Pagati 43 milioni a Graham Greene per un film sul suo nuovo romanzo
Pagati 43 milioni a Graham Greene per un film sul suo nuovo romanzo Pagati 43 milioni a Graham Greene per un film sul suo nuovo romanzo £' la storia di un agente segreto che inventai fatti per guadagnare lo stipendio (Nostro servizio particolare) Londra, 11 ottobre. La gara fra Alfred Hitch cock e sir Caro) Reed per assicurarsi i diritti cinematogra fici del nuovo libro di Graham Greene si è conclusa con la vittoria del secondo regista. Il prezzo richiesto dallo scrittore era di 50 mila sterline (87 milioni e mezzo di lire) e Alfred Hltchcock, dopo lunghe e vane-trattative di ottenere una riduzione dell'enorme cifra, ha rinunciato al sospirato acquisto. Il volume è dunque passato nelle mani di sir Carol Reed, il quale è già partito ieri sera con il Greene per l'Avana —• ove si svolge l'immaginarla vicenda — alla ricerca degli esterni più adatti. La ripresa della pellicola avrà inizio la prossima primavera. Secondo le voci che corrono stamani a Londra, Greene, nelle sue trattative con Hitch cock, avrebbe chiesto di proposito un prezzo inaccettabile per costringerlo a ritirarsi dall'asta, e a cedere il passo a sir Carol Reed. Il motivo di questa singolare condotta, va cercato nell'amicizia e nella reciproca stima del due artisti, dalla cui cooperazione sono già nati due eccellenti - film, « Il terzo uomo» e l'«Idolo infranto. >. - Reed (o meglio chi lo finanzia in questa nuova impresa cinematografica) avrebbe • in¬ fatti pagato i diritti 25 mila sterline, la stessa somma che Alfred Hltchcock era disposto a pagare. Il nuovo libro di Greene è apparso in. questi giorni nelle vetrine e, a giudi care dalle prime encomiastiche recensioni, sarà un best-seller come tutte le precedenti opere del medesimo autore. E' nota la fede cattolica ai Greene, fede su cui egli ha sovente costruito i suoi romanzi, soprattutto i primi. Ma in questa opera, la religione è lasciata In disparte: lo scrittore ha fatte invece una satira dei « servizi segreti » e dei controspionaggi (è un argomento che conosce in profondità: - io rivelò un anno fa, col suo delizioso esilarante, volumetto «H manuale della spia >) mostrando come il loro immenso potere e la loro arroganza non poggino talvolta che sulla credulità propria e altrui. Il titolo è < Our man in Havana » ovvero < Il nostro uomo all'Avana». Questo uomo è un modestissimo commesso viaggiatore in aspirapolvere, travagliato da preoccupazioni eco-I ncmnec«aculdccfgamamcscnqs I nomlche familiari, giunto stancamente «nel mezzo del cani min di nostra vita» e condannato ormai ad anni di grigia ed immutabile esistenza. Accetta allora di lavorare per il « servizio segreto » britannico all'Avana, ma poiché non sa nulla e non conosce nessuno, è costretto, per guadagnarsi lo stipendio, a balzare da una invenzione all'altra: e inventa fatti mai accaduti, inventa nomi di inesistenti agenti ai suoi comandi, invia lo schema di un aspirapolvere presentandolo ai suoi capi come il modello di un ordigno nucleare. . Il bello è che tutto viene creduto, 1 capi lo ricoprono di congratulazioni, gli inviano fondi sempre più copiosi, segretarie e 'assistenti. Il brutto arriva quando gli stessi «nemici » cominciano a credere alla potenza di quest'uomo, lo minacciano e uccidono inno centisslme . persone con «li stessi nomi dei fittizi agenti creati dalla sua fantasia Ma tutto finisce bene, < Il nostro uomo all'Avana» conquista l'amore di una bella spia, viene fatto cavaliere dalla regina, e il governo lo nomina infine insegnante alla scuola degli agenti ■•greti. m. e,
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