Gronchi e Fanfani presenti al «Colloquio mediterraneo»

Gronchi e Fanfani presenti al «Colloquio mediterraneo» Squilli di trombe, giochi di luce, cauli scambi di cortesie al Palazzo vecchio di Firenze Gronchi e Fanfani presenti al «Colloquio mediterraneo» Teologico discorso di La Pira stille «vocazioni storiche» - Il musulmano principe del Marocco esalta i «valori spirituali» dati da Dio agli uomini - Nessun algerino è stato invitato: se arriva sarà bene accetto (Nostro servizio particolare) Firenze, 3 ottóbre. 'Con squilli di; trombe, giochi di luce e cauti scambi di cortesie, si è inaugurato stasera In Palazzo Vecchio, nel .Salone dei Cinquecento, il «Colloquio mediterraneo» il -primo; pi è tenuto a sottolineare, di line serie che è destinata a continuare negli anni futuri. La presenza di Giovanni. Gronchi e del presidente dèi Consiglio Fanf ani, ha. conferito alla ceri-: moni a particolare. solennità. "sV Nel suo discorso inaugurale,-j l'on. La Pira ha dichiarato che si tratta di un' incontro fra esponenti dei vari paesi mediterranei, che -intervengono , a titolo personale, di uomini della cultura, della scienza e del giornalismo' che non sono investiti di. potére politicò .di decisione. E' uh fatto,- però, che essi, risultano scelti fra uomini politici di notevole .prestigio nel loro paesi, i quali, dopo il «colloquio», potranno esercitare un concreto influsso sugli uomini di governo. .'Noni ■ è. pertanto pensabile che"' 1 risultati 'del «; colloquio ». • siano sepolti , Ih un' volume di' < aiti »: si tratta dd agitare problemi, e di toccare punti dolenti, con l'ambizione di operare sulla realtà, non soltanto di prenderne atto. Non a caso sono stati invitati una, ventina di a. abasciatori (mà l'Inghilterra; che pure ha qualche interesse nel Mediterraneo, è qui «rappresentata» soltanto dal console di Firenze: e altri ambasciatori si ha l'impressione che siano soltanto di parata). La Pira, nel suo intervento, ha collocato 11 convegno nella crisi storica presente, « che investe la persona umana in tutte le sue dimensioni», per affermare che la provvidenza ha assegnato al popoli del Mediterraneo, < questo misterioso e ingrandito lago di Tiberiade», una precisa missiq^Lne di civiltà. Egli si è intrattenuto sulle- tre componenti del messaggio di verità affidato dal Dio di Abramo, Isacco e Ismaele, alle genti che vivono su queste sponde: la componente-religiosa della rivelazione divina, quella metafisica elaborata dai greci e dagli arabi, quella giuridica e politi oa elaborata dal romani; ma le sue conclusioni; non hanno 0ohdOttò:eK«J*d-'vma:so8pètto•' sa affermazione di «.vocazioni storiche» e~di generica prevalenza dèi valori morali nella storia del mondo. SI tratterebbe nella maggioranza dei casi, di nobili aspirazioni, formulate con una sintassi logica immaginifica, che può suscitare l'ammirazione di popolazioni spiritualx mente vicine a La Pira, per le - loro accentuate facoltà mistiche (è noto che l'ex-sindaco di Firenze apprezza i musulmani soprattutto per 11 largo spazio della loro vita dedicate alla preghiera), ma che forse lascia tiepidi gli osservatori educati alla, da La pira.tanto deplorata, chiarezza cartesiana. Il suo discorso (conclusosi nel nome di Santa Teresa del Bambino Gesù e di San Fran cesco, patrono d'Italia e amico dell'Islam) è stato comunque sensibilmente più .politico di quello del giovane principe ereditario del Marocco, Moulay El Hassan, presidente d'onore del colloquio, il quale na ha accentuato il carattere teologico e.in,alcune zone patetico. Egli si è tenuto su una linea di drammatica autocri tica, chiedendosi cosa abbiano fatto gli uomini per esaltare quei valori spirituali che Dio ha loro dato per frenare « gli appetiti scatenati» Da parte sua Fanf ani ha . espresso la soddisfazione del Governo per l'arrivo a Firenze di tanti graditi ospiti, « con venuti per meditare sulle circostanze che dettero inestimabili valori in comune alle genti del Mediterraneo,, e sul dovere che esse hanno di compiere un consapevole sforzo per difenderli e conservarli». Il Presidente del Consiglio ha inoltre espresso < la certezza di accrescere la fecondità dell'azione che da tempo svolgiamo con i nostri fedeli alleati per la pace nella sicurezza, estendendo e consolidando i vincoli di amicizia verso tutti i popoli che si onorano di essere amici dell'Italia.,ed estimatori della sua opera >. • «Prego tutti gli intervenuti — ha aggiunto,-.Fanfani — di riportare in patria l'eco viva della volontà di pace che anima il governo e il popolo italiano; nonché la testimonianza della costante ricerca che noi facciamo delle occasioni e dei mezzi per estendere l'area della prosperità e della libertà in tutto il mon' do,-* e in primo. luogo nelle terre bagnate dal Mediterraneo». . : Domattina il « Colloquio > comlnoerà i suoi, lavorìi con una funzione propiziatrice In Santa Croce. Che essa si muova, per are, su binari un po' incerti, è confermato dalla difficoltà di ottenere una Usta compieta degli invitati e dei presenti (si sa soltanto che sono Intervenute personalità tunisine, israeliane, egiziane, marocchine e della Siria e del Libano). Il timore di incidenti fra arabi ed ebrei e tra francesi ed algerini forse prevale sulla fiducia nella «buona volontà» di cercare più > motivi d'unione che non quelli di divisione. Ufficialmente è stato dichiarato che nessun algerino è stato Invitato, ma cslmssnN;CCqèdnztndspgt che- se qualcuno interverrà sarà beneaccetto. In realtà l'ambasciatore francese a Roma si sarebbe rifiutato di presenziare al colloquio se fosse stato presente qualche esponente del Fronte algerino. Giovanni Grazzini Il presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, si intrattiene con il presidente dei Consìglio, Fanfani, dopo il suo arrivo alla stazione di Firenze. (TeJefoto)