De Gaulle invita i ribelli algerini a venire a Parigi per trattare la pace di Sandro Volta

De Gaulle invita i ribelli algerini a venire a Parigi per trattare la pace La prima conferenza stampa del generale a palazzo Matignon De Gaulle invita i ribelli algerini a venire a Parigi per trattare la pace "Io garantisco loro ogni libertà per rimpatriare „ ha dichiarato il capo del governo - Egli ha riconosciuto il coraggio dei combattenti musulmani ed accennato ad un futura legame tra Algeri ed i liberi stati del Marocco e della Tunisia ■■- Ottimismo in Francia per una prossima fine delle osti Uà (Dal nostro, corrispondente) Ile OaoBe ha Invitato i rappresentanti del Fronte di liberazione nazionale algerino a venire a Parigi per trattare le Condizioni di pace. Il Presidente del Consiglio ha rivolto ■=!■%■• tornato al potere, che ha tenuto oggi .'a diverse centinaia di corrispondenti francesi od èsteri. Poiché non era possibile riunire tutti i giornalisti arrivati da ogni parte del mondo in una spia sala del, palazzo Matignon, è'stato necessario dixiribuii li in tre o quattro solette adiacenti a quella centrale in cui ha parlato De Gaulle, circondato da tutti i ministri, nella quale avevano trovato posto soltanto i Brtim arrivati. Sii altri udii parlanti e potevano vederlo nel gioco di specchi ohe occupano le pareti di ogni stanza, nelle /splendide cornici Luigi XV dorate dell'antica residenza del maresciallo De Montmorency. Il capo del governo avevo un abit'o'color fumo di Londra, con la camicia bianca e la cravatta-turchina. Appariva riposa-, to, in luti''altre condizioni di salute di quelle del mese di maggio, quando, aveva convocato: t SfiVtiàUs.H per annunziare la " nella mime-iti evi ài dibatteva la Francia* L'angosciosa incertezza di quel momento pesava allora anche sul suo aspetto fisico, mentre invece oggi appariva evidente o e o e a . che De Gaulle considera ormai con U più grande ottimismo gli sviluppi della situazione, <La maggior parte degli uomini dell'insurrezione algerina Sanno combattuto coraggiosamente — ha detto Charles De Gaulle —, venga^dunque la .par x& dei valorait, *e^:aJ**m Che gH&m sicaitceìttranno^B-o detto la pace dei valorosi: con ciò intendo che coloro che hanno aperto il fuooo< lo cessino e ritornino senza umiliazioni alle loro famiglie -e al loro lavoro. Là dove sono organizzati per una lotta,' dipènde soltanto dai loro, capi di prendere' contatti con il comando. La vecchia saggezza dei combattenti vuole che in quelle circostanze si usi la, bandiera bianca, In questo caso, i combattenti saranno ricevuti e trattati onorevolmente. < In 'quanto all'organizzazione all'estero, lo ripeto: se verranno designati delegati per venire a regolare con l'autorità la fine delle ostilità, potranno rivolgersi agli ambasciatori di Francia a Tunisi e a Rabat. Essi prenderanno le disposizioni per assicurare il loro trasporto attraverso le metropoli. La loro intera sicurezza sarà garantita: io garantisco loro ogni libertà per ripartire ». A questo invito 'il Presidente del Consiglio non ha posto nessuna condizione. Ha detto che < il destino politico della Algeria si trova nell'Algeria stessa: non è perché si tirano colpi di fucile che si ha il. diritto di disporre- di questo destino. Quando la via democratica d- aperta non ce n'è. nessun'altra ohe ■ sia valida >. Senza ipotecare l'avvenire con soluzioni imposte dalla .Francia, mà lasciando là deci-' sione al popolò ty\è,potrà esprimere;.la propria' volontà inatte' distinte . occasioni, ossia nelle imminenti elezioni legislative, nelle .successive. municipali, e, finalmente, in quelle per il Senato, De Gaulle Tea- affermato. < Un'immensa trasformazione è cominciata in . Algeria. La Francia è là sola a poter condurre a buon fine questa trasformazione. Ciò si farà a poco a poco. Le soluzioni politiche sorgeranno di volta in volta. Dica e ripeto ohe questa soluzione avrà per base la personalità coraggiosa dell'Algeria. Credo che un giorno o l'altro l'insieme costituito dall'Algeria e dal Sahara si legherà per l'interesse comune con i liberi Stati del Marocco e della Tunisia. Se mi si domanda chi vincerà alla fine dei conti, rispondo! sarà la fratèrna civiltà». V 1 • E' dunque una pace senza vincitori né vinti ' quella che Charles De Gaulle offre ai coraggiosi combattenti algerini. Era oggi il quarto anniversario del giorno in cui il Fronte di liberazione nazionale iniziò la rivolta contro il regime coloniale in cui un ristretto gruppo di europei teneva il Paese per difendere i propri immensi interessi. Da Parigi, tutti i precedènti governi avevano fatto grandi promesse al popolo algerino, però nessuno era mai stato in grado di mantenerle, impedito dalla coalizione degli interessi colonialisti. De Gaulle non ha fatto promesse finché il referendum del SS settembre non 'gli ha dato gli.strumenti legali che gli as Sicurano la certezza di poterli rispettare. I nazionalisti*alge rini possono essere ormai si rpAlidGs■rlftltmzntaAzceamdsapdshacvsCsrasu•euri che questa volta il gene- -' e' e , , . e a o e . i rale, come d'altronde ha sem-, pre fatto, manterrà là parola.1 Avere associatoTavvenirè dei-; l'Algeria a quello degli Stati' indipendenti del Marocco"..e ■ della Tunisia, significa che De ' Gaulle ha riconosciuto la giustizia dettò loro aspirazioni.' ■ Non avrebbe dunque pia nes- enso-àontinùare là "§uer- . rà'ttifito più che l'offèrta devile trattative è stata fatta in forma onorevole a combattènti di cui-si riconosce, il valore. Oltre a questa parte centra-. le, che è stata commentata da tutti i giornalisti presenti come Yavvenimento più sensazionale della politica francese negli ultimi tempi, il Presidente del Consiglio ha. fatto.oggi altre importanti dichiarazioni. A proposito delle prossime elezioni ha detto: « Ognuno deve capire che non voglio né posso essere mischiato direttamente a quésta competizione. La mia missione di conciliazione esclude un atteggiamento che con- ■ sisterebbe nel prender partito a favore di persone o di gruppi, ma ciò non mi dispensa dall'esprimere la mia riconoscenza a tutti quelli che mi hanno onorato oon la- laro amichevole devozione in ogni' campo. Certàmentei disapproverò che si manifesti un'adesione, sia pure aggettivai' a Charles De Gaulle ». Coni-questa dichiarazione ha voluto rendere pubblico il divieto, che aveva- già espresso nei giorni scorsi, a Jacques- Soustelle. diusare l'aggettivo € gollista*nella campagna elettorale. ^Importante à aiata ancher la prèsi» di posizióne sul -probìe•mit" ' del : disarmo atomico; la Francia1 vuote il disarmo' e' chiede .alle altre n'azioni ,'di' cessare la fabbricazióne di armi-nucleari, di- distruggere quelle che già posseggono e di accettare un controllo effettivo intemazionale. Però, se questo risultato non venisse raggiunto, poco importa che siano soppressi gli esperimenti nucleari: il pericolo mondiale non sarebbe perciò affatto diminuito. « Finché Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Sovietica rimangono per proprio conto super-armate — Ita detto il generala — là Francia non può contentarsi;d'una inferiorità tecnica gigantesca.. D'altronde* quando saremo unaPotenza- atomica, ciò, che non. tarderà molto, . avremo -mag; giori mezzi per far sentire la. nostra azione nel campo che. ci -é curo e- ohe lo è anche a. tutti ■ gli uomini;-' quello della sicurezza' mondiale e dal di" earmo ». ' ' •■ De Gaulle ' ha parlato anche delia situazione internazionale,' facendo , voti per la, « fratcr-, rìità del mondò», però'ha concluso la conferenza con que-. ste parole: « Non c'è dubbio che in attesto momento tutte, le preoccupazioni dei france-^ si, ovunque essi siano, sonò concentrate sul destino del loro Paese, che. sta per decidersi, in parte con le-elezioni di novembre e, soprattutto, sulla fine, attesa da tutti, dei dramma algerino ». Sandro Volta .il gen. De Gaulle mentre parla al giornalisti in un salone di palazzo Matignon (Tel.)