Il raduno a Predappio di gruppi di nostalgici

Il raduno a Predappio di gruppi di nostalgici Nell'anniversario della restituzione della salma Il raduno a Predappio di gruppi di nostalgici Riti arcaici davanti alla tomba alla presenza della vedova - Molti i fascisti che indossavano in segno di lutto camicia e cravatta bianca - Piccoli incidenti a Imola DAL NOSTRO INVIATO Predappio, lunedì mattina. Il raduno di Predappio, davanti alla tomba di Mussolini, cui hanno partecipato circa 4 mila persone, provenienti da varie parti d'Italia, si è svolto in sordina, secondo un rituale che richiamava alla mente vecchie foto?-afie del passato. La unica novità di rilievo è apparsa l'adozione del « lutto bianco >, ciò che poteva sembrare piuttosto curioso, trattandosi di convenuti che, ancor oggi, non nascondono le loro simpatie per il colore nero del tempo fascista. Molti, infatti, fra I quali Vanni Teodorani, marito di una nipote dell'ex-duce, indossavano camicia e cravatta bianca. Ma la gran maggioranza, forse non informata tempestivamente della novità, portava, in segno di lutto, la cravatta nera, oppure delle bande di stoffa nera sopra i risvolti della giacca. Alle otto' il cimitero di Predappio appariva affollato. Lungo le strade che portano all'ingresso del cimitero, vi erano parecchi venditori di immagini di Mussolini: prezzo 200 lire. Si trattava di cartoncini ricordo, che non avrebbero meritato una particolare attenzione, se non avessero recato delle scritte veramente singolari. Sopra uno di essi, per esempio, si poteva leggere: < Benito Mussolini - amò ed aiutò il popolo nobilitò e difese il lavoro - onorò e servì la Patria - lo assassinarono perché l'Italia non ritornasse grande ». Non occorrono commenti. Chiunque non abbia perduto il lume della ragione, sa bene che Mussolini prese nelle sue mani un'Italia che il Risorgimento e la guerra del 1915 avevano fa-to, se non grande, dign'tosa ed una, a prezzo d'indir:4.ili sacrifìci, e la ricuse: dà un cur.iulo di rovine. Fin quasi all'ora della Messa funebre, che era fissata per le 11, 1 «pellegrini di Predappio» sfilarono davanti al sarcofago di pietra che si trova nel sotterraneo della cappella del cimitero, dove giacciono le ossa del dittatore. Quasi tutti salutavano romanamente. Affollata era anche la cappella, soprastante la cripta, dove spicca un enorme busto in marmo bianco del defunto. Qui gruppi di fascisti si facevano fotografare col braccio alzato. In particolare abbiamo notato un uomo, molto grosso ed alto di statura, con un maglione nero, che, sudato nel volto, gli occhi sbarrati, levava il braccio nel saluto romano ogni cinque o dieci secondi. Questo singolare omaggio durò più di mezz'ora. I carabinieri, sparsi tra la folla, sorvegliavano attentamente aftinché il « pellegrinaggio » non si mutasse in una manifestazione neo-fascista. Di quando in quando essi si vedevano costretti ad avvicinare dei convenuti, che, contrariamente alle disposizioni, erano riusciti ad introdursi nel cimitero con indosso la camicia nera. Li accompagnavano fuori e li invitavano a togliersela. Poco prima delle undici due carabinieri ritennero opportuno sequestrare un apparecchio cinematografico del giornale del m.s.i. «Il secolo d'Italia», piazzato davanti alla porta della cappella, su un alto treppiede, grazie al quale gli operatori avevano ripreso uno spettacolare ingresso, in forma di corteo, del deputato missino Caradonna e dei suoi seguaci. Poco prima delle undici, entrarono nel cimitero De Marsa nich, Almirante, Michelini, Lec- cisi Il personaggio più atteso fu la vedova del dittatore. Si sussurrava che Rachele Mussolini non sarebbe intervenuta alla manifestazione, a causa d'improvvisi contrasti con gli organizzatori, fra . i quali il senatore Franz Turchi, direttore del Secolo ti'Italia. Invece, verso le undici e qualche minuto, una donna piccola di statura, vestita di un abito nero, con fioiellini bianchi, attorniata da un gruppo di < pellegrini » che gridavano «largo, largo», apparve dinanzi alla folla raccolta presso un altare da campo, nel sagrato della chiesa di San Cassiano. Rachele Mussolini non eia accompagnata dal figlio Romano, che, secondo alcune voci, era rimasto alla villa Carpena, colpito da un improvviso attacco di febbre. Poco dopo, don Scalpellini cominciò a celebrare la Messa di suffragio. Il cielo era coperto da nuvole color marrone, l'aria era afosa. A metà circa della Messa, i « pellegrini » intonarono un inno. Verso mezzogiorno cominciò lo sfollamento. Fuori del cimitero di Predappio. giovani del m.s.i. sventolavano in cima a dei bastoni le camicie nere che i carabinieri avevano intimato loro di togliersi. Nell'insieme, una cerimonia piuttosto scialba, di sapore vetusto. Per ragioni di principio e di rispetto agli ordinamenti che l'Italia si è data alla line della guerra di Liberaz:one. sarebbe stato meglio che !p autorità non l'avessero permessa) anche se la Repubblica italiana è oggi una realtà cosi viva e Folida che non può venir scalfita dai riti arcaic di un gruppo di nostalgici. a. t. Gli incidenti di Imola Imola, lunedì mattina. Le forze dell'ordine sono intervenute ieri più volte per evitare incidenti fra estremisti di destra e di sinistra provenienti o diretti a Predappio. Sono state fermate quattro persone successivamente rilasciate. La notte scorsa la polizia aveva dovuto accorrere in un albergo imolese, dinanzi al quale un gruppo di attivisti di sinistra aveva circondato un'automobiale su cui erano cinque missini diretti a Predappio. Uno dei missini riusciva a partire con la macchina, mentre gli altri erano costretti a rifugiarsi nell'albergo. Sono stati fprmati undici attivisti, poi rilasciati.