Il ricorso per Villa Savoia accolto dal Consiglio di Stato
Il ricorso per Villa Savoia accolto dal Consiglio di Stato Il ricorso per Villa Savoia accolto dal Consiglio di Stato Le figlie de|l' ex -Te. polranno vendere a lotti per costruzioni edili 86 ettari di terreno - Ricaveranno un utile di Ire miliardi Roma, 22 ottobre. La IV Sezione del Consiglio di Stato, secondo una informazione degna di nòta, ha accolto ieri il ricorso presentato dagli - eredi dell'ex-re contro 11 ministero dei Lavori' Pubblici, 11 Comune di Roma e la cooperativa «Antilope». Il 30 giugno 1954, com'è noto, il Presidente della Repubblica Einaudi emise un decreto che, confermando il piano regolatore del Comune di Roma del 1931, disponeva di destinare a parco pubblico l'intero comprensorio di villa Savoia, ex villa Ada, e la zona interposta tra il corso del Tevere e quello dell'Aniene. Tale area comprendeva 152 ettari di terreno, 66 dei quali erano stati avocati dallo Stato, rappresentando il quinto dell'eredità spettante a Umberto Savoia e come tale confiscabile. I restanti 86 ettari costituirono la parte degli'altri eredi Savoia. Su questi 86 ettari il decreto presidenziali pose un vincolo, dato che il Comune di Roma (a cui lo Stato aveva ceduto i 66 ettari dell'ex re Umberto) aveva stabilito di destinare a parco pubblico l'intera zona di villa Savoia.. Il danno per gli eredi Savoia non era indifferente. La sentenza del Consiglio di Stato, favorevole al loro ricorso, permetterà ora alle figlie dell'ex re Vittorio Emanuele di lottizzare il terreno e di venderlo a ditte private, realizzando una somma vicina ai tre miliardi.
Persone citate: Einaudi, Savoia, Umberto Savoia, Vittorio Emanuele
Luoghi citati: Comune Di Roma, Roma, Savoia
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