Cani anche dagli Stati Uniti alla grande esposizione di Asti

Cani anche dagli Stati Uniti alla grande esposizione di Asti Cani anche dagli Stati Uniti alla grande esposizione di Asti Duecentosettanta esemplari di sessanta razze hanno sfilato davanti ai giudici Il gran premio a un setter inglese - Ha concorso anche il celebre bassotto di Jolanda Calvi di Bergolo - La meravigliosa avventura del mastino napoletano DAL NOSTRO INVIA TO Asti, lunedi mattina. Duecentosettanta fra i più belli, costosi e vezzeggiati cani ' d'Europa hanno abbaiato dalle 8 alle 17 di ieri alla decima Esposizione nazionale allestita nell'incantevole Bosco dei Partigiani. Verso sera, arrocchiti annoiati e stanchi, hanno accolto con scarsi scodinzolamentì le coppe, le medaglie f> i diplomi con cui i giudici premiavano la purezza del loro sangue e l'eleganza delle loro linpj. Sono tornati a casa carichi di gloria e di appetito (è buona norma, durante le esposizioni, tenerli un po' leggeri). Da oggi quelli che sono diventati campioni, o che sono stati riconfermati nei titolo, hanno tutte le carte in regola per comportarsi come divi, nel loro mondo, e guardare dall'alto al basso i bastardini e ì mezzo sangue. (I quali continueranno ad aspirare ad una manifestazione, ufficialmente riconosciuta, tutta per sé. E non è detto che un giorno anche gli impuri e gli incrociati si possano presentare sulle pedane. Sarà il giorno della loro rivincita: dei « cani poveri »). Per la prima volta Asti ha ospitato una esposizione di carattere eccezionale, inclusa nelle tre importanti prove nazionali di campionato. E' il riconoscimento della perfetta organizzazione — da dieci anni Asti ospita mostre canine di rilievo — e della vasta eco che ha ormai negli ambienti dei cinofili. Il risultato si è visto dall'alto numero dei concorrenti e dalla varietà delle razze rappresentate, una ses sentina. Sono arrivati cani da Roma, Torino, Bologna, Genova, Padova, Milano, Napoli Palermo, Firenze; e dalla Svizzera, dall'Austria, dalla . Ger mania, dalla Francia; persino un gruppo di cockers che il proprietario Anthony Alcher aveva accompagnato dagli Stati Uniti. Lungo tutti i viali del parco i cani inno atteso che i pazienti e minuziosi giudici assegnassero 1* 25 coppe, le 1 r e 120 medaglie e le ambite qualifiche: « eccellente», a quei cani che posseggono caratteristiche di tipicità e di distinzione al massimo grado e che siano immuni da difetti; « molto buono » a quelli che, purissimi, hanno qualche lieve imperfezione; « buono » a quelli che sono bene in tipo e risultano esenti da gravi difetti. Si calcola che non meno di quattromila astigiani siano sfilati davanti agli esemplari esposti alla pubblica ammirazione; e che i cani abbiano consumato circa mezzo quintale fra zuccherini, dolcetti, caramelle e biscotti. Non sono mancati alla manifestazione toni mondani: la principessa Jolanda Calvi di Bergolo s'è presentata con un celebre bassotto; suo figlio Pierfrancesco, con un bel setter; il conte Galleschì' di Pai-ma, con un gruppo di segugi; la marchesa Montecuccoli, con un gruppo di levrette, o levrieri italiani, fragili, minuti, eleganti, nervosissimi; la marchesa Beatrice Vivarelll Colonna di Firenze; il conte Fortunati di Milano, con un gruppo di yorkshires; la marchesa Incisa della Rocchetta e il marchese Gromis di Trana con un gruppo di setters irlandesi; la contessina Felloni Scassi con un gruppo di fox temers; e la baronessa Hutter con una coppia di levrieri afgani. Citare tutti i 150 esemplari premiati non è possibile. Ci limiteremo a nominare il setter inglese «Iracois Cinderella », di Ottorino Savina da Como, al quale è stato assegnato il gran premio della federazione italiana e una medaglia d'oro: il barbone «Thomas del Montecasolo », della contessa Eugenia Gatteschi di Milano che ha vinto la coppa Camera di Commercio di Asti: il pastore tedesco « Danca di Zama> dell'allevamento Rocca Penice di Padova, che ha vinto la coppa Cassa di Risparmio: il levriere «Vera di Peltrengo » della marchesa Giulia Montecuccoli, alla quale è toccata la coppa dell'Ente Turismo; izvlRbnL il levriere «Swetly» dello svizzero Mario Stoeklin, che ha vinto la targa d'onore dell'Enei; e il setter irlandese di Renzo Guidotti di Pisa; il barbone piccolo dell'austriaco Ernii Liebhart; il pechinese di Louise Brancolari-Gisbert di Torino; il mastino napoletano di Mario Guerci di Pistoia. Questa dei mastini napoletani è una razza avventurosa. Antichissima, si era estinta nel corso dei secoli. I tecnici, selezionando i vari esemplari che ne erano derivati, l'hanno ricreata: un piccolo affascinante gioco di prestigio. Oggi il mastino, mansueto e felice, guardava uomini e cose con stupore. Sembrava soddisfatto" di essere tornato al mondo. g. n.