La signora aggredita reagì graffiando al volto il delinquente
La signora aggredita reagì graffiando al volto il delinquente Braccato dalla polizia il rapinatore di Vercelli La signora aggredita reagì graffiando al volto il delinquente Vercelli, lunedì mattina. Sono proseguite le indagini della nostra squadra mobile per giungere all'arresto del giovane rapinatore che venerdì sera aggredì in via Pastrengo la ventiquattrenne Maria Rosa Prolla, mentre stava rincasando. Dalla deposizione della rapinata, che ormai passata la violenta emozione causata dal grave fatto, ha potuto, poco alla volta, ricordare i particolari dell'aggressione subita, è stato possibile non solo ricostruire come si sono svolti i fatti, ma pare che si siano potuti avere indizi tali che dovrebbero condurre in breve tempo ad individuare il malvivente e ad assicurarlo alla giustizia. Secondo quanto dichiarato dalla Prolla, costei stava ritornando a casa dopo le 22, avendo accompagnato alla stazione ferroviaria il marito, che doveva recarsi fuori Vercelli. Superata via Felice Monaco si accorse di essere seguita da un giovane. Un po' preoccupata, allungò il passo, ma dinanzi all'Asilo Umberto venne raggiunta dallo sconosciuto, il quale però non profferì parola e si lasciò nuovamente superare dalla donna, quando questa imboccò via Pastrengo. Poco dopo avveniva l'episodio brigantesco. Il giovane doveva avere bene il mente il suo piano: sapeva che il suo colpo poteva aver successo solo nella via abitata dalla donna, poiché si tratta di un'arteria la cui illuminazione è insufficiente. Ad un tratto il rapinatore si avvicina alla signora e tenta di tapparle la bocca con una mano, mentre con l'altra cerca di sfilarle la borsa che la Prolla tiene sottobraccio. La reazione della donna è decisa: essa graffia al viso l'aggressore, il quale però non si scompone e, strappata la borsa, butta a terra la Prolla e fugge. Dietro di lui si mettevano alcuni passanti, ma il malfattore, agilissimo, spariva scavalcando muri di giardini e di orti, come se non avesse mai fatto altro in vita sua. Prima però di sparire definitivamente, toglie dalla borsa 11 mila lire e un braccialetto d'oro, il resto lo butta ai piedi di un muricciolo. Il compito della squadra mobile non dovrebbe essere insormontabile, poiché le unghie della signora hanno lasciato sulla faccia del rapinatore impronte ben visibili almeno per alcuni giorni.
Persone citate: Asilo Umberto, Maria Rosa Prolla
Luoghi citati: Vercelli
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