La contrastata nomina di Miss Italia ha svelata la decadenza del concorso

La contrastata nomina di Miss Italia ha svelata la decadenza del concorso Discussioni. Insulti e persino schiaffi tra la giuria a Stresa La contrastata nomina di Miss Italia ha svelata la decadenza del concorso Non si è neppure riusciti ad eleggere "Miss Cinema,, - L'attrice Hélòne Rémy è balzata sulla pedana per smentire i colleghi della giuria - Il pubblico gridava-. "Fuori la verità,, oppure "£' tutta una camorra,, (Dal nostro Inviato speciale) Stresa, 6 ottobre. Tredicesima Miss Italia è stata eletta Paola Falchi, di Roma, dopo essere stata prescelta come miss Romagna in una selezione regionale. Sappiamo già che essa è nata il XI settembre 1H0 a Roma, che è alta un metro e 7S, che suoi capelli san castano scuri, semilunghi e di un'ondulazione ohe può prendersi il lusso di ignorare i parrucchieri, che sa l'inglese, studia pianoforte e canto, che giuoca a pallacanestro e che ambisce al cinematografo o, in linea subordinata, a fare l'indossatrice. Tutto qui. Bisogna riconoscere ohet. è/ assai poco per un titolo che, volere o no, lascia presumere che s'incarni una bellezza eccezionale, sino al punto di prendere il nome del paese, o un tipo sbalorditivo. Ma la giuria non) aveva di meglio. E' per ciò che ha litigato, come mai era successo. Si è cominciato col dire: « Ci si chiede di astrarre dell'uranio o dell'oro da terreni, magari preziosi sotto altri punti di vista, ma che oro ed uranio non hanno. Ed è una storia che dura da troppo tempo. Nomi: nel '54 Eugenia Bonino e Wandisa Guidi; nel '55 Brunella 'Tocci, nel '56 Nives Zegna, nel '57 Beatrice Facdoli e Milena Zini. Si doveva popolare il cielo di stelle fisse e non hanno lasciato maggiore traccia di stelle filanti. Beatrice Facciali ha preferito dedicarsi allo studio del pianoforte, dove proprio in questi giorni ha superato felicemente l'esame di ottavo anno, e Milena Zini è appena -preseti tatrioe alla televisione. Bilancio deprimente ». In linea di massima, tutti quanti erano d'accordo su ciò, I dissensi sono cominciati nel tirarne le conclusioni logiche, e cioè la rinuncia pura e sem plico all'assegnazione dei due titoli. Qui entravano in ballo non soltanto interessi materiali da tutelare ma anche una questione giuridica. Poiché il concorso aveva in palio dei premi e non era previsto nessun caso di nullità, dal mazzo bisognava assolutamente estrarre due fiori, senza perdere tempo e pazienza per considerare se fossero d'orto o di serra, orchidee o margherite. Nel discutere di questa fac cenduola procedurale, qualche animo si è riscaldato un po' troppo e le parole si sono messe a correre da sole, scivolando verso casi personali e alzando la voce, poi è venuta fuori la questione se il concorso, data la sua qualità superiore di carattere estetico, avesse diritto di appoggiarsi alla pubblicità. Evidentemente è penoso udire il presentato re chiedere a una candidata < Lei che aspira al titolo di donna più bella d'Italia, sa che la cucina preferibile, la migliore di tutte è la... t » ma è indubbio che il concorso, avulso dalla pubblicità franerebbe subito. (L'azienda autonoma di Stresa, non ha voluto saperne di patrocinarlo, quando si è sentita chiedere un contributo di 5 milioni dì lire e lo. garanzia di 600 presenze alle serate di gala). E qui, i « poeti > si sono forse beccati un tantino di più con gli «aritmetici». Ne è conseguito che, passati agli esami individuali delle candidate, ciò che uno lodava, l'altro buttava giù: e ruffe due avevano ragione perché partivano da visuali diverse. Uno, per esempio, esaltava delle caviglie e si sentiva rispondere che i denti erano storti. Più o meno penosamente, - si è arrivati tuttavia a raggiungere una maggioranza relativa su Paola Falchi. Miss Italia è nata. Faticosamente ma gliel'ha fatta. Fuori, adesso, Miss Cinema Italia. E qui entriamo in un chiaroscuro. La ditta cinema¬ lrs tografica che doveva elargire premi a « Miss Cinema Italia » ha deliberatamente mancato di spirito sportivo, venendo meno a una premessa di rassegnazione, scegliendo tra quel che c'era, o non piuttosto questa mancanza di spirito sportivo è stata casuale, avvelenandosi poi fino all'irrigidimento t Poco importo. Certo si è che i suoi tre rappresentanti in giuria si sono rifluì tati di scegliere un astro artificiale fra il materiale residuato, disposti come massimo, a eleggere « Miss Cinema >' la gii eletta « Miss Italia », il che era impossibile. Le parole grosse han degenerato ad insuiti, i pugni su tavolo son passati atte persone (due, ma senza danni), tre donne della giuria son -fuggite; iì-resto H è sparpagliato, e nessun'altra riunione ha avuto luogo, cosi « .Miss Cinema » non è nata. A parte i pasticci giuridici che potranno venirne fuori, si sono inalberati ,i produttori regionali, offesi. Essi complottavano di riunirsi in giuria per eleggere la €Miss Cinema Italia». Si sono placati con un compromesso risultato peggiore del male. Difatti, dopo lo scambio della fascia regale tra Miss Italia 1957 e la nuova, è stato letto che « la giuria » non eleggendo Miss Cinema, ne nominava tre home degne di € segnalazione », un titolo nuovo. Precisamente Nuvola Angeli, Susy Montori e Anna Maria Garzclli. A tal nuova, l'attrice Hélène Rémy, già della giuria e tra le donne datesi alla fuga durante la tempesta, salta sulla pedana per gridare che « non è vero niente », che « la giuria non sa nuJla di cid» e subito le fanno eco grida di t brava!» e < vogliamo sapere la verità! » mentre madri, padri, zii, zie delle candidate gridano all'ingiu:-lzia, che l'unica degna di essere eletta era la loro pupilla, che « è tutta camorra » e via di seguito. Uno « zio » più accanito degli altri, perché anche € padre » rivoleva 58 mila lire di spese. A calmare la gazzarra è intervenuta l'orchestra, picchiando indemoniatamente sui tamburi come a-jazz inferocito e riportando gli animi verso la calma del ballo. In realtà, non di « giuria » si doveva parlare ma di « organizzazione». A tutt'oggi, nessuna lamentela di nessun genere è arrivata sino ai carabinieri. D'altronde, i principali avversari s'erano stretta la mano già ieri sera. Antonio Antonucci Paola Folchi, la diciottenne romana eletta a Stresa nuova « Miss Italia » (Tefefoto)