Braccati la bella tedesca e il suo amico dopo il tranello all'anziano industriale

Braccati la bella tedesca e il suo amico dopo il tranello all'anziano industriale Prigioniero per una notte e un giorno in un appartamento . ^ il iMiiano Braccati la bella tedesca e il suo amico dopo il tranello all'anziano industriale È stato attirato nell'alloggio della giovane amante che s'era finta sposata - !! complice, an torinese, lo ha legato e imbavagliato -Deru; bato del denaro liquido e costretto a firmare un assegno di 2 milioni - Riesce a respingere un sonnifero e viene abbandonato dai due che 1 fuggono manto - L'avventura tra la vittima, proprietario d'una ditta dolciaria a Siena, e la tedeschina s'era iniziata sulla Riviera ligure (Dal nostro corrispondente) Milano, 6 ottobre. Peter Heidrun detta Pierina di so anni, da Dusseldorf, modella e interprete, una seducente ras/ansa bionda; Giovanni Gallàrini di t7 anni, da Torino, suo amante, avventuriero di professione e, nei ritagli di tempoi. attore- di romanzi a fumetti (la coppia è ora ricercatissima dalla polizia di tutta Europa); G Ado Nannini di 67 anni, noto e ricco industriale dolciario di Siena: ecco i protagonisti d'una storia clamorosa, che in termini teatrali si potrebpe definire una « pochade » a forti tinte gialle. Zia storia ha inizio in luglio, sulla Riviera ligure, ti Nanninianzianotto ma.ancora sulla, breccia (è vedovo due vbtte e uno dei suoi figli è dirigente e finanziatore della squadra, di calcio' di Siena),' conosce la Hèidrun. La tedeschina lo affascina. Ed égli, mettendo di continuo mano- al portafògli, la conquista. « Attenzione, però — gli dice Pierina dopo alcuni convegni —~w*-Ko marito: giovane, gelosissimo. Se scopre il nostro grande amore, son guai*. L'industriale assicura la massima prudenza: e la relazione, all'insegna dei biglietti da diecimila, prosegue. Ad un certo momento arriva in villeggiatura ,iì « marito », cioè il Gallàrini, il quale, più o meno bene, recita la parte di Otello: -finge di sorvegliare la ragazza, la minaccia anche pubblicamente; poi le ordina di tornare a Milano, net loro * nido*. Invano, l'industriale, insinuatosi fra i: due. molto cautamente, pVopphe'Hi assumere la bella Pèfer-Piérir ria come segretaria è iriterprai te (la ragazza, infatti,j-aonò* sce alla perfezione,' oltre'; all'italiano, lo spagnolo, il russo, l'inglese e francese). Il falso marito, sprizzando faville di gelosia, dagli occhi, s'impunta e si porta via Peter. E Peter parte afflitta, lanciando al Nannini un ultimo, appassionato sguardo .d'amore. L'incontro con la tedeschina lasciava, nell'industriale ricordi troppo, vivi e tenaci: così quando un' mése dopo, rioeueva, a- Siena, una'lèttera'di 'lei, sobbalzava a» ■gioia! i'Non ti fct>. dimenticato — diceva insostanza la Ietterà —'ma devo guardarmi- day [mio mxvritò -che è sempre più'gelóso è sospettoso: aspetto il momento propiziò per farti venire a Milano e trascorrere molte ore in felice solitudine*. Martedì della settimana scorsa la posta recapitava un espresso aì Nannini. « Il grande giorno è giunto. Domani sera mio marito parte per Ginevra. Gli affari in Svizezra lo tratterranno almeno un paio di mesi. Ti attendo giovedì sera alla stazióne Centrale. Amore, vola fra le mie bracciaf». Il sessanta$ettenne industriale spiccava immediatamente il volo, abbandonando la direzione della sua fàbbrica di rinomati panforti. Il suo cuore era gonfio di passione e il suo portafoglio conteneva 500 mila lire in contanti e un milione e 875 mila lire in assegni. Alle ore 18 di 'giovedì scorso scendeva, a Milano dal dirèttissimo di Firenze. La bella, la deliziosa Peter gli correva incontro. Genetta in un ristorante di lusso, poi cinema: « Mio zio » Bi Tati. Erpoit «Vieni nel mio alloggètto'-U- proponeva la ragazza — un pósto tranquillo, periferico: via Curio Dentato'' 8». . < Andiamoci subito», ■esclamava il Nannini: ■ Via: Curio Dentato' sr-'epoo Vdlloggetto. L'industriale entra; giulivo. Peter richiude con oura l'uscio. « Finalmente soli», mormora lui, avvicinandosi all'amata. Ma in-quello, nella semi-oscurità, due robuste braccia escono da una tenda e lo acchiappano saldamente, immobilizzandolo. Una coperta gli viene calata sulla testa, n Jfannini -aerea' di' .opporrà 'resistenza, ma si sente sballottato, trascinato,, spintonato, rovesciato :dfimpeto su un lètto, qui legato con nastri' da tapparella o strettamente- imbavagliato. Gli oade-'la copèrta dal capo e vede ai piedi del letto, con le braccia conserte e il fiero cipiglio, il falso marito, cioè l'amante di Peter, il Gallàrini. * Dunque lei ha «e-. dotto mia moglie — dica il Gallàrini — Zei ha insudiciato il mio onore... Brutta faccenda. Sì, sì, è proprio una gran brutta faccenda questa. Lei, caro signore, dovrà pagare ». Il Nannini, attraverso il bavaglio fa udire un pietoso mugolio. Pagaret E cornei Forse una rivoltellata, un polpo di pugnale, un veleno? No, il Gallàrini per « pagare » intende semplicemente e volgarmente pagare: tirar fuori dei soldi. E' pronto a perdonare in cambio di quattrini. Intanto nella stanza è entrata anche Peter. Forse, in un primo mo mento, i due volevano effettivamente giocare la commedia del maritò tradito e della moglie ignara e terrorizzata: ma ora ci rinunciano e con tran quitta disinvoltura dichiarano il loro trucco e i loro propo siti: « pelare » la -vittima caduta nel tranello. Gli ispezionano 0 portafogli' e il Gallàrini, con evidente soddisfazione, si impadronisce del denaro liquido e degli assegni circolari. Tant'è a giubilo che gli amanti s'abbracciano e si baciano sotto gli occhi dello sventurato prigioniero. Per il quale si inizia una lunga, lunghissima notte di spaventi. E' pur vero che il Gallàrini ha issato, su di una sedia accanto al letto un cartello recante la vistosa scritta in stampatello: « Niente paura, non ti facciamo nulla »; ma il Nannini teme egualmente di rimetterci la pelle. E ci va vicino allorché i due, toltogli la pezzuola' dalla bocca, tentano di fargli ingerire una scodeUa di latte con sonnifero: la dose del sonnifero 1 così massiccia che se l'industriale, sofferènte di cuore, avesse obbedito e bevuto, sarebbe sicuramente morto. Ma il Nannini non beve. Rinser-*' le labbra e. si sbrodola sulla camicia. E si salva. Dopo il sonnifero ' la teutonica modella e il tenebroso attore di fumetti .tornano alla .carica* - stavolta cori il libretto degli assegni ; che gli hanno . sequestralo nette tasche. « Firmaci- .qualche assegnuccto — dice la- bella Peter.— sii carino... cinque milioni o dieci». * Facciamo' quindici esclama il Gallàrini '— e non -parliamone più». Gli slegano la mano destra. Il disgraziato compila ' cinque . assegni por più di dieci milioni, ma, con un supremo atto di ribellione, si rifiuta tenacemente di firmarli: almeno, così ricorda, e così, ha raccontato alla polizia. « Non importa — avrebbe risposto al suo rifiuto la tèdeschina — so imitare la sua firma. Ci' arrangeremo ». Al mattino di venerdì Pe- ter usciva e andava a incassare circa due milioni. Indi la coppia preparava. le valige con flemma e nel pomeriggio lasciava l'appartamento. Solo dopo un'ora e mezzo di sforzi e di -. contorcimenti il Nannini poteva liberarsi di parte dei lacci: e saltellando e rotolando sul pavimento arriva' va sino, alla porta d'ingresso e cominciava a menar pugni all'impazzata. Lo sentivano, aprivano: dapprima, così stra lunato, pallido, in disordine, lo scambiavano per un ladro o per uno squilibrato mentale. Poi. capivano le parole ^.sequestro, aggressione» e lo accompagnavano al telefono. Dieci minuti più tardi erano sul posto il commissario della sezione di Porta Genova, con un nugolo di sottufficiali agenti. L'industriale, che non si reggeva in piedi, narrava con voce fioca la sua strepitosa avventura. In serata, profondamente abbattuto, risaliva su quel treno di Firenze da cui con tanta baldanza giovanile e tante speranze di amore era sceso il giorno prima. Entrava in azione la polizia, Si identificavano facilmente i due, si veniva a sapere che si erano allontanati su di uno « Opel»,toroafa 157 DDK, di propnèià di Peter. Sino a stasera Peter Heidrun detta PieH-TC- Giovanni GaUanni risul*~eperibtìi. ■ _ c. m. Peter Heldrun, di 20 anni, autrice dell'aggressione (Tel.) Il torinese Giuseppe Gallàrini, complice della ragazza