Zamboni vittorioso nel Giro del Veneto di Vittorio Varale

Zamboni vittorioso nel Giro del Veneto Fuga finale di 6 corridori nella penultima prova del campionato italiano Zamboni vittorioso nel Giro del Veneto Baldini si aggiudica la volata degli inseguitori, si piazza 7° e scavalca Defilippis (giunto 11°) nella classifica per la maglia tricolore DAL MOSTRO INVIATO Padova, lunedi mattina. Partiti in 103, sei corridori hanno terminato la gara davanti agli avversari via via ridotti di numero per le vicende della corsa che, alla fine, è risultata scarsamente veloce: poco meno di 34 di media. Eppure, essa art. cominciata con piglio tanto vivace, che al passaggio da Bussano, dopo 41 chilometri coperti in un'ora meno due minuti, una coppia di corridori già aveva preso il largo, guadagnando un minuto e mezzo al grosso. Erano Taddeuect e Falaschi, ma da Bassano andando verso la prima salita soltanto il primo, ch'era stato l'iniziatore della fuga, faceva il dover suo di battistrada, che Falaschi (che fa parte della squadra di Baldini) si limitava passivamente a seguirlo. Avanti che la strada cominciasse, dopo Thiene (chilometri 64), ad inerpicarsi per la lunga salita che porta all'altopiano dei Sette Comuni, corridori di secondaria importanza quali Branca, Tezza, Turrini, Zagano andarono ad ingrossare l'avanguardia. Quando si arrivò alla massima quota della giornata — ed erano i 1ìi09 metri di altitudine del Passo di Vezzena (km. 1S0) — nove uomini erano in testa: Taddeucci, Mancini, Zagano, Turrini, Fallarmi, Bartolozzi, Martin, Girardini e Dante, mentre il gruppo continuava a controllarli e li seguiva a neanche un minuto. Sul limite dello spazioso, lungo e verdissimo altopiano di Lavorone (km. 181), la strada riprende a salire: una strada orrenda, oltremodo polverosa, al culmine della quale c'è il Passo della Croce di Somma. In vetta l'indipendente lombardo Dante passò primo, seguito a 15" dui torinese Martin, omch'egU ìmdipemdenibe a SO" da Fallarmi e Turrini, a 50" da Zagano. E il gruppo t E i fierissimi rivali Defilippis e Baldinit Oh, essi venivano a poco più di uh minuto. Mica si erano dati battaglia — come qualche ingenuo aveva previsto; la loro condot- ta, del resto, continuerà per il rimane -te della gara — che per oltre due terzi ha avuto come animatori soltanto i fuggitivi del mattino. Di questi, i più attivi si sono mostrati Dante e Martin, i primi a gettarsi nella lunga, tortuosa discesa verso la Val d'Adige. E si battono con tanta buona volontà che giù a Rovereto, dopo 162 chilometri di corsa, essi sono tuttora al comando: prima il torinese davanti a Dante per mezzo minuto. ■ A questo punto, cento chi¬ lometri rimanevano da percorrere, con all'inizio un'altra lunga, e non meno faticosa salita: quella che porta al Passo del Pian delle Fugazze — dominato dal bastione storico del Monte Pasubio. C'erano di quelli che si aspettavano chissà quale lotta da parte degli uomini più in vista, e particolarmente di Baldini e Defilippis. Macché: se non fosse stato Pettinati, il b-- zoo Giòanln di Acqui che per qualche giorno fu maglia rosa al Giro d'Italia, a dare un po' di brio alla corsa venendosene via — la cronaca avrebbe dovuto continuare ad occuparsi soltanto delle due staffette: Dante (che era ripassato in testa) e Martin (che aveva ceduto dopo qualche chilometro della salita). I diciassette del gruppo lasciarono che Pettinati si allontanasse sulle peste dei due primi, essi rimasero a sorvegliarsi. Fu soltanto avvicinandosi al culmine ch'essi <si svegliarono » e riguadagnarono buona parte del terreno perduto, come lo dimostrano i passaggi lassù (altitudine m. 1157, km. 18S): in testa Dante; a 1,30" Pettinati; a l'JiS" Defilippis, Moser, Zamboni, Favero, sabbadin, Baldini e Nicolo; a Z'io" Conterno e Pambianco; a 2'30" De Gasperi e Ricco; a 3' Barale; a S'SO" Conti e Carlesi, seguiti da altri. Ciò che non aveva fatto la salita, lo fece la lunga, precipitosa discesa dal Pian delle Fugazze su Schio: cioè la resa del coraggioso Dante dopo più di 100 chilometri di fuga, e dopo che già Pettinati aveva anche lui ceduto le armi. Diventarono, cosi, 23 i corridori facenti parte del gruppo di testa Fortunatamente, ci fu qualche audace che riscattò la ignavia dei campioni più illustri, e diede fuoco alle polveri. Il fatto avvenne poco dopo Schio, in pianura, con protagonisti Zamboni e Favero, quest'ultimo da poco rientrato dopo un duplice inseguimento a causa di duo forature. Ad essi, immediatamente vengono a prestar man forte Moser e Sabbadin, e poi Benedetti e Ricco, seguiti subito da Conterno e Pambianco. Il momento è serio. Ecco scappare Maule e Conti. Ecco, finalmente!, Defilippis scattare egli pure, e guadagnare terreno. Ma Baldini è prontissimo ad inseguirlo, e 10 raggiunge proprio mentre 11 « Cit > arrivatiti addosso al quartetto di Contorno, Benedetti e soci. La « battaglia » non è, però, finita. In testa, Dante è stato assorbito dai veneti, ed il quintetto prosegue la sua fuga, mentre alle loro spalle Conterno nuovamente avanza dal manipolo formatosi poco prima, e via con Pambianco, e Fallarini sorprendentemente fattosi luce dalle posizioni retrostanti. Questi tre vanno talmente veloci che poco prima di Vicenza (Km. 23))) arrivano addosso al quintetto di testa. Ma la pattuglia di questi otto non rimane compattai a lungo. Alla periferia della città, nel porgere una bottiglietta di birra, un incauto spettatore fa cadere Conterno e Favero, proprio i due più veloci della compagnia. Avanti che i due si rialzino, il gruppo di Baldini è Defilippis che .inseguiva a 400 metri li raggiunge, e se li porta via all'inseguimento dei sei fuggitivi. Cosi sarà una volata a sei a decidere della vittoria sulla pista in cemento del velodromo Monti, ove Zamboni entra per primo e tale posizione mantiene ad onta del velocissimo finale di Sabbadin. Non meno interessante la volata del secondo gruppo, forte d'una trentina di unità Partito dalla terza posizione dietro Scudellaro, Baldini si portava in testa, trascinandosi dietro Benedetti, che inutilmente cercava di attaccarlo nell'ultimo rettilineo, e finiva a due lungheeze. Vittorio Varale

Luoghi citati: Acqui, Bassano, Italia, Padova, Pian Delle Fugazze, Rovereto, Schio, Thiene, Vicenza