabriel, cosi come ammirano oggi, senza avvertire alcuna stonatura, la mescolanza di romanico e di gotico che si trova nelle cattedrali più fa- Sandro Volta mose. Le bandiere del Paesi aderenti sono state innalzate, all'ano dell'inaugurazione, sui pennoni dinanzi al nuovo grande palazzo che ospita TUnesco a Parigi (Telef.) ii