Bilancio della Banca mondiale

Bilancio della Banca mondiale Ora'che l'assemblea annuale del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale si è conclusa possiamo tirare le somme. Che si è ottenuto in India? La decisione più importante presa dall'assemblea riguarda l'aumento (in misura del 50 % ) delle disponibilità valutarie conferite al Fondò dai Paesi associati. Il totale delle quote sottoscritte è pari oggi a circa nove miliardi di dollari: un poco meno di due miliardi è conferito in oro; il resto nelle valute dei Paesi aderenti. Un aumento del 50 % nelle quote d'associazione dovrebbe dare nuove disponibilità al Fondo per un controvalore di circa quattro miliardi e mezzo di dollari, in buona parte in valuta forte. Le possibilità che avrà il Fondo di concedere nuovi crediti a Paesi in difficoltà sono, dunque, considerevolmente ampliate. Si calcola, infatti, che esso possa concedere « diritti di prelevamento » in misura di quattro dollari per ogni dollaro consegnatogli. Queste disponibilità, però, non giungeranno a Washington tanto presto. Gli orga ni esecutivi del Fondo stan no iniziando trattative per rivedere le quote spettanti ai vari Stati. Le quote at tuali furono fissate nel '44, sul fondamento della partecipazione di ciascun Paese al commercio mondiale durante il 1938. Nessuna sorpresa che la situazione sia profondamente mutata da allora. La quota della Germania, ad esempio (330 milioni di dollari contro una quota di 2.750 milioni di dollari per gli Stati Uniti é di 1.300 milioni di dollari per la Gran Bretagna) è troppo bassa. Relativamente bassa anche quella dell'Ita Ma: 180 milioni. Per contro la quota addossata alla Gina nazionalista (oggi ridotta all'isola di Formosa) è di gran lunga troppo pesante per l'economia dell'esiguo territorio controllato da quel governo. Quando si concluderanno queste trattative? Non prima, di certo, di qualche mése. Poi dovranno essere avanzate le varie richieste ai diversi governi e concedere ad essi un certo tempo per i pagamenti. Il Fondo non potrà ottenere forse le nuove disponibilità prima di 8-12 mesi. * * La ridistribuzione sul piano mondiale delle riserve auree che avviene nel corrente 1958 — diminuendo alquanto l'enorme massa di oro accentrata a Forte Knox — nonché l'aumento delle disponibilità del Fondo Monetario Internazionale, di cui si è detto, costituiranno un apprezzabile apporto alla stabilizzazione delle varie valute. Un Paese che abbia la sua bilancia dei pagamenti in temporaneo disavanzo, può, infatti, acquistare la valuta estera di cui ha bisogno presso il Fondo, proporzionalmente alla sua stessa quota di associazione. Accredita poi i F.M.I., presso la propria Banca centrale, del controvalore in moneta nazionale e s'impegna a rivendere al Fondo la valuta acquistata entro tre-cinque anni. Que sto periodo di tempo è normalmente sufficiente a superare temporanee difficoltà dei pagamenti, evitando contingentamenti, accordi bilaterali, svalutazione a catena. Con le decisioni di Nuova Delhi si è, dunque, accresciuta la « liquidità internazionale ». Avendo, per l'appunto, compiuto un passo innanzi su questo terreno, l'assemblea del Fondo ha respinto la consueta proposta :— presentata dall'Australia è dal Sud-Africa —- di un aumento dei prezzi dell'oro in dollari. Il delegato americano ha dichiarato anzi, chiarissimamente, che il mantener fisso l'ancoraggio del dollaro all'oro, nella misura di 35 dollari l'oncia, è garanzia di stabilità monetaria per tutto l'Occidente. I convenuti hanno poi meditato su un rapporto di esperti che concludeva dichiarando l'inopportunità di un aumento nel volume della produzione aurifera o del suo valore monetario. Anzi, vi si legge: « Un provvedimeli to di questa fatta potrebbe persino distogliere l'attenzione dai problemi monetari reali, che si esprimono nel conservare onnuxe nel ripri stinare un adeguato equili brio fra singoli sistemi eco nomici ». Dopo di ciò sembra sempre meno probabile che consimili proposte di aumento nel prezzo dell'oro, avanza¬ tecivvFdpmndommpnpEutttbmcrqsmnpcseslzu«sPecdo Bilancio della Banca mondiale e te con insistenza ogni dodici mesi, possano in futuro venir approvate. * * Un'altra risposta negativa ha date l'assemblea del Fondo e della Banca Mondiale. Infatti, malgrado l'appassionato discorso del Primo ministro indiano Nehru nella seduta d'apertura (égli disse che i veri contrasti oggi non esistono fra economie capitaliste o comuniste, ma fra Paesi molto sviluppati e Paesi arretrati) ; nonostante la proposta .— poi accolta nel messaggio di Eisenhower —;■ di creare una nuova Associamone internazionale di sviluppo, autorizzata a concedere prestiti a lunga scadenza ed a basso tasso d'interesse, «almeno in parte rimborsabili con valuta del Paese interessato », la creazione di questo nuovo ente. non è stata approvata. Non può. dirsi un grosso male. Codesta innovazione nacque, infatti, per preoccupazioni americane:' evitare che gli Stati Uniti, fossero il solo Paese a concedere aiuti econòmici ' alle zone sottosviluppate, guadagnandosi l'etèrna accusa, di preferenze politiche; ed ottenere una certa mobilitazione dei «fondi contropartita » che si vanno accumulando nei Paesi sottosviluppati — ad esempio in rupie in India — come conseguenza della vendita dei prodotti alimentari o dei beni strumentali con¬ Atc cessi gratuitamente dalla America. Ma un esame approfondito ha convinto gli esperti che i « fondi contropartita » non erano disponibili per prestiti esteri. I Paesi sottosviluppati hanno poco da esportare a vantaggio di altre aree arretrate. Dunque, il peso dei nuovi aiuti sarebbe pur sempre ricaduto prevalentemente sugli Stati Uniti d'America. Allora, perché creare nuovi enti, quando si ha già a disposizione la Banca Mondiale e V International Finance Corporation, create nel '56? Perché non stimolare gli investimenti privati? ■ * * I La più grossa novità recata dalle recenti riunioni del Fondo e della Banca riguarda, dunque, l'aumento delle quote. A queste inno vazioni siamo interessati noi stessi. L'Italia non ha sinora avuto bisogno di aiuti dal Fondo, ma. come ebbe a dire il ministro Medici in partenza per Nuova Delhi, il nostro Paese dovrà per decenni attuare una politica di sviluppo. In queste condizioni, temporanei squilibra nella bilancia dei pagamenti sono possibili, ed anzi probabili. Abbiamo dunque tutto l'interesse a sostenere le organizzazioni internazionali che potrebbero, all'occorrenza, aiutarci. Ferdinando di Fenizìo

Persone citate: Eisenhower, Nehru