Il Faletto si dice innocente davanti ai giudici di appello di Giovanni Trovati

Il Faletto si dice innocente davanti ai giudici di appello Ritorna a Torino, all'Assise di secondo grado, la vicenda Codecà Il Faletto si dice innocente davanti ai giudici di appello Brtve interrogatorio dell'imputato - Ammette di aver ucciso non poche persone ma di averlo fatto solamente "per eseguire ordini superiori,, - La difesa chiede che sieno ascoltati tre nuovi testimoni - , La Corte lì ha citati per questa mattina . Alla Co.te di Assist di Ap-1 pollo di Torino ieri è incornili-1 vciato il precesso > di' secondo j prgrado conti» Giuseppe Falet to detto «BHga». L'imputato è comparso iti aula stanco. Il volto incavato, depresso. Si trova in carcere dal 1655, quando i carabinieri, lo arrestarono ritenendolo l'aAsassino dell'ingegner Eleuterlo Codecà. Durante l'istruttoria, condottasi per due anni, gli vennero addebitati altri.delitti comméssi al tempo delta [guerra partigiana. IJ.V.V^ Al primo processo, durato 39 giorni e terminato il 6 marzo scorso, la Corte1'di Assise lo assolse per Insufficienza di prove dall'accusa di aver ucciso l'ing. Codicà:èlo condannò invece all'ergastolo (pena commutata a JKLàtinl di carcere per effetto «el condono) affermando In! sentenza che egli uccise, senza giustificazione di necessitai belliche, Emanuele Bonisconti e Cirro Catti, studenti universitari e soldati di leva per la r.s.i., in Pianezza nel marzo 1945; Bruno Pasinetti, il Aglio della panettiere di Caselettè, in questo comune il 15 agosto 1944; Angelo Maggi, affittuario della cascina Saffarona, nei pressi di Pianezza il 21 novembre 1944; Teresa Eringio Trussoni, una donna che' andava alla ricerca del figlio prigioniero dei partigiani,. in, PHUiezza nell'e¬ state del agente de in Collegnò: infine Domi, sionato ottu gnano La Corto i# ra colpevole] rio Franco, ausiliaria, aprile 1945; Nebbia, penarlo, in Alpi- jibbe ancoorsione a nfeCadm7pcdccpgdnqdlaDpsnmppQdcgFFDcgimCGsamano armata al. diurni dell'in dustriale Adolfo' Granerò coir* piuta in Alpignano;»ell'autunno del '45, a guerra gi*. unita. Giuseppe Faletto a'téva ucciso in Caselettè insieme con Bruno Pasinetti conche «118. madre Giuseppina Belone* la panettiera, ma 1 «UHitl^itennero che di questo fatto non dovesse rispondere- penalmente avendo egli aglto.per ordine del suo comando; ,Vr ', ■ Al. processo in-'ce-so l'imputato chiede l'assolti orla con fòrmula piena per ir delitto Codecà, e che gli altri: delitti siano riconosciuti giustiflcati da fini politici o considerati di guerra, si che l'eventuale condanna all'ergastolo scenda alla pena detentiva di 10 anni o, se possibile, di 2 anni (a seconda dei d.versi tipi di condonò), In quest'ultimo. caso uscirebbe in libertà perché-già ha acontato Mia pena' superBrev'-Per contro la pubblica accusa, elle è rappreseli tata dal -sostituta Procuratore Generale dott. Ottello, insiste perché sia affermata la sua colpevolezza nel delitto Codecà e non gli venga concesse il condono partigiano. All'udienza del mattino il presidente dott. Cottafavl, che ha dato prova subito di saper dirigere il dibattimento" con mano sicura, ha riassunto 1 fatti ed ha esposto la motivazione della prima sentenza. Dell'imputato ha detto che ha 39 anni, «rie è nato a Busano Canavese, che fece la guerra coinè soldato del Genio e dopo l'armistizio costituì una piccola V dà armata'che! operava nel. ■ navese. Condannato %'" per i suoi misfatti 'diStìù mando partigiano, si'W^' nella zona tra Pianezza™ latorre^ollegno. Senza seri»; ij, senza rispetto alla vita i na egli era temuto per la , crudeltà. Dopo la guerra - sposò e visse con un piccolo commerciai pescivendolo, i'? L'imputato ieri ha riconosciuto di aver ucciso senza scrupoli e si è detto pentito: « Signor Presidente, non créda • che io .sia contento di aver fatto quel che ho fatto. No» 10 dico perché sono' qui djivanti alla sua giustizia. E' che.» ». E non ha finito la frase. L'interrogatorio è stato breve e l'imputato si è tenuto sulle posizioni dell'altro processo. Ha escluso di aver ucciso l'ing. Eleuterio Codecà, direttore delle officine Spa, sparandogli un colpo di arma da fuoco — come vuole l'accusa — da breve distanza la sera del 16 aprile 1952 in via Villa della Regina. ■ I carabinièri lo arrestarono perché durante le tre cene di Druent, tra la fine del giugno ed i primi del luglio 1955, al suoi due amici Michele Vinardl ed Angelo Camia egli aveva dichiarato di aver «verniciata» l'ingegnere senza compenso alcuno, solo per servire 11 partito comunista -, Presidente — Prima delle cene voi avevate confessato 11 delitto al Vlnardi, ancora nell'aprile del '52, in una osteria e gli avete fatto vedere Tarma. E vi vantaste di aver fatto « pulizia ». Faletto — Ci slamo trovati, ma non gli diBsl nulla. Il Vi*, nardi ha mentito perché mi odiava. Presidente — Eppure i vostri rapporti non erano poi cosi tesi Dopo il Vinardi, avete confessato anche al Cernia in un'altra circostanza. Voi dite che nòli e vero. Ma allora ' il magnetofono li avrebbe tia^ dlti. Invece durante le cene, e c'osi ha raccolto U ■ magnetofono, vi siete dichiarato col■ pevole. Faletto —-Io non ho ucciso l'ingegnere. Non' loconoscevo neppure Ed ha ripetuto la giustificazione già data alla Corte di Assise. Il Camia gli aveva dato appuntamento chiedendogli se andava d'accordo con la moglie «E perché no?». «Perché ci sarebbe un affare. Se andasse male bisognerebbe^ scappare in Francia ». L'affare proposto era l'uccisione del prof Valletta, presidente della Fiat Avrebbe detto 11 Camia; «Ci sono 10 milióni, subito come anticipo. Altri a colpo finito Ma noi ci prendiamo i 10 milioni di anticipo e non facciamo 11 colpo. I soldi li ha Vinardl, ma lui non potrà denunciarci». ; 1 ddcnrrd Paletto — Mi disse che da-, vanti al Vinardl dovevo esa prerare, dire> anche quel che non avevo fatto. Dovevo con fessarmi l'assassino dell'ing. Codecà per dargli la prova che avevo coraggio. Signor presidente, dieci milioni sono dieci milioni. Lei mi capisce >. 7 Ha ammesso, di aver compiuto le uccisioni elencate nel capo di immitazlone, escludendo 11 Nebbia: < E' vero che io lo condussi davanti al cimitero, pero un altro lo colpi». Tutte le uccisioni le ha giustificate come esecuzioni di ordini. « Signor presidente, non le conoscevo neppure quelle persone.- Mi dicevano di fucilarle e cosi facevo». Nel pomeriggio hanno parlato gli avv, Degasso e Mario Dal Fiume, 11 prin. ì comeparte civile per il Franco, - il secondo per il Maggi. Stamane la Corte sentirà tre testimoni a favore del Faletto proposti dalla difesa. Nel pomeriggio parlerà l'avvocato Quaglia, parte civile per-- il delitto Codecà. Le altre parti civili sono rappresentate dagli avvocati Gillio, Geo Dal Fiume, Majorlno. Difendono il Faletto gli avv. Baravalle e De Marchi. Mentre gli avvocati Avonto, Delgrosso, Guglielmino difendono gli altri imputati minori, Valentino Chiarbonello, Ubaldo Serra e Giovanni Di Mauro che non si sono presentati in aula. . Giovanni Trovati 1 Giuseppe Faletto. durante l'udienza alle Assise d'appello

Luoghi citati: Alpignano, Busano, Francia, Pianezza, Torino